Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La conversazione tra cellule cerebrali

Le cellule cerebrali si parlano l'una con l'altra con diversi toni. A volte si parlano a voce alta, ma altre volte faticano a farsi sentire.


Per molti anni gli scienziati si sono chiesti perché, e come, le cellule cerebrali cambino tono così frequentemente. Oggi dei ricercatori dei National Institutes of Health (NIH) dimostrano che brevi impulsi di energia chimica, provenienti da centrali energetiche in rapido movimento (i mitocondri), possono sintonizzare la comunicazione delle cellule cerebrali.


"Siamo molto entusiasti dei risultati", ha detto Zu-Hang Sheng, Ph.D., ricercatore principale e capo della Synaptic Function Section dell'Istituto Nazionale dei Disordini neurologici e Ictus (NINDS) dei NIH. "Forse abbiamo risposto a una questione fondamentale di vecchia data, sul modo in cui le cellule del cervello comunicano tra loro in una varietà di toni di voce".


Una rete di cellule nervose in tutto il corpo controlla specificamente pensieri, movimenti e sensi, inviando migliaia di neurotrasmettitori, o sostanze chimiche cerebrali, nei punti di contatto tra le cellule, chiamati sinapsi. I neurotrasmettitori sono inviati da minuscole sporgenze presenti sulle cellule nervose, chiamate boutons presinaptici. I boutons [=bottoni, pulsanti in francese] sono allineati, come perle di una collana, su strutture lunghe e sottili chiamate assoni. Essi aiutano a controllare l'intensità dei segnali inviati, regolando la quantità e il modo in cui le cellule nervose rilasciano trasmettitori.


I mitocondri sono ritenuti le centrali energetiche delle cellule perché usano l'ossigeno per convertire molte delle sostanze chimiche usate dalle cellule come alimenti, in adenosina trifosfato (ATP), l'energia principale che alimenta le cellule. Questa energia è essenziale per la sopravvivenza e la comunicazione delle cellule nervose. Precedenti studi hanno dimostrato che i mitocondri possono muoversi rapidamente lungo gli assoni, ballando da un bouton all'altro.


In questo studio, pubblicato in Cell Report, il dottor Sheng e i colleghi dimostrano che queste centrali energetiche in movimento possono controllare l'intensità dei segnali inviati dai boutons. "Questa è la prima dimostrazione che collega il movimento dei mitocondri lungo gli assoni ad una vasta gamma di segnali cellulari nervosi inviati durante la trasmissione sinaptica", ha detto il dottor Sheng.


I ricercatori hanno utilizzato tecniche microscopiche avanzate per guardare i mitocondri che si muovono tra i boutons mentre rilasciano neurotrasmettitori. Essi hanno scoperto che i boutons inviano segnali coerenti quando i mitocondri sono nelle vicinanze. "E' come se la presenza dei mitocondri induca un bouton a parlare con una voce monotono", ha detto Tao Sun, Ph.D., ricercatore del laboratorio del dottor Sheng e primo autore dello studio. Sorprendentemente, quando i mitocondri mancano o si allontanano dai boutons, la potenza del segnale oscilla. I risultati suggeriscono che la presenza fissa delle centrali energetiche nelle sinapsi controlla la stabilità del segnale nervoso.


Per testare ulteriormente questa idea, i ricercatori hanno manipolato il movimento mitocondriale negli assoni modificando il livello di sintafilina, una proteina che aiuta ad ancorare i mitocondri allo scheletro della cellula nervosa presente all'interno degli assoni. La rimozione della sintafilina, risultante in un movimento più veloce dei mitocondri e delle registrazioni elettriche da questi neuroni, dimostra che i segnali che inviano oscillano notevolmente. Al contrario, alzando il livello di sintafilina nelle cellule nervose, si arresta il movimento mitocondriale e si inducono i boutons a parlare in monotoni, inviando segnali con la stessa forza. "E' noto che circa un terzo di tutti i mitocondri negli assoni si muovono. I nostri risultati mostrano che la comunicazione delle cellule cerebrali è strettamente controllata da eventi altamente dinamici che si verificano in numerosi e piccoli punti di collegamento da una cellula all'altra", ha detto il dottor Sheng.


In esperimenti separati, i ricercatori hanno osservato il livello di energia dell'ATP in questi minuscoli boutons quando si mandavano messaggi nervosi. "I livelli oscillano di più nei boutons che non hanno mitocondri vicini", ha detto il dottor Sun.
I ricercatori hanno anche scoperto che, bloccando la produzione di ATP nei mitocondri con il farmaco oligomicina, si riduce la dimensione dei segnali inviati dai boutons anche se una centrale mitocondriale era presente nelle vicinanze. "I nostri risultati suggeriscono che la produzione di ATP nei mitocondri attorno è fondamentale per un rilascio coerente di neurotrasmettitori", ha detto il dottor Sheng. "Sembra che la variabilità nella trasmissione sinaptica sia controllata dal rapido movimento dei mitocondri, che forniscono brevi impulsi di energia ai boutons che attraversano".


I problemi nella produzione di energia mitocondriale e il movimento attraverso le cellule nervose sono stati implicati nell'Alzheimer, nel Parkinson, nella sclerosi laterale amiotrofica ed in altre importanti patologie neurodegenerative.


Il dottor Sheng pensa che questi risultati, in ultima analisi aiuteranno gli scienziati a capire come questi problemi possono portare ai disturbi nella comunicazione delle cellule cerebrali. "I nostri risultati rivelano i meccanismi cellulari che mettono in sintonia la comunicazione cerebrale, regolando la mobilità mitocondriale, migliorando così la nostra comprensione dei disturbi neurologici umani", ha detto il dottor Sheng.

 

 

 

 

 


Fonte: NIH/National Institute of Neurological Disorders and Stroke, via EurekAlert!, a service of AAAS.

Riferimento: Tao Sun, Haifa Qiao, Ping-Yue Pan, Yanmin Chen, Zu-Hang Sheng. Motile Axonal Mitochondria Contribute to the Variability of Presynaptic Strength. Cell Reports, 2013; DOI: 10.1016/j.celrep.2013.06.040

Pubblicato in Science Daily (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.