Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Rischio di demenza doppio per anziani in ospedale con infezioni

I pazienti anziani che sono stati ospedalizzati con infezioni, come la polmonite, hanno una probabilità più che doppia di sviluppare demenza rispetto a quelli che non avevano una infezione, secondo uno studio dell'Università di Pittsburgh, che ha anche scoperto che i pazienti con demenza possono essere più suscettibili all'infezione.


I risultati dello studio, finanziato dal National Heart, Lung and Blood Institute dei National Institutes of Health, sono disponibili online e pubblicati nel numero del 1 Settembre di American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine.


"Questi risultati spiegano in parte perché anziani apparentemente sani progrediscano verso uno stato di disabilità a seguito di un'infezione e come un singolo episodio di infezione può portare al declino cognitivo degli anziani", ha detto Sachin Yende, MD, autore senior dello studio e professore associato del Department of Critical Care Medicine della School of Medicine all'Università di Pittsburgh. "La maggior parte delle persone pensa che l'infezione sia una malattia di breve termine, ma i pazienti che sembrano e si sentono recuperati possono avere conseguenze in seguito".


I ricercatori hanno esaminato i dati di 5.888 partecipanti over 65 di quattro aree (Forsyth County / Carolina del Nord, Contea di Sacramento / California, Washington County / Maryland, e Pittsburgh / Pennsylvania), dal 1989 al 1999. Di questi, 639 sono stati ricoverati con polmonite, almeno una volta. La polmonite è l'infezione più comune che conduce al ricovero negli Stati Uniti, ma lo studio ha trovato che qualsiasi tipo di infezione negli anziani può accelerare l'insorgenza di demenza.


La demenza è un termine ampio che significa perdita di memoria e altre disabilità cognitive abbastanza gravi da influenzare la vita quotidiana. La demenza, che non fa parte del normale invecchiamento, è causata da danni alle cellule del cervello che influenzano il pensiero, il comportamento e i sentimenti.


Per motivi che i ricercatori ancora non capiscono, i pazienti che mostrano segni di funzione cognitiva alterata prima del ricovero hanno un rischio dell' 11 per cento più alto di polmonite e altre infezioni, rispetto a quelli con una funzione cognitiva normale. "Anche un piccolo cambiamento nella cognizione predispone i pazienti alla polmonite. Una volta che hanno avuto un'infezione, hanno un rischio più alto di peggioramento della funzione cognitiva e di demenza. Questo ciclo potrebbe perpetuarsi e infine portare alla disabilità e alla perdita di indipendenza", ha detto Shah Faraaz, MD, autore principale dello studio.


I ricercatori sottolineano che una prossima ricerca dovrebbe esaminare i meccanismi della relazione bidirezionale tra la demenza e l'infezione, per sviluppare interventi che riducono l'infezione e la conseguente disabilità.

 

 

 

 

 


Fonte: University of Pittsburgh Medical Center

Riferimento: Faraaz Ali Shah, Francis Pike, Karina Alvarez, Derek Angus, Anne B. Newman, Oscar Lopez, Judith Tate, Vishesh Kapur, Anthony Wilsdon, Jerry A. Krishnan, Nadia Hansel, David Au, Mark Avdalovic, Vincent S. Fan, R. Graham Barr, and Sachin Yende. Bidirectional Relationship between Cognitive Function and Pneumonia. American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine, Vol. 188, No. 5 (2013), pp. 586-592. doi: 10.1164/rccm.201212-2154OC

Pubblicato in MedicalXpress (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Questo approccio di medicina di precisione potrebbe aiutarti a ritardare la de…

5.12.2025 | Ricerche

Secondo un nuovo studio condotto alla Università della California di San Francisco, la c...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)