Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


I «ciceroni» chimici che guidano le proteine da miliardi di anni

Un agente chimico antico, presente da miliardi di anni, sembra aver aiutato le proteine a funzionare correttamente da un tempo immemorabile.


Le proteine ​​sono i cavalli da tiro del corpo, e come i cavalli, spesso lavorano in team.


Esiste una squadra odierna formata da più proteine ​​chaperoni [=cicerone, guida] che aiutano altre proteine ​​a ripiegarsi nelle forme 3D complesse che devono acquisire per funzionare.


Ciò è necessario per evitare molte malattie gravi causate dall'errato comportamento delle proteine [compreso l'Alzheimer].


Ma cosa è successo prima che si formasse questo gruppo di chaperoni? Come facevano le cellule primordiali, le antenate di quelle odierne, a mantenere le proteine ripiegate e funzionali? Gli scienziati della University of Michigan hanno scoperto che una sostanza chimica antica, estremamente semplice, chiamata polifosfati, può svolgere il ruolo di chaperone. Probabilmente ha avuto questo ruolo per miliardi di anni, e anche adesso mantiene il suo vecchio lavoro.


"I polifosfati sono probabilmente presenti da quando è iniziata la vita sulla Terra, e si pensa che esistano in tutte le creature viventi"
, ha detto il ricercatore post-dottorato Michael Gray. "Questo significa che sono estremamente importanti, ma nessuno ancora sapeva a cosa servissero. Abbiamo scoperto che dei batteri accumulano i polifosfati per difendersi dalle condizioni di mancato ripiegamento delle proteine, che causano malattie. I polifosfati purificati funzionano bene per proteggere le proteine ​​in provetta, dimostrando così che questa semplice sostanza chimica può sostituire il complesso team di chaperoni della proteina".


La scoperta dipana un vecchio mistero evolutivo che potrebbe portare a nuove strategie per il trattamento di malattie da ripiegamento proteico, come l'Alzheimer e il Parkinson, che insorgono quando le proteine ​si piegano male o si accumulano.


"Una volta che avremo capito come manipolare i livelli di polifosfati nelle cellule e negli organismi, potremo migliorare il ripiegamento delle proteine e sviluppare contromisure contro le malattie da ripiegamento delle proteine", ha detto Ursula Jakob, il professore della UM responsabile della ricerca.


Il suo lavoro, apparso nella rivista Molecular Cell, è stato finanziato dal National Institutes of Health e dall'Howard Hughes Medical Institute. I co-autori comprendono Wei Yun-Wholey, Claudia Cremers, Robert Bender, Antje Mueller-Schickert, Nico Wagner, Nathaniel Hock, Adam Krieger, Erica Smith e James Bardwell, tutti della UM.

 

 

 

 

 


FonteUniversity of Michigan  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  Michael J. Gray, Wei-Yun Wholey, Nico O. Wagner, Claudia M. Cremers, Antje Mueller-Schickert, Nathaniel T. Hock, Adam G. Krieger, Erica M. Smith, Robert A. Bender, James C.A. Bardwell, Ursula Jakob. Polyphosphate Is a Primordial Chaperone. Molecular Cell, 2014; DOI: 10.1016/j.molcel.2014.01.012

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

[Domenic Praticò] Consigli pratici per diventare un super-anziano

1.12.2025 | Esperienze & Opinioni

Quando si parla di invecchiamento, sappiamo che esso non è un processo uniforme e uguale per tutt...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)