Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Individuato un nuovo fattore di rischio per la demenza

Uno studio di associazione dell'intero genoma (GWAS), guidato da Peter Nelson, MD, PhD, del Centro Sanders-Brown sull'Invecchiamento dell'Università del Kentucky, e da David Fardo, PhD, del Dipartimento di Biostatistica del Regno Unito, ci dà nuove conoscenze sulla «Sclerosi Ippocampale dell'Invecchiamento» (HS-A), una patologia comune che colpisce gli anziani.


Ricercatori di 16 diverse istituzioni hanno confrontato 363 persone, con HS-A verificata dall'autopsia, con un gruppo di controllo di 2.303 altri individui, nel tentativo di individuare la predisposizione genetica all'HS-A.


Il dottor Nelson e il suo team hanno scoperto che delle piccole variazioni nel gene ABCC9 (noto anche come «Sulfonylurea Receptor 2») sono decisamente accompagnate all'incidenza di HS-A. Ulteriori analisi statistiche hanno dimostrato un legame tra l'uso di sulfonilurea, un farmaco di solito usato per trattare il diabete, e l'aumento del rischio di HS-A.


"Questo è il primo studio di associazione sull'intero genoma nel suo genere, e ha una forza statistica tremenda", ha detto il dottor Nelson. "Anche se certamente c'è molto altro lavoro da fare per confermare l'interazione farmaco-malattia, questo studio descrive comunque un nuovo fattore di rischio per la demenza".


Gli studi GWAS costituiscono un modo relativamente nuovo di esplorare il legame tra una malattia e i fattori genetici che possono contribuire ad essa. Usando il DNA di persone simili con la malattia e senza, vengono lette e analizzate milioni di varianti genetiche nel tentativo di marcare una regione del genoma umano che influenza il rischio della malattia in esame. Al contrario dei metodi che testano specificamente una o più regioni genetiche, gli studi GWA indagano l'intero genoma.


"Questo lavoro conferma che i problemi che si verificano nel cervello degli anziani sono complicati, ma finchè non ne approfondiamo la complessità, l'obiettivo di trovare nuove cure per queste malattie orribili resterà frustrato", ha detto il dottor Nelson. "Se una successiva ricerca confermerà il legame genetico che abbiamo identificato in questo studio, esso potrebbe aiutare a delineare nuove strategie per la ricerca di cure".


Il Sanders-Brown Center on Aging è leader mondiale nella ricerca sulla HS-A, una condizione che colpisce fino al 15% delle persone oltre gli 85 anni. I sintomi sono così simili a quelli dell'Alzheimer che i pazienti ricevono spesso la diagnosi di quest'ultima malattia. Attualmente, l'unico modo per confermare una diagnosi di HS-A è via autopsia.


Lo studio, che è stato finanziato in gran parte dal National Institute of Aging / National Institutes of Health, è stato pubblicato questa settimana in Acta Neuropathologica.

 

 

 

 

 


FonteUniversity of Kentucky(> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Peter T. Nelson, Steven Estus, Erin L. Abner, Ishita Parikh, Manasi Malik, Janna H. Neltner, Eseosa Ighodaro, Wang-Xia Wang, Bernard R. Wilfred, Li-San Wang, Walter A. Kukull, Kannabiran Nandakumar, Mark L. Farman, Wayne W. Poon, Maria M. Corrada, Claudia H. Kawas, David H. Cribbs, David A. Bennett, Julie A. Schneider, Eric B. Larson, Paul K. Crane, Otto Valladares, Frederick A. Schmitt, Richard J. Kryscio, Gregory A. Jicha, Charles D. Smith, Stephen W. Scheff, Joshua A. Sonnen, Jonathan L. Haines, Margaret A. Pericak-Vance, Richard Mayeux, Lindsay A. Farrer, Linda J. Van Eldik, Craig Horbinski, Robert C. Green, Marla Gearing, Leonard W. Poon, Patricia L. Kramer, Randall L. Woltjer, Thomas J. Montine, Amanda B. Partch, Alexander J. Rajic, KatieRose Richmire, Sarah E. Monsell, Gerard D. Schellenberg, David W. Fardo. ABCC9 gene polymorphism is associated with hippocampal sclerosis of aging pathology. Acta Neuropathologica, 2014; DOI: 10.1007/s00401-014-1282-2

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.