Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Uno scopo nella vita può allungare la longevità

Sentire di avere uno scopo nella vita può aiutare a vivere più a lungo, non importa a quale età, secondo una ricerca pubblicata su Psychological Science, una rivista della Association for Psychological Science.


Lo studio ha chiare implicazioni per promuovere uno sviluppo adulto ed un invecchiamento positivi, dice il ricercatore Patrick Hill della Carleton University in Canada: "Questi risultati sottolineano il fatto che trovare un senso per la vita, e definire degli obiettivi generali per quello che si vuole ottenere, può aiutare effettivamente a vivere più a lungo, a prescindere da quando troviamo tale scopo", dice Hill. "Perciò prima si dà una direzione alla vita, prima potrebbero verificarsi questi effetti protettivi".


Precedenti studi avevano suggerito che trovare uno scopo nella vita riduce il rischio di mortalità, al di là di altri fattori che sono noti per predire la longevità. Ma, sottolinea Hill, quasi nessuna ricerca ha esaminato se i benefici dello scopo variano nel tempo, come ad esempio in diversi periodi di sviluppo o dopo importanti transizioni nella vita.


Hill e il collega Nicholas Turiano del Medical Center della University of Rochester hanno deciso di esplorare questa domanda, sfruttando i dati rappresentativi a livello nazionale dello studio «Midlife in the United States» (MIDUS). I ricercatori hanno esaminato i dati di oltre 6.000 partecipanti, concentrandosi sul loro scopo nella vita auto-riferito (ad esempio: "Alcune persone vagano senza meta nella vita, ma io non sono una di loro") e altre variabili psicosociali che hanno misurato le loro relazioni positive con gli altri e la loro esperienza di emozioni positive e negative.


Durante il periodo di studio di 14 anni dei dati MIDUS, sono morti 569 partecipanti (circa il 9% del campione). Coloro che sono morti avevano riferito uno scopo nella vita più debole ed un minor numero di relazioni positive, rispetto ai sopravvissuti. Uno scopo nella vita più forte, ha costantemente predetto un rischio di mortalità più basso nel corso della vita, mostrando lo stesso beneficio per i partecipanti più giovani, quelli di mezza età e quelli anziani, per tutto il periodo di follow-up.


Tale coerenza è stata una sorpresa per i ricercatori: "Ci sono molte ragioni per credere che essere propositivi potrebbe aiutare a proteggere gli anziani, più che quelli più giovani", dice Hill. "Per esempio, gli adulti potrebbero avere bisogno di più di un senso di direzione, dopo che hanno lasciato il lavoro e hanno perso quella fonte per organizzare i loro eventi quotidiani. Inoltre, gli anziani hanno più probabilità di affrontare i rischi della mortalità rispetto agli adulti più giovani. E' piuttosto interessante che si sia dimostrato che uno scopo predice una vita più lunga, sia per gli adulti giovani che per gli anziani, e sottolinea la potenza del concetto".

Può essere rilevante perché:

La depressione, che potrebbe apparire come la negazione dello scopo nella vita, e tutti gli altri stati o sentimenti negativi come preoccupazioni, stress e ansia sono fattori che portano o predispongono alla demenza.


Lo scopo ha avuto benefici analoghi per gli adulti, indipendentemente dallo stato del pensionamento, un fattore di rischio di mortalità conosciuto. E i benefici sulla longevità di uno scopo nella vita sono rimasti anche dopo che sono stati presi in considerazione gli altri indicatori di benessere psicologico, come le relazioni positive e le emozioni positive. "Questi risultati suggeriscono che ci sia qualcosa di unico nel trovare uno scopo, che sembra portare ad una maggiore longevità", dice Hill.


I ricercatori stanno attualmente studiando se avere uno scopo potrebbe portare le persone ad adottare stili di vita più sani, aumentando così la longevità. Hill e Turiano sono interessati ad esaminare se i loro risultati valgono anche per gli esiti diversi dalla mortalità. "In questo modo, possiamo comprendere meglio il valore di trovare uno scopo per tutta la durata della vita, e se esso offre diversi benefici a persone diverse", conclude Hill.


La preparazione del manoscritto è stata finanziata dal National Institute of Mental Health, e la raccolta dei dati è stata sostenuta dal National Institute on Aging.

 

 

 

 

 


FonteAssociation for Psychological Science  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  P. L. Hill, N. A. Turiano. Purpose in Life as a Predictor of Mortality Across Adulthood. Psychological Science, 2014; DOI: 10.1177/0956797614531799

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.