Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'herpes labialis aumenta il rischio di demenza

L'herpes labialis aumenta il rischio di demenzaLa mappa mostra come il virus dell'herpes sia originato in Africa, si sia diffuso poi gradualmente, evolvendo nel percorso. Fonte: DailyMail

L'infezione da virus «herpes simplex» aumenta il rischio di Alzheimer. I ricercatori della Università di Umeå lo sostengono in due studi pubblicati sulla rivista Alzheimer's & Dementia.


"I nostri risultati dimostrano chiaramente che esiste un legame tra le infezioni del virus herpes simplex e il rischio di sviluppare l'Alzheimer. Ciò significa anche che abbiamo nuove opportunità di sviluppare forme di trattamento per fermare la malattia", spiega Hugo Lövheim, professore associato del Dipartimento di Medicina Comunitaria e Riabilitazione, Facoltà di Medicina Geriatrica della Umeå University, che è uno dei ricercatori dietro allo studio.


L'Alzheimer è la più comune tra le malattie di demenza. Negli ultimi anni la ricerca ha sempre indicato che esiste una possibile connessione tra l'infezione con un virus herpes comune, tipo il virus herpes simplex 1, e l'Alzheimer. La maggioranza della popolazione porta questo virus. Dopo la prima infezione il corpo porta il virus per tutta la vita, e può riattivarlo di tanto in tanto e causare la tipica ulcera alla bocca.


L'ipotesi che lega il virus dell'herpes all'Alzheimer si basa sul fatto che un sistema immunitario indebolito negli anziani crea l'opportunità di diffusione ulteriore del virus al cervello. Ciò può a sua volta avviare il processo che provoca la malattia di Alzheimer.


Hugo Lövheim e Fredrik Elgh, professore del Dipartimento di Virologia, hanno ora confermato questo legame in due grandi studi epidemiologici.

  • Nel primo, che si basa sul progetto Betula (uno studio sull'invecchiamento, la memoria e la demenza), i ricercatori dimostrano che una infezione da herpes riattivato raddoppia il rischio di sviluppare l'Alzheimer. Questo studio ha avuto 3.432 partecipanti che sono stati seguiti per 11,3 anni in media.

  • Nel secondo studio, sono stati esaminati i campioni donati alla Biobanca Medica dell'Università di Umeå da 360 persone con Alzheimer, così come quelli di altrettante persone abbinate che non avevano sviluppato la demenza. I campioni sono stati prelevati in media 9,6 anni prima della diagnosi. Questo studio ha mostrato un rischio quasi doppio di sviluppare l'Alzheimer, se la persona era un portatore del virus dell'herpes.


"Quello che rende questa ipotesi molto interessante è che ora l'infezione da herpes può in linea di principio essere trattata con agenti antivirali. Pertanto nel giro di pochi anni, speriamo di essere in grado di avviare studi in cui ci testeremo il trattamento su pazienti per prevenire lo sviluppo dell'Alzheimer", dice Hugo Lövheim.

 

 

 

 

 


FonteUmeå University  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:

  1. Hugo Lövheim, Jonathan Gilthorpe, Anders Johansson, Sture Eriksson, Göran Hallmans, Fredrik Elgh. Herpes simplex infection and the risk of Alzheimer's disease—A nested case-control study. Alzheimer's & Dementia, 2014; DOI: 10.1016/j.jalz.2014.07.157
  2. Hugo Lövheim, Jonathan Gilthorpe, Rolf Adolfsson, Lars-Göran Nilsson, Fredrik Elgh. Reactivated herpes simplex infection increases the risk of Alzheimer's disease. Alzheimer's & Dementia, 2014; DOI: 10.1016/j.jalz.2014.04.522

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è q…

10.09.2025 | Ricerche

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ricrescere in...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)