Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'influenza dell'ambiente sulle malattie umane come l'Alzheimer

L'influenza dell'ambiente nelle malattie umane come l'AlzheimerDopo che la polimerasi DNA (molecola di grigio nello sfondo) ha inserito un nucleotide danneggiato nel DNA, il nucleotide non è in grado di legarsi al suo partner non danneggiato. Di conseguenza, il nucleotide danneggiato oscilla liberamente all'interno del DNA, interferendo con la funzione di riparazione o causando rotture nel doppio filamento. Questi passaggi possono in definitiva portare a diverse malattie umane. (Grafica di Bret Freudenthal)Attraverso una nuova tecnica di scansione, dei ricercatori dei National Institutes of Health (USA) hanno scoperto che la macchina biologica che costruisce il DNA può inserire le molecole nel filamento di DNA che vengono danneggiate a seguito dell'esposizione a fattori ambientali.


Secondo i ricercatori queste molecole danneggiate innescano la morte cellulare che produce alcune malattie umane. Lo studio, apparso online il 17 novembre sulla rivista Nature, offre una possibile spiegazione del motivo per cui un certo tipo di danno al DNA può portare al cancro, al diabete, all'ipertensione, alle malattie cardiovascolari e polmonari, e all'Alzheimer.


I ricercatori del National Institute of Environmental Health Sciences (NIEHS) hanno usato la cristallografia rallentata per chiarire che la polimerasi DNA, l'enzima responsabile dell'assemblaggio dei nucleotidi (i mattoni del DNA), incorpora i nucleotidi con uno specifico tipo di danno nel filamento di DNA. La cristallografia «time-lapse» (al rallentatore) è una tecnica che prende delle istantanee delle reazioni biochimiche che avvengono nelle cellule.


Samuel Wilson, MD, ricercatore senior del NIEHS nel team, ha spiegato che il danno è causato dallo stress ossidativo, la generazione di molecole libere di ossigeno, in risposta a fattori ambientali, come l'esposizione ai raggi ultravioletti, alla dieta, e ai composti chimici nelle vernici, nelle plastiche e altri prodotti di consumo. Egli ha detto che gli scienziati sospettavano che la polimerasi DNA inserisse i nucleotidi che erano stati danneggiati portando un atomo di ossigeno supplementare.


"Quando uno di questi nucleotidi ossidati è inserito nel filamento di DNA, non può accoppiarsi al nucleotide sul lato opposto come al solito, lasciando un vuoto nel DNA", ha detto Wilson. "Prima di questo studio, nessuno aveva realmente visto come agiva la polimerasi o capito le implicazioni a valle".


Wilson ed i suoi colleghi hanno visto il processo in tempo reale, producendo complessi di cristallo fatti di DNA, polimerasi, e nucleotidi ossidati, e catturando istantanee in diversi momenti con la cristallografia rallentata. La procedura ha scoperto non solo le fasi di inserimento del nucleotide, ma ha indicato anche che il nuovo DNA impdisce al macchinario di riparazione del DNA di sigillare lo spazio vuoto. Questa fessura nel DNA impedisce ulteriori riparazioni e replicazioni del DNA, oppure causa la rottura immediata del doppio filamento.


"Il sito del nucleotide danneggiato è simile ad un pezzo mancante di rotaia sui binari del treno", ha detto Wilson. "Quando il motore lo mette in moto, il treno deraglia e tutti i vagoni si scontrano". Molti tamponamenti e rotture del doppio filamento sono letali per la cellula, e innescano lo sviluppo della malattia.


Tuttavia, può essere una buona cosa se si è un ricercatore che cerca di distruggere una cellula tumorale. "Una delle caratteristiche delle cellule tumorali è che tendono ad avere più stress ossidativo delle cellule normali", ha detto Bret Freudenthal, Ph.D., autore principale dello studio e borsista postdottorato nel gruppo di Wilson. "Le cellule tumorali affrontano il problema usando un enzima che rimuove i nucleotidi ossidati che altrimenti sarebbero inseriti nel genoma dalla polimerasi DNA. La ricerca effettuata da altri gruppi ha determinato se si inibisce questo enzima, è possibile uccidere specificamente le cellule tumorali".


Wilson e Freudenthal hanno sottolineato che le quantità di nucleotidi ossidati raggruppati nel nucleotide sono di solito sotto stretto controllo, ma se si accumulano e cominciano a superare i nucleotidi intatti, la polimerasi DNA ne aggiunge di più alla catena.


Le molecole che inibiscono l'ossidazione, note come antiossidanti, riducono il livello di nucleotidi ossidati, e possono aiutare a prevenire alcune malattie.

 

 

 

 

 


FonteNational Institute of Environmental Health Sciences  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  Bret D. Freudenthal, William A. Beard, Lalith Perera, David D. Shock, Taejin Kim, Tamar Schlick, Samuel H. Wilson. Uncovering the polymerase-induced cytotoxicity of an oxidized nucleotide. Nature, 2014; DOI: 10.1038/nature13886

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.