Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Ricercatori scoprono la 'bussola interiore' nel cervello umano

Se hai perso talvolta il senso della direzione in un luogo sconosciuto, i ricercatori del Queensland Brain Institute possono essere in grado di aiutare. Essi hanno scoperto che la capacità di una persona a trovare la propria strada si impara a poco a poco e che il cervello alla fine si sintonizza su punti di riferimento nel nuovo ambiente.

Il Dr Oliver Baumann, che ha condotto lo studio, ha fatto imparare a dei volontari a navigare verso punti di riferimento in un labirinto generato al computer per diversi giorni. Egli ha poi misurato l'attività cerebrale dei volontari quando vedevano ciascuno dei punti di riferimento in isolamento. "Il cervello funziona come una bussola, con diversi neuroni che si attivano a seconda della direzione verso cui le persone pensano di essere dirette", ha detto il dottor Baumann.

Brain footageNella ricerca, pubblicata l'edizione di oggi del Journal of Neuroscience, il team ha utilizzato la risonanza magnetica funzionale (fMRI) per monitorare l'attività cerebrale di persone che hanno svolto il test informatizzato.

I neuroscienziati hanno scoperto che una piccola area nella corteccia parietale (vedi immagine a lato), che si trova verso la parte posteriore del cervello, fornisce informazioni critiche circa la direzione a cui una persona si sta dirigendo. "Qui abbiamo la prova che nella popolazione umana normale e sana, vi è un gruppo specifico di neuroni che codifica il nostro senso di orientamento," ha detto il professor Jason Mattingley, co-autore. "Se questa regione del cervello è danneggiata, può gravemente compromettere la capacità di una persona di navigare in situazioni nuove. Tale danno è comune in caso di ictus e malattia di Alzheimer. Nessuno ha fatto finora questa connessione - in precedenza era solo un aneddoto clinico".

Ha previsto che i medici potrebbero eventualmente utilizzare i test di orientamento, come quelli creati per questo studio, come diagnosi precoce per l'insorgenza della demenza. "La nostra ricerca suggerisce che una delle funzioni cognitive importanti da testare in persone affette da demenza sospetta è il loro senso di direzione".

Ci potrebbe anche essere la possibilità di verificare se il senso di direzione degli uomini è davvero meglio di quello delle donne. "Si dice spesso che le femmine hanno meno senso di orentamento rispetto ai maschi, ma le prove scientifiche di questo sono controverse. Il nostro approccio potrebbe fornire una prova oggettiva, rivelando se il cervello maschile e femminile rispondono in modo diverso durante le attività di navigazione", ha detto il professor Mattingley.

Esempio di labirinto di navigazione virtuale: http://s04-2.qbi.uq.edu.au/public/maze/Virtual_Maze_Baumann_and_Mattingley.avi
Un fMRI con la corteccia parietale in rosso: http://s04-2.qbi.uq.edu.au/public/maze/Image.tiff

University of Qweensland, 7 dicembre 2010

Notizie da non perdere

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.