Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Trovato un legame tra anemia e lieve deterioramento cognitivo (MCI)

In un ampio studio sulla popolazione, con partecipanti selezionati in modo casuale in Germania, dei ricercatori hanno trovato che quelli anemici (emoglobina inferiore a 13g/dl negli uomini e meno di 12g/dl nelle donne) hanno ottenuto risultati inferiori nelle funzioni esecutive e nella memoria verbale.


Inoltre il decadimento cognitivo lieve (MCI) si è presentato in quasi il doppio dei soggetti con diagnosi di anemia. Questo studio è pubblicato sul Journal of Alzheimer.


Poiché la demenza è lo stadio finale di molti anni dell'accumulo di alterazioni patologiche nel cervello, i ricercatori si sono concentrati sui primi stadi del deterioramento cognitivo. L'MCI rappresenta una fase intermedia, ed in qualche modo modificabile, tra l'invecchiamento cognitivo normale e la demenza.


Anche se le persone con MCI hanno un rischio maggiore di sviluppare demenza o Alzheimer (AD), possono anche rimanere stabili per molti anni o addirittura tornare ad uno stato cognitivamente normale nel corso del tempo. Questa caratteristica modificabile rende l'MCI un bersaglio promettente nella prevenzione della demenza.


Quali criteri determinano l'MCI? I quattro criteri seguenti sono usati per diagnosticare l'MCI:

  1. Deve essere segnalato un declino della prestazione cognitiva negli ultimi due anni.
  2. In compiti cognitivi oggettivi deve esserci un deficit cognitivo maggiore di quanto ci si aspetterebbe dalla loro età e istruzione.
  3. Il deterioramento non deve essere così pronunciato come nei soggetti con demenza, poichè le persone con MCI possono svolgere le normali attività della vita quotidiana o sono leggermente in difficoltà solo a svolgere funzioni strumentali complesse.
  4. Il deficit cognitivo deve essere insufficiente per soddisfare i criteri della demenza.


L'MCI si distingue tra MCI amnesico (aMCI) e non-amnesico (naMCI). Nel primo è evidente il deterioramento del dominio memoria, molto probabilmente riflettendo la patologia di AD. Nel secondo è presente una compromissione dei domini diversi dalla memoria, riflettendo principalmente la patologia vascolare, ma anche la demenza frontotemporale o quella a corpi di Lewy.


L'Heinz Nixdorf Recall (Fattori di rischio, valutazione del calcio coronarico e stile di vita) è uno studio prospettico osservazionale, basato sulla popolazione, che ha esaminato 4.814 partecipanti (50% uomini) tra il 2000 e il 2003 nell'area metropolitana della Ruhr. Dopo cinque anni, è stato condotto un secondo esame al quale ha preso parte il 92% dei partecipanti precedenti. La pubblicazione riporta i risultati trasversali del secondo esame.


All'inizio sono stati inclusi 163 partecipanti con anemia e 3.870 senza anemia per confrontare le prestazioni in tutti i test cognitivi secondari. È interessante notare che i partecipanti anemici avevano mostrato profili di rischio cardiovascolari più pronunciati e prestazioni cognitive inferiori in tutti i test cognitivi secondari somministrati. Dopo l'aggiustamento per l'età, i partecipanti anemici hanno mostrato una prestazione significativamente più bassa in particolare nel compito di richiamo immediato e nel compito di fluenza verbale.


In seguito sono stati inclusi 579 partecipanti con diagnosi di MCI (299 partecipanti con aMCI e 280 con naMCI) e 1.438 cognitivamente normali, per confrontare la frequenza di diagnosi di MCI e di sottotipo MCI nei partecipanti anemici e non anemici. L'MCI si è presentato quasi nel doppio degli anemici rispetto ai partecipanti non anemici. Risultati simili sono stati trovati per i sottotipi di MCI, il che indica che il livello basso di emoglobina può contribuire al deterioramento cognitivo attraverso diversi percorsi.


Questi risultati suggeriscono che l'anemia è associata ad un rischio maggiore di MCI indipendentemente dai fattori tradizionali di rischio cardiovascolare. L'associazione tra anemia e MCI ha una importante rilevanza clinica perché, a seconda dell'eziologia, l'anemia può essere trattata con efficacia. Ciò potrebbe fornire i mezzi per prevenire o ritardare il declino cognitivo.

 

 

 


Fonte: George Perry PhD in Journal of Alzheimer's Disease (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Martha Dlugaj, Angela Winkler, Christian Weimar, Jan Dürig, Martina Broecker-Preuss, Nico Dragano, Susanne Moebus, Karl-Heinz Jöckel, Raimund Erbel, Lewin Eisele on behalf the Heinz Nixdorf Recall Study Investigative Group. Anemia and Mild Cognitive Impairment in the German General Population. Journal of Alzheimer’s Disease, Volume 49/4 (December 2015): DOI: 10.3233/JAD-150434

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.