Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La dieta 'occidentale' aumenta il rischio di Alzheimer?

La ricerca recente ha stabilito delle associazioni tra alcuni fattori ambientali (comprese la dieta occidentale e la sedentarietà) e l'aumento della suscettibilità all'Alzheimer. In effatti, si stima che una combinazione tra dieta e inattività contribuisca a ben il 25% dei casi di Alzheimer.


Tuttavia, sappiamo poco dei meccanismi esatti della malattia e come e perché questo stile di vita (sempre più comune in mezza età) possa avere un ruolo così importante nella funzione cognitiva successiva. In una ricerca pubblicata online su Nature Scientific Reports, dei ricercatori guidati da Leah Graham, studente di dottorato di ricerca, e dall'assistente Professore Gareth Howell PhD, della Tufts University / The Jackson Laboratory (JAX), hanno dato uno sguardo più da vicino alle connessioni tra la dieta e la suscettibilità all'Alzheimer.


Hanno usato un impasto tipo "dieta occidentale" per topi, sviluppato dal professore Simon John PhD, e da membri del suo laboratorio, che combina elevate quantità di prodotti di origine animale, grassi e zuccheri a basso contenuto vegetale e bassa densità di sostanze nutritive.


Gli studi precedenti si erano concentrati su specifiche componenti della dieta occidentale, ma può essere che sia la combinazione ad essere importante. Graham et al hanno dato l'impasto a topi sani di un ceppo usato di solito (C57BL / 6J) e a topi che modellano alcuni aspetti dell'Alzheimer (APP / PS1), per 8 mesi (da 2 a 10 mesi di età, corrispondenti all'incirca al periodo dalla tarda adolescenza all'inizio della mezza età degli esseri umani).


I ricercatori hanno trovato che il consumo prolungato di quella dieta occidentale ha portato ad un drastico aumento dell'attività di risposta immunitaria nel cervello di tutti i topi, compresi quelli non modello di Alzheimer. La dieta ha aumentato notevolmente l'attività delle microglia, che sono le cellule immunitarie del cervello, e dei monociti, i globuli bianchi che possono entrare nel cervello in risposta alla segnalazione immunitaria.


Nel corso del tempo alcuni componenti della dieta occidentale sono stati associati allo sviluppo di infiammazione periferica, e i risultati di questo studio rafforzano la possibilità che l'attività immunitaria nel cervello aumenti la suscettibilità all'Alzheimer.


Tutti i topi avevano anche un aumento significativo di microglia / monociti che esprimevano TREM2, una proteina immunitaria chiave regolatoria. La TREM2 è stata collegata fortemente alla suscettibilità all'Alzheimer e ad altre malattie neurodegenerative legate all'età, ma questo è il primo studio a dimostrare un aumento di cellule TREM2+ in risposta al consumo prolungato di dieta occidentale.


Inoltre, c'è stata una forte correlazione tra l'aumento del numero di cellule TREM2+ e l'aumento di placche di amiloide-beta nel cervello dei topi, indicando che puntare la TREM2 può essere utile per i pazienti con declino cognitivo indotto dalla dieta.

 

 

 


Fonte: Jackson Laboratory via Newswise (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Leah C. Graham, Jeffrey M. Harder, Ileana Soto, Wilhelmine N. de Vries, Simon W. M. John, Gareth R. Howell. Chronic consumption of a western diet induces robust glial activation in aging mice and in a mouse model of Alzheimer’s disease. Scientific Reports, 2016; 6: 21568 DOI: 10.1038/srep21568

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)