Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'ansia è un fattore di rischio del declino cognitivo e della demenza

L'ansia è stata (di nuovo) associata a un rischio più alto di declino cognitivo e demenza, da una meta-analisi pubblicata sull'American Journal of Geriatric Psychiatry.


B. Gulpers e i colleghi della Maastricht University in Olanda hanno condotto una revisione sistematica della letteratura fino al gennaio 2015 per identificare tutti gli studi longitudinali sull'associazione tra ansia e cognizione. Gli autori hanno incluso sia studi di comunità che quelli di pazienti valutati in cliniche della memoria per il passaggio alla demenza. Venti studi hanno soddisfatto i criteri di inclusione.


I ricercatori hanno scoperto che, in 4 studi, l'ansia ha predetto il deterioramento cognitivo incidente nella comunità (n = 4.155 pazienti, risk ratio [RR], 1.77; p <0.001). La demenza incidente ha previsto il deterioramento cognitivo in sei studi (n = 6.004 pazienti, RR = 1.57; p = 0.04). L'associazione tra ansia e demenza era più forte tra gli over-80, rispetto agli under-80 (RR = 1.21; P = 0.20).


Tuttavia, tra i casi di MCI clinico, il legame tra ansia e la conversione alla demenza non era statisticamente significativo tra i pazienti reclutati nelle cliniche della memoria. Gli autori hanno ipotizzato che questo potrebbe essere il risultato di devianze di riferimento.


Dato che la forte associazione tra ansia e lieve deterioramento cognitivo (MCI-Mild Cognitive Impairment) è guidata dalla maggiore età, gli autori hanno suggerito che l'ansia può essere un sintomo prodromico [manifestazione clinica generica che precede la malattia].


Una delle ragioni per cui gli autori hanno intrapreso uno studio sull'ansia è che l'MCI è un importante fattore di rischio della demenza, e ansia e depressione spesso sono presenti insieme all'MCI. Essi hanno rilevato che la maggior parte delle ricerche si è concentrata sulla depressione: "Ci sono pochi studi e variano nella metodologia, in particolare secondo l'ambiente e la fase del processo neurodegenerativo".


Essi hanno sottolineato che, l'associazione sia causale o meno, "è importante per il medico sapere che ansia è un possibile fattore predittivo della demenza, soprattutto quando l'ansia emerge in vecchiaia".

 

 

 


Fonte: Batya Swift Yasgur in Psychiatry Advisor (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Gulpers B, Ramakers I, Hamel R, et al. Anxiety as a predictor for cognitive decline and dementia: a systematic review and meta-analysis. Am J Geriatr Psychiatry. 2016. doi: 10.1016/j.jagp.2016.05.015.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)