Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Gli anziani che assumono molti farmaci hanno un rischio maggiore di fragilità

Con l'avanzare dell'età, si tende a sviluppare una serie di preoccupazioni e di condizioni di salute croniche e spesso la loro gestione implica prendere molti farmaci diversi. Quando gli anziani prendono 5 o più farmaci (uno scenario definito «politerapia» dagli esperti della salute) ci può essere un aumento del rischio di effetti collaterali dannosi.


È interessante notare che l'assunzione di più di 5 farmaci è legata alla fragilità, forse perché i farmaci interagiscono, influenzando la nostra capacità di funzionare bene con l'avanzare dell'età. La fragilità è un problema connesso all'invecchiamento. La persona fragile può essere debole, avere meno resistenza e un funzionamento peggiore. La fragilità aumenta il rischio di cadute, di disabilità, e persino di morte.


Di recente, un team di ricercatori ha esaminato le informazioni di un ampio studio tedesco su anziani chiamato ESTHER (Epidemiological Study on Chances for Prevention, Early Detection, and Optimized Therapy of Chronic Diseases at Old Age = studio epidemiologico sulle possibilità di prevenzione, diagnosi precoce e terapia ottimizzata delle malattie croniche in vecchiaia) per capire se e come l'assunzione di più di 5 farmaci influenza la fragilità degli anziani. Lo studio è stato pubblicato sul Journal of the American Geriatrics Society.


I ricercatori hanno esaminato le informazioni di quasi 2.000 dei partecipanti allo studio ESTHER, che è iniziato nel 2000 con quasi 10.000 partecipanti. L'analisi dei partecipanti, che avevano tra 50 e 75 anni di età all'inizio dello studio, è stata effettuata dopo 2, 5, 8 e 11 anni.


All'ottavo anno, i medici dello studio hanno visitato i partecipanti a casa per una valutazione geriatrica. Durante la visita, i partecipanti sono stati invitati a portare tutti i farmaci che prendevano - sia di prescrizione che da banco (OTC-Over The Counter) - per valutarne il tipo e il numero. I ricercatori hanno poi diviso i partecipanti in tre gruppi, secondo il numero di farmaci diversi assunti: non politerapia (0-4 farmaci), politerapia (5-9) e iper-politerapia (10+).


Due farmacisti hanno rivisto per ogni individuo tutti i farmaci presi e hanno escluso farmaci e integratori che non causano effetti collaterali. Dopo l'aggiustamento per le differenze nelle caratteristiche dei pazienti, comprese le malattie, i ricercatori hanno capito che le persone che erano a rischio di fragilità, così come quelle già fragili, avevano più probabilità di essere nei gruppi politerapia o iper-politerapia, rispetto alle persone non fragili.


I ricercatori hanno anche scoperto che le persone che prendevano tra i 5 e i 9 farmaci avevano una probabilità 1,5 volte maggiore di diventare fragili entro 3 anni, rispetto alle persone che prendevano meno di 5 farmaci. Le persone che prendevano più di 10 farmaci avevano una probabilità doppia di diventare fragili entro tre anni, rispetto a quelle che ne prendevano meno di 5.


I ricercatori hanno concluso che un approccio promettente per diminuire i rischi di fragilità degli anziani potrebbe essere la riduzione delle troppe prescrizioni evitabili.


Se sei anziano, o se ti stai prendendo cura di un anziano, è importante capire che l'assunzione di farmaci multipli può causare interazioni. I farmaci possono interagire tra loro, e con il corpo umano, in modi nocivi (aumentando gli effetti collaterali negativi o diminuendo quelli desiderati, per esempio). Come risultato, aumenta il rischio di cadute, delirio e fragilità.


I medici di base sono consapevoli di questi effetti negativi, ma non possono reagire adeguatamente se non sono compiutamente informati su tutti i medicinali che stai assumendo tu o l'anziano di cui ti occupi. Ecco perché è estremamente importante informare il medico di tutti i farmaci che stai prendendo tu, o la persona nella tua cura, così come dei farmaci OTC e di quelli prescritti da altri operatori sanitari. Il tuo può quindi valutare se uno o più farmaci possono essere modificati o sospesi.


"In un mondo perfetto, il medico parlerebbe dei farmaci con un farmacista e un geriatra. Questo potrebbe aiutare a ridurre le prescrizioni multiple evitabili di farmaci, ed eventualmente anche diminuire i rischi farmaco-indotti di fragilità e di altri effetti negativi derivanti da politerapia inutile ed evitabile", ha detto il co-autore Kai-Uwe Saum PhD/MPH.

 

 

 


Fonte: American Geriatrics Society via EurekAlert! (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Kai-Uwe Saum, Ben Schöttker, Andreas D. Meid, Bernd Holleczek, Walter E. Haefeli, Klaus Hauer and Hermann Brenner. Is Polypharmacy Associated with Frailty in Older People? Results From the ESTHER Cohort Study. Journal of The American Geriatrics Society, First published: 26 December 2016. DOI: 10.1111/jgs.14718

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.