Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La membrana delle cellule è cruciale per sviluppare trattamenti anti-Alzheimer

La membrana delle cellule è cruciale per sviluppare trattamenti anti-Alzheimer

Delle parti sottili delle membrane cellulari dei neuroni risultano essere particolarmente vulnerabili ad una proteina che si raccoglie nel cervello delle persone con Alzheimer, secondo un ricercatore della University of Michigan.


La scoperta potrebbe aprire una strada allo sviluppo di terapie per la malattia, che funzionano all'interno della membrana della cellula.


La proteina amiloide-beta si accumula nel cervello di persone con Alzheimer, aggregandosi infine in grumi appiccicosi, le placche, sulla superficie dei neuroni. Ayyalusamy Ramamoorthy, professore di Chimica e Biofisica e ricercatore della UM, ha scoperto che le parti più sottili delle membrane neuronali offrono punti di accesso all'amiloide-beta, permettendo alla proteina di forare e uccidere quelle cellule, e distruggendo la capacità del paziente di produrre e conservare la memoria. Questo tipo di accumulo è coinvolto anche in altri disturbi come la corea di Huntington e il diabete di tipo 2.


Questi punti sottili sono costituiti da catene corte di acidi grassi mentre le parti più spesse della membrana sono costituite da catene lunghe di acidi grassi. Il gruppo di ricerca ritiene che la formazione di lipidi con catene brevi, causata dall'invecchiamento o da altri mezzi fisiologici che provocano l'Alzheimer, può promuovere la morte cellulare dall'accumulo di amiloide-beta.


"Stiamo cercando di capire come i componenti della membrana cellulare e le proprietà fisiche e chimiche della membrana lipidica possano influenzare l'aggregazione di amiloide-beta per mezzo di varie tecniche biofisiche", ha detto Ramamoorthy. "Lo spessore delle membrane cellulari è molto importante non solo per l'Alzheimer, ma anche per il diabete e per altre malattie legate all'invecchiamento".


Il gruppo ha studiato tre tipi di lipidi con vari spessori. Le membrane lipidiche più spesse, che sono composte da catene più lunghe di acidi grassi, sembravano attrarre e promuovere la crescita della placca. La membrana sottile agisce a volte da lipide e, talvolta, come detergente, dice Ramamoorthy.


I ricercatori hanno scoperto che le catene di acidi grassi tipo detergente interagiscono con la placca, permettendole di penetrare nella membrana cellulare. Una tecnica chiamata risonanza magnetica nucleare a fosforo-31, che può rivelare i dettagli a livello atomico entro bistrati, come quando si usa una macchina di risonanza magnetica per osservare i tessuti del corpo umano, ha permesso ai ricercatori di esaminare come la raccolta di amiloide-beta nella membrana più sottile frammenta la membrana cellulare.


Lo studio è stato fatto in quello che è chiamato un doppio strato fosfolipidico, che consiste di due strati di lipidi. Questi strati sono costituiti dalle fasi idrofobica (che odia l'acqua) e idrofilica (amante dell'acqua) e che sembrano simili ad una miscela di olio e acqua. Questo doppio strato lipidico replica le membrane cellulari presenti nei neuroni. Per misurare la tossicità dell'amiloide-beta, i ricercatori hanno utilizzato cellule neuronali.


"Molti altri laboratori stanno studiando l'inibizione dell'amiloide attraverso piccole molecole in soluzione, ma noi lo stiamo facendo in un ambiente di membrana. Dal nostro studio è chiaro che la membrana cellulare è il punto caldo dove l'amiloide-beta impazzisce", ha detto Ramamoorthy. "La membrana cellulare sicuramente non è come un filtro da caffè che filtra gli eventi biologici, ma è piuttosto il luogo in cui avviene una pletora di azioni biologiche".


Attualmente, il team di Ramamoorthy sta selezionando librerie di piccoli composti molecolari che potrebbero puntare l'aggregazione dell'amiloide-beta all'interno della membrana cellulare di una persona. "Questi risultati potrebbero essere significativi per lo sviluppo potenziale di composti per trattare le malattie legate all'invecchiamento", ha detto.

 

 

 


Fonte: Morgan Sherburne in University of Michigan (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Kyle J. Korshavn, Cristina Satriano, Yuxi Lin, Rongchun Zhang, Mark Dulchavsky, Anirban Bhunia, Magdalena I. Ivanova, Young-Ho Lee, Carmelo La Rosa, Mi Hee Lim, Ayyalusamy Ramamoorthy. Reduced Lipid Bilayer Thickness Regulates the Aggregation and Cytotoxicity of Amyloid-β. The Journal of Biological Chemistry, 292, 4638-4650. March 17, 2017. doi: 10.1074/jbc.M116.764092

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.