Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'Alzheimer può essere confuso con un'altra demenza, in presenza di psicosi

Una nuova ricerca suggerisce che le persone con Alzheimer che hanno delle psicosi, come deliri e allucinazioni, hanno una probabilità cinque volte più alta di ricevere una diagnosi errata di demenza da corpi di Lewy rispetto ai pazienti che non le hanno.


L'Alzheimer è un tipo di demenza caratterizzato da depositi di proteine ​​nel cervello, incluse le fibre intrecciate presenti all'interno delle cellule del cervello.


Si ritiene che la demenza da corpi di Lewy sia causata dall'accumulo di un diverso aggregato di proteine ​​anomale che si trova nelle cellule nervose del cervello. Trattamenti efficaci per queste condizioni sono ancora in fase di sviluppo, ma quasi certamente saranno differenti, secondo gli autori.


I ricercatori hanno scoperto anche che l'Alzheimer è diagnosticato erroneamente nel 24 per cento di tutti i casi: i falsi positivi e i falsi negativi si equivalgono al 12 per cento. Precedenti ricerche avevano suggerito che il tasso di diagnosi errate nell'Alzheimer fosse dal 12 al 23 per cento.


I risultati, pubblicati oggi on line su Alzheimer & Dementia: Translational Research & Clinical Interventions, sollevano la preoccupazione che ci possa essere una sottovalutazione dei sintomi psicotici comuni nell'Alzheimer, ha affermato la dott.ssa Corinne Fischer, direttrice della clinica dei disturbi della memoria al St Michael's Hospital di Toronto e prima autrice dello studio.


"La psicosi può essere un sintomo dell'Alzheimer, ma è una caratteristica clinica definita anche in altri tipi di demenza, inclusa la demenza da Parkinson e quella da Corpi di Lewy", ha detto. "Di conseguenza, i medici sono più riluttanti a diagnosticare un paziente con Alzheimer quando si presenta con deliri o allucinazioni".


Si ritiene che circa il 36 per cento delle persone affette da Alzheimer abbia deliri e il 18 per cento abbia allucinazioni. I sintomi psicotici sono significativi nei pazienti affetti da Alzheimer perché si è dimostrato che sono associati ad un aumento dell'onere sui caregiver, a un aumento del declino funzionale e a una progressione più rapida della malattia.


I ricercatori hanno esaminato 961 persone usando dati del database nazionale del Centro Nazionale di Coordinamento Alzheimer, raccolti da 29 centri di Alzheimer negli Stati Uniti tra il 2005 e il 2012. Sono stati inclusi i partecipanti che erano stati clinicamente diagnosticati con Alzheimer mentre erano vivi, così come quelli la cui autopsia mostrava anomalie tipiche dell'Alzheimer nel cervello.


I pazienti che avevano psicosi hanno avuto un tasso più elevato di diagnosi falsa negativa e un tasso inferiore di diagnosi falsa positiva per l'Alzheimer rispetto a coloro che non le avevano. Secondo gli autori, il tasso di diagnosi errate non era influenzato dalla presenza nei pazienti di manie, allucinazioni o di una combinazione di entrambe.


L'Alzheimer's Society of Canada stima che in Canada vi siano 564.000 persone che vivono con una demenza e il numero dovrebbe quasi raddoppiare nei prossimi 15 anni, rafforzando così la rilevanza delle risultanze dello studio, secondo Winnie Qian, studentessa di master del Neuroscience Research Program al St. Michael's e uno degli autori dello studio.


"Un vantaggio del nostro studio è che abbiamo usato la diagnosi clinica finale dopo anni di follow-up, quindi il tasso di diagnosi errata che abbiamo descritto è quello sotto condizioni ideali", ha detto. "Questo significa che dovrebbe essere considerato un minimo. Se si estrapola e si applica alla popolazione generale, l'entità del problema potrebbe essere molto maggiore".


Il dottor Fischer ha affermato che, quando i pazienti non presentano psicosi, i medici dovrebbero essere più attenti nel considerare diagnosi alternative all'Alzheimer. "Molti pazienti di demenza non ricevono mai una diagnosi clinica definitiva mentre sono in vita, quindi la speranza è che comprendendo quali fattori possono portare a una diagnosi errata, possiamo essere più precisi e fornire ai pazienti la migliore assistenza possibile", ha detto.

 

 

 


Fonte: Kelly O’Brien in St. Michael's Hospital (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Corinne E. Fischer, Winnie Qian, Tom A. Schweizer, Zahinoor Ismail, Eric E. Smith, Colleen P. Millikin, David G. Munoz. Determining the impact of psychosis on rates of false-positive and false-negative diagnosis in Alzheimer's disease. Alzheimer's & Dementia: Translational Research & Clinical Interventions, Volume 3, Issue 3, September 2017, doi: https://doi.org/10.1016/j.trci.2017.06.001

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.