Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Conoscere la diagnosi di MCI o AD riduce la qualità percepita di vita

I ricercatori della Università della Pennsylvania hanno scoperto che la conoscenza del paziente di una diagnosi di compromissione cognitiva può diminuirne l'autovalutazione della qualità di vita.


In uno studio pubblicato questo mese sul Journal of Gerontology: Psychological Sciences, i ricercatori hanno riferito che gli anziani che erano a conoscenza della loro diagnosi - lieve deterioramento cognitivo (MCI) o Alzheimer lieve (AD) - hanno riferito più depressione, più stress e qualità inferiore di vita, di coloro che non lo sapevano.


Hanno anche scoperto che gli anziani che avevano l'aspettativa che la loro malattia si sarebbe aggravata nel corso del tempo, avevano meno soddisfazione generale della vita quotidiana.


"Questi risultati suggeriscono che la qualità della vita di un paziente potrebbe essere influenzata da un etichetta diagnostica e dalle loro aspettative della prognosi. Quindi, quando un medico divulga la diagnosi e la prognosi di MCI o di AD lieve, un paziente può avere ulteriori sintomi, come l'ansia o la depressione", ha affermato la prima autrice dello studio, Shana Stites PsyD/MA/MS, psicologa clinica del Penn Memory Center e ricercatrice senior del Penn Project on Precision Medicine for the Brain (P3MB).


Per molti anni, spesso non veniva emessa una diagnosi di Alzheimer finché un paziente non aveva problemi sostanziali di memoria e cognitivi, un momento in cui i pazienti stessi restavano ignari della diagnosi. I progressi nella consapevolezza, nonché nei metodi diagnostici, implicano che i medici diagnosticano la malattia prima, e in futuro, la diagnosi di routine può essere fatta prima che inizino i sintomi.


Secondo la Stites, la diagnosi precoce è promettente per le opportunità di prevenire le perdite cognitive e funzionali e per pianificare tali perdite. Ma i risultati dello studio dimostrano che una diagnosi precoce di Alzheimer può anche avere con sé delle difficoltà.


I ricercatori della Penn hanno studiato l'influenza della consapevolezza della diagnosi sull'autovalutazione della qualità della vita per le persone con uno dei due disturbi, lieve deterioramento cognitivo - un disturbo caratterizzato da cali lievi, ma rilevabili, delle capacità cognitive - o Alzheimer lieve. Queste valutazioni sono state confrontate con un gruppo di over 65 con una cognizione normale.


I partecipanti allo studio hanno completato test su vari domini di qualità della vita, compresi problemi cognitivi, attività di vita quotidiana, funzionamento fisico, benessere mentale e percezione della propria vita quotidiana. I ricercatori hanno confrontato i valori della qualità di vita con le prestazioni cognitive, la consapevolezza della diagnosi e il gruppo diagnostico.


I risultati aiutano a identificare i processi psicologici che sottendono le relazioni tra declino cognitivo e qualità della vita. Secondo la Stites, lo studio ha implicazioni pratiche per la pratica clinica attuale e futura.


"Non è solo un problema di dire o di non dire, è un problema di come lo dici e cosa dici, perché quando dai a qualcuno una diagnosi, stai anche comunicando, direttamente o indirettamente, molte informazioni che possono influenzare le attività della persona nella vita quotidiana, i suoi piani per il lavoro e lo stile di vita, il benessere emotivo e le relazioni sociali con amici e familiari stretti. Questi problemi devono essere esplicitamente affrontati con i pazienti", ha detto la Stites. "Forse a questo punto non possiamo impedire il declino cognitivo, ma certamente abbiamo interventi efficaci per trattare la depressione e per gestire altri sintomi".


I ricercatori ritengono che ulteriori studi sono necessari per capire cosa guida l'impatto della consapevolezza della diagnosi e della prognosi sulla qualità della vita. Gli studi futuri potrebbero includere la ricerca pre-clinica che si sta facendo per l'Alzheimer, in cui i medici stanno lavorando per diagnosticare le persone a rischio in base ai geni e ai biomarcatori, per determinare come la consapevolezza della diagnosi influenza il senso dell'identità e del funzionamento di un individuo nel mondo, quando apprende di avere un'elevata probabilità di sviluppare l'Alzheimer in futuro.


Una diagnosi di Alzheimer evoca ipotesi, stereotipi, sentimenti e atteggiamenti che possono influenzare la qualità della vita di un individuo, come vede sé stesso e come viene trattato dagli altri. Questo studio fa parte degli sforzi continui del team di ricerca per capire come la diagnosi precoce influisce sulla qualità della vita e del benessere di una persona.

 

 

 


Fonte: University of Pennsylvania (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Shana D. Stites, Jason Karlawish, Kristin Harkins, Jonathan D. Rubright, David Wolk. Awareness of Mild Cognitive Impairment and Mild Alzheimer’s Disease Dementia Diagnoses Associated With Lower Self-Ratings of Quality of Life in Older Adults. The Journals of Gerontology: Series B, 2017; DOI: 10.1093/geronb/gbx100

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.