Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Per la memoria a lungo termine è essenziale la rete esterna ai neuroni

Per la memoria a lungo termine è essenziale la rete esterna ai neuroniL'immagine mostra una rete perineuronale (verde) che circonda un neurone. (Fonte: Kristian K. Lensjø)

Il modo in cui il cervello è in grado di immagazzinare ricordi per lunghi periodi di tempo è un mistero persistente per i neuroscienziati. In un nuovo studio, i ricercatori del Center for Integrative Neuroplasticity (CINPLA) dell'Università di Oslo dimostrano che le molecole della matrice extracellulare a vita lunga, chiamate 'reti perineuronali', sono essenziali per i ricordi lontani.


La nuova ricerca, pubblicata su Proceedings of the National Academy of Sciences, mostra che la rimozione delle reti sconvolge i ricordi lontani ma non quelli recenti.


In precedenza, i ricercatori si erano concentrati principalmente sulle molecole all'interno delle cellule nervose. Il team di investigatori, guidato dai Dott. Marianne Fyhn e Torkel Hafting, hanno studiato le reti perineuronali che ricoprono strettamente l'esterno dei neuroni. Le reti sono costituite da proteine ​​rivestite di zucchero, e formano una struttura rigida che contiene fori in cui vengono mantenute le connessioni con altri neuroni.


Quando si formano nuovi ricordi, cambiano le connessioni tra i neuroni. Gli autori hanno ipotizzato che le reti perineuronali potrebbero stabilizzare le nuove connessioni legate alla memoria per supportare la memoria a lungo termine. Per testare le funzioni della memoria, il team ha eseguito un esperimento di condizionamento classico, in cui dei ratti imparano ad associare un lampo di luce a un evento spiacevole. Questo tipo di apprendimento crea una memoria robusta e duratura.

 

Un effetto sorprendentemente forte

Dopo l'apprendimento, i ratti sono stati divisi in due gruppi, uno in cui sono state lasciate intatte le reti perineuronali e una in cui sono state rimosse in una piccola area della corteccia, chiamata corteccia visiva secondaria, un'area nota per essere coinvolta nella conservazione della memoria. Quando i ratti sono stati sollecitati a richiamare il ricordo un mese dopo, i risultati sono stati sorprendenti: il gruppo senza le reti non ricordava nulla. Gli esperimenti dimostrano che le reti perineuronali sono essenziali per la memoria a lungo termine, perché senza di esse i ricordi si perdono.


"Siamo rimasti sorpresi da quanto fosse forte l'effetto in quei primi esperimenti, dal momento che abbiamo manipolato solo le molecole al di fuori dei neuroni e non all'interno" dice Elise H. Thompson, prima autrice dello studio. "Anche se ci aspettavamo di vedere qualche effetto dell'intervento, studi precedenti sulle reti si erano concentrati sul loro ruolo nello sviluppo e nell'apprendimento, non nella registrazione della memoria. È stato molto emozionante vedere che il ricordo era realmente scomparso".


In un esperimento successivo, in cui la memoria è stata testata solo pochi giorni dopo l'apprendimento, il team ha scoperto che la memoria era intatta e che l'effetto di scomparsa era specifico per i vecchi ricordi. "Poiché la rete è una struttura molto salda, può stabilizzare i ricordi man mano che invecchiano, ma quando una memoria è nuova, sopravvive senza ulteriori fattori stabilizzanti" afferma il Dr. Kristian K. Lensjø, un altro autore della ricerca.

 

Potenziale per nuovi bersagli farmacologici

Anche se gli scienziati che esaminano i processi che governano la transizione dalla memoria da breve a lungo termine hanno capito molto negli ultimi anni, rimangono irrisolti i meccanismi richiesti affinché un ricordo persista per anni. Questa ricerca è un passo importante verso la comprensione di quali componenti sono necessari per conservare i ricordi per tutta la vita.


"Aumentando la comprensione di come i ricordi vengono elaborati per mesi e anni nel cervello sano, possiamo iniziare a districare ciò che va male quando sono persi in malattie dannose come l'Alzheimer e la demenza. La scoperta sorprendente che le molecole extracellulari sono coinvolte in questi processi suggerisce anche potenziali nuovi bersagli farmacologici", spiega Marianne Fyhn, leader del progetto CINPLA.

 

 

 


Fonte: University of Oslo via AlphaGalileo (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Elise Holter Thompson, Kristian Kinden Lensjø, Mattis Brænne Wigestrand, Anders Malthe-Sørenssen, Torkel Hafting, Marianne Fyhn. Removal of perineuronal nets disrupts recall of a remote fear memory. Proceedings of the National Academy of Sciences, 2017; 201713530 DOI: 10.1073/pnas.1713530115

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali colelgamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

[Domenic Praticò] Consigli pratici per diventare un super-anziano

1.12.2025 | Esperienze & Opinioni

Quando si parla di invecchiamento, sappiamo che esso non è un processo uniforme e uguale per tutt...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)