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I neuroni combattono per resistere alle malattie del cervello

I neuroni tentano subito di resistere alle malattie del cervello

Un obiettivo terapeutico per preservare la visione nei pazienti affetti da glaucoma potrebbe avere conseguenze sul trattamento delle malattie neurodegenerative legate all'età come l'Alzheimer e il Parkinson, secondo una ricerca pubblicata ieri in Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS).


David Calkins PhD, vicepresidente e direttore della ricerca al Vanderbilt Eye Institute, ha affermato che finora si riteneva che, con la perdita dell'attività retinica, scomparisse la connessione tra la retina e il cervello. Ma accade l'opposto.


Calkins, professore di Oftalmologia e scienze visive, nonché direttore del Vanderbilt Vision Research Center, ha detto:

"Il dogma è che, una volta partita, la malattia neurodegenerativa è un percorso a senso unico.

"Quello che abbiamo dimostrato è che il cervello combatte. Abbiamo scoperto che i singoli neuroni reagiscono per mantenere la comunicazione tra varie regioni del cervello, rallentando così la progressione. È un equilibrio tra malattia e adattamento".

"E abbiamo scoperto che il meccanismo che causa questa risposta in realtà preserva la visione per un breve periodo di tempo, nonostante l'assalto dello stress nel glaucoma. Pensiamo di poter sviluppare nuove terapie basate su questo meccanismo per mantenere il segnale del nervo ottico, che manterrà la visione anche con il progredire della malattia".


Il team ha usato un modello di glaucoma, la principale causa di cecità irreversibile nel mondo, per registrare e confrontare come la perdita di sinapsi si collega alla diminuzione dei segnali verso l'assone.


Il gruppo di Calkins ha scoperto che i segnali degli assoni non diminuivano, e al contrario aumentavano, il che significa che i neuroni stavano combattendo contro la perdita di attività eccitatoria. Dice Calkins:

"Con queste informazioni, speriamo di innescare questo meccanismo adattivo naturale e prolungare la segnalazione tra le regioni del cervello e prevenire la successiva degenerazione.

"Finché la segnalazione viene mantenuta, la progressione rallenta e la visione viene mantenuta.

"Ora che abbiamo identificato il meccanismo che causa l'adattamento, possiamo sfruttarlo attraverso nuovi farmaci o anche la terapia genica".

 

 

 


Fonte: Vanderbilt University via Newswise (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Michael L. Risner, Silvia Pasini, Melissa L. Cooper, Wendi S. Lambert and David J. Calkins. Axogenic mechanism enhances retinal ganglion cell excitability during early progression in glaucoma. PNAS 2018; published ahead of print February 20, 2018, DOI: 10.1073/pnas.1714888115

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Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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