Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Durante il sonno i ricordi si riattivano e possono essere decodificati dalle onde cerebrali

Gli studi scientifici hanno già dimostrato che i ricordi si richiamano meglio dopo il sonno che nella veglia. Si ritiene che le informazioni acquisite di recente siano 'riattivate' e rafforzate nel cervello addormentato.


Dei ricercatori, in collaborazione con scienziati dell'Università di Birmingham, hanno ora dimostrato che esiste un particolare modello di attività cerebrale che supporta questo processo di riattivazione.


I 'fusi del sonno', i brevi picchi di attività che avvengono nel cervello durante il sonno, migliorano quando sono riattivati i ricordi. Questo nuovo studio ha anche dimostrato che il contenuto delle memorie riattivate può essere decodificato nel momento in cui avvengono i picchi.

Processi neurali

Il Dr Scott Cairney, del Dipartimento di Psicologia dell'Università di York, ha dichiarato:

"Siamo abbastanza certi che i ricordi vengono riattivati ​​nel cervello durante il sonno, ma non conosciamo i processi neurali che stanno alla base di questo fenomeno.

"Ricerche precedenti hanno collegato i 'fusi del sonno' ai benefici del sonno sulla memoria, quindi volevamo capire se queste onde cerebrali mediano la riattivazione.

"Se favoriscono la riattivazione della memoria, abbiamo ipotizzato che potrebbe quindi essere possibile decifrare i segnali di memoria nel momento in cui si verificano questi fusi".


I risultati della ricerca potrebbero essere importanti per migliorare la comprensione di come il cervello impara e conserva le informazioni. Migliorare la conoscenza dei meccanismi che sono attivi durante il sonno potrebbe avere anche implicazioni per ulteriori studi sulle condizioni di memoria che insorgono a causa del fallimento di questi meccanismi.

 

Associazioni

La riattivazione dei ricordi durante il sonno avviene spontaneamente, ma per comprendere l'impatto di questo meccanismo, i ricercatori hanno ideato un semplice test che ha consentito loro di vedere la riattivazione in modo controllato.


Il Dr Cairney ha dichiarato:

"Abbiamo chiesto ai partecipanti al nostro studio di imparare le associazioni tra parole e immagini di oggetti o scene, prima di un sonnellino. La metà delle parole sono state poi riprodotte durante il pisolino per innescare la riattivazione del ricordo delle immagini appena apprese.

"Quando i partecipanti si sono svegliati dopo un buon periodo di sonno, abbiamo di nuovo mostrato le parole e abbiamo chiesto loro di richiamare l'oggetto e le immagini di scena. Abbiamo scoperto che la loro memoria era migliore per le immagini che erano collegate alle parole che venivano presentate nel sonno, rispetto a quelle che non lo erano".

 

Monitorato

Il team ha monitorato l'attività cerebrale durante il sonno utilizzando la macchina per elettroencefalogramma (EEG) e questo ha mostrato che i fusi del sonno appaiono quando i ricordi sono riattivati ​​dalla presentazione delle parole associate.


Il dott. Bernhard Staresina, dell'Università di Birmingham, ha dichiarato:

"L'induzione diretta dei fusi del sonno - ad esempio, stimolando il cervello con elettrodi - forse combinati con la riattivazione della memoria mirata, può permetterci di migliorare ulteriormente le prestazioni della memoria mentre dormiamo.

"I nostri dati suggeriscono che i fusi facilitano l'elaborazione delle caratteristiche rilevanti del ricordo durante il sonno e che questo processo aumenta il consolidamento della memoria".

 

Segnali cerebrali

È importante sottolineare che i ricercatori sono riusciti a differenziare i segnali cerebrali associati a oggetti e scene riattivati. Ciò dimostra che i fusi producono un codice specifico per il contenuto dei ricordi riattivati; un processo che potrebbe aiutare la nostra capacità di ricordare di più dopo il sonno.


Il Dr Cairney ha detto:

"Quando sei sveglio, impari nuove cose, ma quando dormi le raffini, rendendo più facile recuperarle e applicarle correttamente quando ne hai più bisogno. Questo è importante per il modo in cui apprendiamo, ma anche per il modo in cui potremmo contribuire a mantenere funzioni cerebrali sane.

 

 

 


Fonte: University of York (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Scott A. Cairney, Anna á Váli Guttesen, Nicole El Marj, Bernhard P. Staresina. Memory Consolidation Is Linked to Spindle-Mediated Information Processing during Sleep. Current Biology, 2018; DOI: 10.1016/j.cub.2018.01.087

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Come evitare che la demenza derubi i tuoi cari del loro senso di personalità, …

25.11.2025 | Esperienze & Opinioni

Ogni tre secondi, qualcuno nel mondo sviluppa la demenza; sono oltre 57 milioni di perso...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)