Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Individuato l'orologio circadiano che controlla i ritmi quotidiani dell'aggressività: possibili effetti sul sundowning

Individuato l'orologio circadiano che controlla i ritmi quotidiani dell'aggressività: possibili effetti sul sundowning

E' comune per i pazienti con Alzheimer e altre forme di demenza sperimentare il sundowning (sindrome del tramonto), un improvviso peggioramento della confusione, dell'agitazione e dell'aggressività alla fine della giornata. Il suo schema quotidiano suggerisce che il sundowning può essere governato dall'orologio biologico interno del corpo.


Sincronizzato dalla luce e dall'oscurità, l'orologio circadiano esercita il controllo sui cicli veglia / sonno, sulla temperatura corporea, sulla digestione, sui cicli ormonali e su altri modelli fisiologici e comportamentali. Ma non si sapeva se l'orologio circadiano regolasse il comportamento aggressivo.


Ora, per la prima volta, un team di neuroscienziati del Beth Israel Deaconess Medical Center (BIDMC), l'ospedale dell'Università di Harvard, ha dimostrato che c'è il controllo circadiano dell'aggressività nei topi maschi e ha identificato i neuroni e i circuiti specifici che regolano lo schema quotidiano. L'informazione apre la porta a potenziali opportunità per la gestione dell'agitazione serale comune in pazienti con disturbi neurologici degenerativi. Lo studio è stato pubblicato ieri su Nature Neuroscience.


"Il sundowning è spesso la ragione per cui i pazienti devono essere istituzionalizzati, e se i medici possono controllare questo circuito per ridurre al minimo l'aggressività alla fine della giornata, i pazienti potrebbero restare a casa più a lungo", ha detto l'autore senior Clifford B. Saper MD, preside del Dipartimento di Neurologia del BIDMC. "Abbiamo esaminato i circuiti cerebrali dell'orologio biologico e abbiamo trovato una connessione con una popolazione di neuroni noti per causare attacchi violenti quando sono stimolati nei topi maschi. Volevamo sapere se questo rappresenta una propensione alla violenza in determinate ore del giorno".


Saper e colleghi hanno osservato le interazioni aggressive tra topi maschi residenti che difendevano il territorio dagli intrusi introdotti nelle gabbie dei residenti in momenti diversi della giornata. Il conteggio dell'intensità e della frequenza degli attacchi dei residenti agli intrusi ha rivelato per la prima volta che l'aggressività nei topi maschi mostra un ritmo giornaliero.


"I topi erano più propensi ad essere aggressivi in ​​prima serata intorno allo spegnimento delle luci, e meno aggressivi al mattino presto, con le luci accese", ha detto Saper. "Sembra che l'aggressività si accumuli nei topi nel periodo di luci accese e raggiunga un picco intorno alla fine del periodo di luce".


Successivamente, gli scienziati hanno usato strumenti genetici per manipolare i neuroni noti per regolare l'orologio circadiano centrale. Quando Saper e colleghi hanno inibito questi neuroni, disabilitando la loro capacità di produrre un neurotrasmettitore specifico, i topi hanno smesso di accrescere le tendenze aggressive. Questi topi geneticamente manipolati erano aggressivi sempre, dimostrando un aumento significativo del tempo totale di attacco degli intrusi.


Mappando dei circuiti cerebrali con l'optogenetica (una tecnica che usa la luce per attivare o disattivare delle cellule cerebrali specifiche), sono emersi due percorsi paralleli tra l'orologio biologico e una popolazione di neuroni in una sub-regione dell'ipotalamo (chiamata VMHvl) nota per causare violenti attacchi quando stimolata nei topi maschi.


Presi insieme, gli esperimenti hanno dimostrato che questo circuito circadiano mantiene sotto controllo l'aggressività al mattino presto: la sua stimolazione previene l'attacco, mentre l'inibizione lo promuove. Poiché stimolare i neuroni in questione raffredda l'aggressività, Saper suggerisce che il controllo di questo circuito potrebbe potenzialmente rendere meno aggressivi gli animali, e forse le persone.


"I nostri risultati nei topi imitano i modelli di maggiore aggressività osservati nei pazienti durante il tramonto", ha detto Saper. "La ricerca suggerisce che questo percorso potrebbe essere compromesso nelle malattie neurodegenerative. Esaminare i cambiamenti in questo percorso nei pazienti potrebbe fornire informazioni su futuri interventi atti a migliorare notevolmente la qualità della vita sia dei pazienti che dei caregiver".

 

 

 


Fonte: Jacqueline Mitchell in Beth Israel Deaconess MC (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: William D. Todd, Henning Fenselau, Joshua L. Wang, Rong Zhang, Natalia L. Machado, Anne Venner, Rebecca Y. Broadhurst, Satvinder Kaur, Timothy Lynagh, David P. Olson, Bradford B. Lowell, Patrick M. Fuller & Clifford B. Saper. A hypothalamic circuit for the circadian control of aggression. Nature Neuroscience, Published online: 9 Apr 2018. DOI: 10.1038/s41593-018-0126-0

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.