Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Ti senti stordito quando ti alzi? Potresti avere un rischio più alto di demenza

Le persone che si sentono svenire, hanno le vertigini o uno stordimento quando si alzano in piedi possono avere un calo improvviso della pressione del sangue chiamata ipotensione ortostatica.


Ora, un nuovo studio, pubblicato su Neurology® ieri 25 luglio 2018, dice che le persone di mezza età che subiscono una tale caduta possono avere un rischio più alto di sviluppare la demenza o un ictus decenni più tardi.


"L'ipotensione ortostatica è stata collegata a malattie cardiache, svenimenti e cadute, quindi abbiamo voluto condurre un ampio studio per determinare se questa forma di bassa pressione fosse legata anche a problemi nel cervello, in particolare alla demenza", ha detto la prima autrice dello studio Andreea Rawlings PhD/MS, della Johns Hopkins University di Baltimora/Maryland.


Per questo studio, la bassa pressione dopo essersi alzati è stata definita come una caduta di almeno 20 millimetri di mercurio (mmHg) nella pressione sistolica, che è la pressione nei vasi sanguigni quando il cuore batte, o almeno 10 mmHg in quella diastolica, la pressione quando il cuore è a riposo. La pressione normale è inferiore a 120/80 mmHg.


Lo studio ha coinvolto 11.709 persone con un'età media di 54 anni che sono stati seguiti per una media di 25 anni. I partecipanti hanno incontrato i ricercatori fino a 5 volte nel corso dello studio. Nessuno aveva una storia di malattie cardiache o ictus all'inizio dello studio. Durante l'esame iniziale, i partecipanti sono stati sottoposti a esame per l'ipotensione ortostatica.


Per lo studio, si sdraiavano per 20 minuti e poi si alzavano in piedi con un movimento fluido e rapido. La pressione sanguigna veniva presa 5 volte dopo che si erano alzati. Per ogni partecipante è stata fatta la media delle letture e quindi è stata calcolata la differenza dalla pressione arteriosa media a riposo.


I ricercatori hanno determinato che 552 partecipanti (4,7%) avevano l'ipotensione ortostatica all'inizio dello studio e li hanno poi tenuti monitorati durante lo studio per la demenza e l'ictus con visite in studio e attraverso la revisione delle cartelle cliniche. Durante lo studio, 1.068 persone hanno sviluppato demenza e 842 persone hanno avuto un ictus ischemico, che è un ictus in cui il flusso di sangue è bloccato verso una parte del cervello.


I ricercatori hanno scoperto che coloro che avevano l'ipotensione ortostatica all'inizio dello studio avevano un rischio maggiore del 54% di sviluppare la demenza rispetto agli altri. Un totale di 999 su 11.157 senza ipotensione ortostatica (9%) hanno sviluppato la demenza, rispetto ai 69 su 552 che avevano ipotensione ortostatica (12,5%).


Inoltre, quelli con ipotensione ortostatica avevano il doppio del rischio di ictus ischemico: il 15,2% (84 su 552) con ipotensione ortostatica ha avuto un ictus ischemico, rispetto al 6,8% (758 su 11.157) senza ipotensione ortostatica. Non c'era associazione con ictus sanguinanti.


"Misurare l'ipotensione ortostatica nella mezza età può essere un nuovo modo per identificare le persone che devono essere attentamente monitorate per la demenza o l'ictus", ha detto Rawlings. "Sono necessari ulteriori studi per chiarire la possibile causa di questi legami e indagare sulle strategie di prevenzione".


Una limitazione dello studio è stata che l'ipotensione ortostatica è stata misurata solo una volta durante lo studio e potrebbe non rappresentare il cambiamento della pressione nel tempo.

 

 

 


Fonte: American Academy of Neurology (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Andreea M. Rawlings, Stephen P. Juraschek, Gerardo Heiss, Timothy Hughes, Michelle L. Meyer, Elizabeth Selvin, A. Richey Sharrett, B. Gwen Windham, Rebecca F. Gottesman. Association of orthostatic hypotension with incident dementia, stroke, and cognitive decline. Neurology, 25 July 2018, DOI: 10.1212/WNL.0000000000006027

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.