Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Un neurone appena scoperto può dirci cosa rende unico il cervello umano

Un neurone appena scoperto può dirci cosa rende unico il cervello umanoUn neurone rosa canina (a sinistra) e una cellula piramidale di collegamento (a destra). Foto: Tamas Lab / Università di Szeged

Gli scienziati hanno fatto un altro passo avanti verso la comprensione di ciò che rende unico il cervello umano. Un team internazionale ha identificato un tipo di cellula cerebrale che esiste nelle persone ma non nei topi, e ha pubblicato di recente lo studio sulla rivista Nature Neuroscience.


"Questo tipo particolare di cellula aveva proprietà che non erano mai state descritte in altre specie", dice Ed Lein, uno degli autori dello studio e ricercatore dell'Allen Institute for Brain Science di Seattle. La scoperta potrebbe aiutare a spiegare perché molti trattamenti sperimentali per i disturbi cerebrali hanno funzionato nei topi, ma hanno fallito nelle persone.


Potrebbe anche fornire nuovi indizi agli scienziati che studiano i disturbi del cervello umano che vanno dall'autismo, al morbo di Alzheimer, alla schizofrenia. "Può essere che per comprendere appieno i disturbi psichiatrici, abbiamo bisogno di accedere a questi tipi speciali di neuroni che esistono solo negli esseri umani", dice Joshua Gordon, direttore del National Institute of Mental Health, che ha cofinanziato la ricerca.


I ricercatori hanno suggerito diverse altre cellule cerebrali che potrebbero essere uniche per l'uomo. Ma queste cellule sono state trovate in altre specie, o le prove della loro esistenza erano meno convincenti. È comunque possibile che questi nuovi neuroni identificati si trovino anche nel cervello dei primati come scimmie o scimpanzé, afferma Lein.


Le cellule cerebrali sono state nominate "neuroni cinòrrodo" (dal nome dei falsi frutti della rosa canina) da un gruppo dell'Università di Szeged in Ungheria, che ha avuto un ruolo chiave nella scoperta. Lo scienziato Gábor Tamás e i membri del suo laboratorio studiavano cellule cerebrali chiamate neuroni inibitori, che agiscono come i freni di un'automobile, dicendo ad altre cellule cerebrali quando rallentare.


Tamas stava registrando segnali elettrici da neuroni inibitori prelevati dalla corteccia di due uomini morti. "Nel corso di queste registrazioni, ha iniziato a notare un tipo di cellula molto particolare che, per lui, aveva la forma di una rosa dopo che i petali sono caduti", dice Lein. "Così li ha chiamati cellule cinòrrodo".


Per caso, anche gli scienziati dell'Allen Institute avevano identificato queste cellule con un approccio completamente diverso, una nuova tecnica che permetteva loro di rilevare i geni attivati ​​nelle cellule del cervello umano. Quindi i ricercatori hanno combinato ciò che avevano appreso e hanno confermato che le cellule cinòrrodo erano un sottotipo distinto di neuroni inibitori.


La scoperta mette in discussione le prove precedenti che il cervello umano è semplicemente più grande e più sofisticato di un cervello di topo. Ad un certo punto, gli umani hanno acquisito almeno un tipo di cellula cerebrale che un topo non ha. Gli scienziati non sono sicuri di cosa facciano le cellule cinòrrodo, anche se sembrano essere coinvolte nel controllo del flusso di informazioni in specifiche aree del cervello.


Ma, indipendentemente dalla loro precisa funzione, la scoperta dei neuroni cinòrrodo ha implicazioni per la ricerca sul cervello. Per prima cosa, "mette in dubbio l'uso dei topi per studiare alcuni elementi della funzioni e delle malattie umane", afferma Lein. E poiché i neuroni cinòrrodo sono un tipo di neurone inibitorio, potrebbero avere un ruolo nelle malattie mentali, dice.


"Questo tipo di cellule [i neuroni inibitori] sono estremamente importanti", dice. E quando c'è disfunzione in loro, dice, può "essere collegata direttamente a diversi tipi di malattie neuropsichiatriche, come la schizofrenia".


L'identificazione dei neuroni cinòrrodo fa parte di uno sforzo molto più ampio da parte del National Institutes of Health per identificare ogni tipo di cellula presente nel cervello di topi, scimmie e persone. Fa anche parte dell'iniziativa federale BRAIN annunciata dal presidente Barack Obama nel 2013.


Queste iniziative stanno sfruttando le nuove tecnologie che potrebbero rivelare altre cellule cerebrali che esistono nelle persone ma non negli animali, dice Gordon: "Penso che sia molto, molto probabile che questa sia solo la punta dell'iceberg".

 

 

 


Fonte: Jon Hamilton in NPR.org (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Eszter Boldog, Trygve E. Bakken, Rebecca D. Hodge, Mark Novotny, Brian D. Aevermann, Judith Baka, Sándor Bordé, Jennie L. Close, Francisco Diez-Fuertes, Song-Lin Ding, Nóra Faragó, Ágnes K. Kocsis, Balázs Kovács, Zoe Maltzer, Jamison M. McCorrison, Jeremy A. Miller, Gábor Molnár, Gáspár Oláh, Attila Ozsvár, Márton Rózsa, Soraya I. Shehata, Kimberly A. Smith, Susan M. Sunkin, Danny N. Tran, Pratap Venepally, Abby Wall, László G. Puskás, Pál Barzó, Frank J. Steemers, Nicholas J. Schork, Richard H. Scheuermann, Roger S. Lasken, Ed S. Lein & Gábor Tamás. Transcriptomic and morphophysiological evidence for a specialized human cortical GABAergic cell type. Nature Neuroscience, vol. 21, pagg. 1185–1195 (2018) DOI: 10.1038/s41593-018-0205-2

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.