Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Trattamento promettente per l'Alzheimer ... ma ancora solo sui topi

Una nuova ricerca condotta al Jewish General Hospital della McGill University in Canada ha trovato un nuovo farmaco che inverte i deficit di memoria e ferma la patologia del morbo di Alzheimer (MA) in un modello animale.


È importante sottolineare che questo farmaco ha già dimostrato di non essere tossico per gli esseri umani in ambito clinico e potrebbe quindi essere portato rapidamente alla sperimentazione sugli esseri umani per il MA. Questi risultati sono stati pubblicati ieri su Nature Communications.


Da anni, la Dott.ssa Andréa C. LeBlanc, ricercatrice senior e Professoressa di Neurologia e Neurochirurgia alla McGill University, sta cercando di identificare i primi eventi neurodegenerativi responsabili della perdita di memoria legata all'età. Il suo team ha scoperto che l'enzima Caspase-6 è fortemente attivato nelle lesioni cerebrali del MA ed è associato alla perdita di memoria.


Lei, quindi, ha seguito l'ipotesi che, bloccando il Caspase-6, si potrebbe dare sollievo dalla perdita di memoria e fermare la demenza progressiva. Poiché non ci sono inibitori specifici del Caspase-6, il team della LeBlanc ha guardato a monte, scoprendo infine che il Caspase-1 è responsabile dell'attivazione del Caspase-6.


"Questa è stata una rivelazione significativa perché esistono già inibitori del Caspasi-1 per il trattamento delle malattie infiammatorie", spiega la dott.ssa LeBlanc. "Così, abbiamo deciso di testare gli effetti di un particolare inibitore del Caspasi-1, chiamato VX-765, contro la perdita di memoria e le patologie del cervello, in un topo modello di MA".


Il lavoro, con primo autore il Dr. Joseph Flores, ricercatore associato del laboratorio della LeBlanc, ha dimostrato che il VX-765 ha un effetto benefico senza precedenti nei topi con MA. Il farmaco inverte rapidamente la perdita di memoria, elimina l'infiammazione e ferma l'accumulo di peptidi amiloidi prototipo di Alzheimer nel cervello dei topi.


Oltre ad essere sicuro per gli esseri umani a dosi relativamente elevate per lunghi periodi di tempo, è in grado di raggiungere il cervello, una sfida significativa nello sviluppo di farmaci contro i disturbi del cervello.


Anche se la dott.ssa LeBlanc avverte che c'è un ponte considerevole da attraversare tra il cervello del topo e quello di un essere umano, crede che, poiché il suo lavoro ha prima identificato il percorso neurodegenerativo Caspase-1 / Caspase-6 nei neuroni umani e nel cervello umano di Alzheimer, c'è una possibilità che questo farmaco funzioni altrettanto bene negli umani. Tuttavia, è necessario uno studio clinico per determinare se il farmaco ha benefici contro il MA negli esseri umani.

 

 

 


Fonte: Jewish General Hospital/McGill University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Joseph Flores, Anastasia Noël, Bénédicte Foveau, Jeffrey Lynham, Clotilde Lecrux, Andréa C. LeBlanc. Caspase-1 inhibition alleviates cognitive impairment and neuropathology in an Alzheimer’s disease mouse model. Nature Communications, 2018; 9 (1) DOI: 10.1038/s41467-018-06449-x

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)