Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Proposto in Corea un nuovo approccio al trattamento dell'Alzheimer

Il morbo di Alzheimer (MA) è la malattia degenerativa del cervello più comune e rappresenta il 60-80% di tutti i casi di demenza. Alla ricerca di un nuovo meccanismo per il MA, il gruppo di ricerca coreano guidato dal professor Seong-Woon Yu ha osservato che l'autofagia delle microglia, le cellule immunitarie del cervello, è soppressa dall'infiammazione.


Le 'microglia' sono cellule immunitarie fagocitiche che risiedono nel sistema nervoso centrale e condividono molte caratteristiche con i macrofagi: fungono da custodi del cervello eliminando i materiali nocivi accumulati nel tessuto cerebrale. L'autofagia ha un ruolo importante nella rimozione di agenti patogeni come micobatteri o materiali tossici all'interno delle cellule, per il cui studio il professor Ohsumi Yoshinori ha ricevuto il premio Nobel per la fisiologia nel 2016.


Il team del Professor Yu ha scoperto che, all'interno delle cellule, i percorsi di trasmissione del segnale PI3K/Akt si attivano se i materiali infiammatori si combinano con i TLR4 (Toll-like receptors) che esistono sulla superficie della microglia, inibendo l'autofagia. Il team ha verificato per la prima volta che la soppressione dell'autofagia porta al declino della capacità di decomporre l'amiloide-β, che causa l'Alzheimer e aggrava ulteriormente la malattia.


Nonostante tutte le ricerche condotte per dimostrare che l'infiammazione e l'autofagia delle cellule cerebrali sono correlate con le malattie degenerative del cervello, finora non si capiva il meccanismo. Inoltre, sappiamo che l'infiammazione aumenta l'attivazione dell'autofagia nelle altre cellule immunitarie del nostro corpo, in contrasto con la microglia.


Pertanto, questa ricerca sull'autofagia delle cellule cerebrali dovrebbe dare un importante indizio per il trattamento della malattia del cervello, comprendendo come i problemi dell'autofagia influenzano le funzioni cerebrali.


Il professor Yu ha detto:

"Sebbene l'infiammazione dei nervi aumenti sempre quando si contrae una malattia degenerativa del cervello, non si sapeva che l'effetto autofagico è soppresso nelle microglia in conseguenza dell'aumento infiammatorio.

"Se ci concentreremo sulle cellule del tessuto cerebrale e continueremo a cercare la relazione tra autofagia e infiammazione dei nervi, saremo in grado di compiere un passo in più verso lo sviluppo di trattamenti e di nuove strategie per curare le malattie del cervello".

 

 

 


Fonte: DGIST-Daegu Gyeongbuk Institute of Science and Technology (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Ji-Won Lee, Hyeri Nam, Leah Eunjung Kim, Yoonjeong Jeon, Hyunjung Min, Shinwon Ha, Younghwan Lee, Seon-Young Kim, Sung Joong Lee, Eun-Kyoung Kim & Seong-Woon Yu. TLR4 (toll-like receptor 4) activation suppresses autophagy through inhibition of FOXO3 and impairs phagocytic capacity of microglia. Autophagy, 13 Dec 2018, DOI: 10.1080/15548627.2018.1556946

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

autophagyL'immagine mostra i lisosomi, organelli che distruggono le molecole per il riciclaggio, in una linea cellulare umana. (Fonte: Lapierre lab / Brown University)

Notizie da non perdere

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)