Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


I neuroni comunicano tra loro anche in un modo finora sconosciuto

ephaptic couplingUna storia commovente di convivenza e di comunicazione: 2 neuroni vicini del moscerino della frutta parlano tra loro non per mezzo delle sinapsi, ma per interazioni del campo elettrico circostante (Fonte: Nature)

I ricercatori di ingegneria biomedica della Case Western Reserve University affermano di aver identificato una forma di comunicazione neurale non identificata finora, una scoperta che potrebbe aiutare gli scienziati a comprendere meglio l'attività neurale che circonda processi e disturbi cerebrali specifici.


"Non conosciamo ancora la parte «E allora?» di questa scoperta", ha detto il ricercatore capo Dominique Durand, professore di Ingegneria Biomedica e direttore del Neural Engineering Center alla Case. "Ma sappiamo che questa sembra essere una forma completamente nuova di comunicazione nel cervello, quindi siamo molto entusiasti di questo".


Fino ad ora, si conoscevano 3 modi in cui i neuroni 'parlano' l'uno con l'altro nel cervello: attraverso le sinapsi, con la trasmissione assonale e con le cosiddette 'giunzioni gap' tra i neuroni.


Gli scienziati avevano anche capito, tuttavia, che quando molti neuroni sparano insieme generano deboli campi elettrici che possono essere registrati dall'elettroencefalogramma (EEG). Ma questi campi erano ritenuti troppo deboli per contribuire all'attività neurale.


I nuovi esperimenti nel laboratorio di Durand, tuttavia, hanno dimostrato non solo che questi campi possono eccitare le cellule, ma che possono anche produrre campi elettrici propri e generare un'onda di attività auto-propagante.


Questa nuova forma di comunicazione è stata scoperta mentre gli scienziati della Case Western Reserve stavano analizzando il meccanismo di propagazione di onde cerebrali relativamente veloci simili a quelle generate quando dormiamo.


Lo chiamano 'accoppiamento (o effetto) efaptico (o elettrico)', un riferimento al campo elettrico di basso livello conosciuto e presente nel cervello, ma che ora si ritiene sia in grado di generare anche attività neurale.


"Sapevamo di queste onde da molto tempo, ma nessuno conosceva la loro funzione esatta e nessuno credeva che potessero propagarsi spontaneamente", ha detto Durand. "Studio da 40 anni l'ippocampo, che è solo una piccola parte del cervello, e continua a sorprendermi".

 

Esperimento sbalorditivo

Quella sorpresa ha raggiunto il picco durante una serie di esperimenti in cui Durand e il suo team hanno osservato un 'salto' dell'onda attraverso un taglio che avevano fatto nella fettina di tessuto cerebrale, un fenomeno che, secondo le loro conclusioni, potrebbe essere spiegato solo dall'accoppiamento del campo elettrico.


L'onda cerebrale sembrava saltare, ancora e ancora, attraverso lo spazio vuoto. Immagina una 'hola' dei tifosi nello stadio quando arriva in una zona vuota degli spalti. Ti aspetti che l'onda si fermi lì, viene invece ripresa dalla folla più avanti e continua a muoversi.


Se non ché era proprio questo il comportamento delle onde in un tessuto neurale, che non era mai stato segnalato prima dai neuroscienziati, o da chiunque altro, hanno detto i ricercatori.


Durand ha detto che non ci credeva quando l'ha visto. E neppure i colleghi ricercatori nel suo laboratorio o quelli di un partner all'Università di Tianjin in Cina. "È stato un momento incredibile", ha detto, "per noi e per ogni scienziato al quale abbiamo parlato fino ad ora del fenomeno".


Tra i dubbiosi c'era il comitato di revisione del Journal of Physiology, che ha richiesto ai ricercatori della Case Western Reserve di eseguire ulteriori esperimenti per riverificare il lavoro prima di accettare di pubblicare lo studio.


"Ma ogni esperimento che abbiamo fatto fin da allora per testarlo lo ha confermato", ha detto Durand.

 

 

 


Fonte: Case Western Reserve University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Chia‐Chu Chiang, Rajat S. Shivacharan, Xile Wei, Luis E. Gonzalez‐Reyes, Dominique M. Durand. Slow periodic activity in the longitudinal hippocampal slice can self‐propagate non‐synaptically by a mechanism consistent with ephaptic coupling. The Journal of Physiology, 8 Oct 2018, DOI: 10.1113/JP276904

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.