Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Le gravidanze influiscono sulle funzioni cognitive? No, secondo un nuovo studio

L'invecchiamento cognitivo sano è una priorità per la salute pubblica, specialmente quando la popolazione invecchia. Fino ad ora non si sapeva molto del legame tra storia di gravidanze e funzioni cognitive nelle donne anziane. Un nuovo studio, pubblicato ieri online su Menopause, rileva che non sembra esserci un collegamento.


C'è un certo numero di caratteristiche riproduttive e di gravidanza che possono avere conseguenze per gli esiti sanitari più tardi nella vita.


Precedenti studi epidemiologici hanno riferito che l'anamnesi della gravidanza, compresa l'età alla prima gravidanza, è associata a rischi per la salute in mezza età e nella vita avanzata, che comprendono diabete, ipertensione, ipercolesterolemia e malattie cardiovascolari, che sono state associate alla funzione cognitiva in vecchiaia.


Tuttavia, il semplice fatto di avere figli, anche se è più tardi nella vita, non sembra causare un declino cognitivo.


Delle 16 associazioni testate, quattro esposizioni di gravidanza per quattro test cognitivi, solo una era statisticamente significativa. Le donne che hanno riferito di essere rimaste incinte hanno ricordato 0,12 parole in meno sul Buschke Selective Reminding Test per ogni anno in più di età, rispetto alle donne che non erano mai state in stato di gravidanza.


Inoltre, non c'erano associazioni significative tra il numero di gravidanze o l'età alla prima o all'ultima gravidanza e il tasso di declino, il che implica che le donne che si aspettano di avere figli più tardi nella vita o di avere più figli non devono preoccuparsi dell'effetto sulle loro abilità cognitive.


La scoperta si è basata sull'analisi di oltre 1.000 donne, il 77% delle quali ha avuto almeno una gravidanza, iscritte allo studio Rancho Bernardo della San Diego State University. Le donne hanno avuto una visita clinica tra il 1988 e il 1992 durante la quale è stata registrata la storia di gravidanze (mai incinta, numero di gravidanze, età alla prima e ultima gravidanza) e la funzione cognitiva è stata valutata con un totale di quattro test ripetuti fino a sette volte nel 2016.


La Dott.ssa JoAnn Pinkerton, direttrice esecutiva della North American Menopause Society, afferma:

"Esaminando il cambiamento della funzione cognitiva nel tempo, la differenza tra quelle che erano state in stato di gravidanza rispetto a quelle che non avevano figli era una parola in meno di richiamo per 10 anni. Né la presenza/assenza di gravidanza né l'età avanzata alla gravidanza sembrano influenzare in modo significativo la cognizione a lungo termine".

 

 

 


Fonte: North American Menopause Society (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Sindana D. Ilango, Linda K. McEvoy, Gail A. Laughlin, Jaclyn Bergstrom, Elizabeth Barrett-Connor, Donna Kritz-Silverstein. Pregnancy history and cognitive aging among older women -the Rancho Bernardo Study. Menopause, 18 Mar 2019, doi: 10.1097/GME.0000000000001318

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)