Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


'Aspirina a dosi basse' per la demenza? Farmaco pronto per primo test umano

Il morbo di Alzheimer (MA) provoca una devastazione emotiva sui pazienti, che vengono derubati dei loro ricordi, della loro dignità e delle loro vite. È devastante anche dal punto di vista finanziario: si prevede che l'assistenza ai malati di MA arriverà fino a $ 1 trilione di dollari [in USA] nel momento in cui i bambini nati oggi avranno a loro volta dei figli.


Fino ad oggi ci sono stati pochissimi successi nella ricerca di un trattamento. Ma un farmaco che guarda il MA da una prospettiva diversa è ora pronto per il primo ciclo di test sugli esseri umani.


La stragrande maggioranza dei trattamenti di MA che sono attualmente approvati dalla FDA, o in sperimentazione, puntano l'amiloide, che è responsabile delle placche tipiche che interferiscono con la cognizione. Poiché la cosiddetta 'teoria amiloide' ha prodotto un fallimento di farmaci dopo l'altro, gli scienziati hanno iniziato a esplorare altre vie terapeutiche.


Linda Van Eldik, direttrice del Sanders-Brown Center on Aging all'Università del Kentucky, ha puntato su un obiettivo più discreto, ma (a suo avviso) più promettente: l'infiammazione cerebrale:

"L'infiammazione è normalmente un 'bravo ragazzo'. Ad esempio elimina le infezioni e aiuta a guarire le ferite. Ma nel MA, l'infiammazione in qualche modo non funziona; diventa troppo forte e sostenuta per troppo tempo. Ora è diventata un 'cattivo ragazzo' che distrugge i neuroni che trasportano segnali da una parte all'altra del cervello".


La Van Eldik ha iniziato a collaborare con Martin Watterson della Northwestern University per identificare un farmaco che può bloccare l'infiammazione 'cattiva' nel cervello, senza influenzare quella 'buona' che aiuta a far partire le riparazioni.


Dopo anni di ricerche, la Van Eldik è pronta a testare questo farmaco - enigmaticamente chiamato MW-151 - negli umani. Sia i National Institutes of Health che l'Alzheimer's Drug Discovery Foundation sono stati sufficientemente intrigati da aver scommesso un totale di $ 5,5 milioni per sostenere questi sforzi.


Questo è un bel risultato: le stime attuali dicono che per ogni 5.000-10.000 composti che entrano nel processo di scoperta dei farmaci, solo cinque entrano in una sperimentazione clinica umana.


Anche se il MW-151 supererà le considerevoli difficoltà che affliggono ogni nuovo potenziale farmaco, passeranno anni prima che possa essere disponibile al pubblico. Se il farmaco alla fine si rivelerà sicuro ed efficace, la Van Eldik crede che l'MW-151 diventerà una pillola da prendere una volta al giorno, che eviterà la demenza, proprio come un'aspirina baby è prescritta per prevenire infarto o ictus.


Quello potrebbe essere un punto di svolta nella lotta contro il MA. Secondo l'Alzheimer's Association, ritardare l'insorgenza della demenza anche solo di 5 anni ridurrebbe della metà l'incidenza totale, il che si tradurrebbe in enormi risparmi finanziari ed emotivi per i pazienti e le loro famiglie.


Tuttavia, la Van Eldik non considera il MW-151 una bacchetta magica, e avverte:

"Questa è una malattia molto complessa. Un approccio singolo, anche il nostro anti-infiammazione, potrebbe non essere sufficiente. Penso che questo farmaco sarà più efficace nell'ambito di un 'cocktail' di farmaci che puntano più meccanismi della malattia. Se questo funzionasse, ragazzi, sarebbe un gran bel colpo".

 

 

 


Fonte: University of Kentucky via Neuroscience News (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)