Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Creato strumento molecolare per rimuovere proteine tossiche dai modelli neuronali di demenza

Sfruttando una sonda usata per visualizzare il cervello nella diagnosi del morbo di Alzheimer (MA) e delle relative forme di demenza, gli scienziati del Dana-Farber Cancer Institute e del Massachusetts General Hospital (MGH) hanno eliminato con successo cellule cerebrali di una proteina anomala associata alla demenza e ad altri disturbi neurogenerativi.


I risultati, riportati sulla rivista eLife, forniscono un nuovo strumento per studiare l'accumulo di proteina tau anormale che è presente nelle cellule cerebrali dei pazienti con MA e altre forme di demenza, dicono i ricercatori. Lo strumento può aiutare ad esaminare gli effetti della rimozione rapida di tau anormale dalle cellule e può anche suggerire dei modi per prevenire o invertire un accumulo di proteine.


"La tau ha un ruolo importante nella cellula: lega e stabilizza le strutture chiamate microtubuli, che danno alle cellule la loro forma", dice Fleur Ferguson PhD, del Dana-Farber, co-autrice dello studio con M. Catarina Silva PhD, del MGH. "Tuttavia, nelle malattie neurodegenerative come il MA, la demenza frontotemporale (FTD) e la paralisi sopranucleare progressiva, della tau anormale si accumula nelle cellule cerebrali, che può essere collegata alla progressione della malattia. Vogliamo capire di più sul ruolo di queste proteine ​​aberranti nella malattia".


Il nuovo strumento è stato creato prendendo una sonda molecolare usata nella tomografia a emissione di positroni (PET) per il MA o altre malattie correlate alla tau e modificandolo per un nuovo scopo. La sonda, chiamata T807, si lega specificamente alla proteina tau anormale. Quando la sonda viene marcata con un isotopo radioattivo, con uno scanner PET si può rilevare il suo legame con la tau anormale, che indica la presenza di una malattia.


Per addattare il T807 al suo nuovo uso, i ricercatori hanno tralasciato la marcatura radioattiva e hanno invece collegato il composto a una molecola chiamata 'ligando di reclutamento ligasi-E3', che si lega al macchinario della cellula per distruggere le proteine ​​indesiderate. La nuova forma a doppia azione di T807 (chiamata QC-01-175) afferra sia la tau anormale che il macchinario di degradazione delle proteine, mettendoli strettamente vicini tra loro.


Questa vicinanza consente alla tau anormale di essere ubiquitinata (legata alle proteine ​​dell'ubiquitina) una modifica che la definisce essenzialmente immondizia cellulare. L'ubiquitinazione invia la tau indesiderata al proteasoma della cellula, dove viene scomposta ed eliminata. In effetti, il QC-01-175 diventa un dispositivo per portare la tau tossica nel sistema di smaltimento rifiuti della cellula.


Quando i ricercatori hanno testato il nuovo strumento per la degradazione della tau in colture di laboratorio di neuroni derivati ​​da pazienti con mutazioni tau legate alla FTD e cellule di volontari sani, esso ha funzionato come previsto. Ha eliminato la tau anormale dalle cellule dei pazienti con FTD pur avendo un effetto minimo sulla tau dei neuroni dei volontari sani. (Ha mostrato alcuni effetti fuori bersaglio, interferendo con un piccolo numero di proteine ​​diverse dalla tau anormale, ma i ricercatori hanno strategie per ridurre tali effetti).


E' importante notare che il trattamento delle cellule FTD con QC-01-175 ha ridotto la vulnerabilità allo stress e ha migliorato la loro sopravvivenza, indicando che la degradazione della tau anormale può avere benefici terapeutici.


I risultati dimostrano il valore del QC-01-175 come strumento di ricerca, dicono gli autori dello studio, utile per esplorare il processo di accumulo anomalo di tau e gli effetti sulle cellule della rapida rimozione della proteina. Essi evidenziano anche che si può usare la tecnologia di degradazione proteica per trasformare un legante proteico in una molecola funzionale con effetti farmacologici sulle cellule. I ricercatori stanno ora esplorando questa strategia in modelli animali di demenza ed stanno espandendo il lavoro per individuare proteine ​​aggiuntive che guidano la neurodegenerazione.


"Questa strategia innovativa di controllo della prossimità proteica, che consente una degradazione proteica mirata, rappresenta un approccio potente per sviluppare potenzialmente terapie per quelle che altrimenti sarebbero malattie intrattabili del cervello", afferma Stephen J. Haggarty PhD, del MGH, co-autore senior dello studio con Nathanael Grey PhD, del Dana-Farber. "Siamo estremamente entusiasti del potenziale di questi strumenti per lo sviluppo di nuove terapie per una vasta gamma di malattie neurologiche".

 

 

 


Fonte: Terri Ogan Janos in Massachusetts General Hospital (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: M Catarina Silva, Fleur M Ferguson, Quan Cai, Katherine A Donovan, Ghata Nandi, Debasis Patnaik, Tinghu Zhang, Hai-Tsang Huang, Diane E Lucente, Bradford C Dickerson, Timothy J Mitchison, Eric S Fischer, Nathanael S Gray, Stephen J Haggarty. Targeted degradation of aberrant tau in frontotemporal dementia patient-derived neuronal cell models. eLife, 25 Mar 2019, doi: 10.7554/eLife.45457

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.