Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Olio extra vergine di oliva evita varie forme di demenza nei topi

Il potenziamento della funzione del cervello è la chiave per allontanare gli effetti dell'invecchiamento. E se c'è una cosa che ogni persona dovrebbe considerare in questo momento per mantenere il cervello giovane, è aggiungere olio extra vergine di oliva (OEVO) all'alimentazione, secondo una ricerca condotta da scienziati della Temple University.


L'OEVO è un supercibo, ricco di antiossidanti che proteggono le cellule, noto per i suoi molteplici benefici per la salute, che includono un freno alle malattie legate all'invecchiamento, quelle cardiovascolari in particolare. La ricerca precedente sui topi nella stessa istituzione aveva mostrato anche che l'OEVO conserva la memoria e protegge il cervello dal morbo di Alzheimer (MA).


In un nuovo studio sui topi pubblicato online sulla rivista Cell Aging, i ricercatori mostrano che un altro gruppo di malattie connesse con l'invecchiamento può essere aggiunto a questa lista: le taupatie, che sono caratterizzate dal progressivo accumulo di una forma anomala della proteina tau nel cervello.


Questo processo porta ad un declino della funzione mentale e/o alla demenza. I risultati sono i primi a suggerire che l'OEVO può difendere da un tipo specifico di declino mentale legato alla taupatia chiamato demenza frontotemporale.


Il MA è di per sé una forma di demenza. Esso colpisce soprattutto l'ippocampo, il centro di coordinamento della memoria nel cervello. La demenza frontotemporale colpisce le aree del cervello in prossimità della fronte e delle orecchie. I sintomi di solito emergono tra i 40 e i 65 anni e comprendono cambiamenti di personalità e di comportamento, difficoltà con il linguaggio e la scrittura, ed infine il deterioramento della memoria e della capacità di imparare dalle esperienze precedenti.


Il ricercatore senior Domenico Praticò MD, docente di ricerca di MA, professore nei Dipartimenti di Farmacologia e Microbiologia, e direttore del Centro MA della Temple, descrive il nuovo lavoro come un altro pezzo della storia sulla capacità dell'OEVO di scongiurare il declino cognitivo e proteggere le giunzioni in cui i neuroni si scambiano informazioni, le sinapsi.


“L'OEVO fa parte da tempo immemorabile dell'alimentazione umana e ha molti benefici per la salute, per motivi che dobbiamo ancora capire in pieno”, ha detto. “La consapevolezza che l'OEVO è in grado di proteggere il cervello da diverse forme di demenza ci dà l'opportunità di imparare di più sui meccanismi attraverso i quali agisce per supportare la salute del cervello”.


Nel precedente lavoro su un topo modello destinato a sviluppare il MA, il gruppo del dott. Praticò ha dimostrato che l'OEVO inserito nella dieta ha protetto i topi giovani dal deterioramento della memoria e dell'apprendimento mentre invecchiavano. In particolare, quando i ricercatori hanno esaminato il tessuto cerebrale di topi nutriti con OEVO, non hanno visto le caratteristiche tipiche del declino cognitivo, in particolare le placche amiloidi, che sono proteine appiccicose che guastano i percorsi di comunicazione tra i neuroni nel cervello. Piuttosto, i cervelli degli animali sembravano normali.


Il nuovo studio mostra che lo stesso è vero nel caso di topi progettati per sviluppare la taupatia. In questi topi, la tau normale diventa difettosa e si accumula nel cervello, formando depositi dannosi di tau, detti anche grovigli. I depositi di tau, come le placche amiloidi nel MA, bloccano la comunicazione dei neuroni e così deteriorano il pensiero e la memoria, causando la demenza frontotemporale.


I topi tau sono stati messi su una dieta integrata con OEVO in giovane età, paragonabile a circa 30/40 anni degli esseri umani. Sei mesi più tardi, quando i topi avevano l'equivalente di 60 anni degli esseri umani, gli animali inclini alla taupatia hanno sperimentato una riduzione del 60% dei depositi tau dannosi, rispetto ai coetanei non nutriti con OEVO. Gli animali con la dieta OEVO hanno ottenuto risultati migliori sui test di memoria e apprendimento rispetto agli animali privi di OEVO.


Quando il dott. Praticò e i colleghi hanno esaminato il tessuto cerebrale dei topi nutriti con OEVO, hanno scoperto che il miglioramento delle funzioni cerebrali probabilmente è stato facilitato da una funzionalità più sana delle sinapsi, a sua volta associata a livelli maggiori del normale di una proteina chiamata complexin-1. La complexin-1 ha un ruolo fondamentale nel mantenere sane le sinapsi.


Il dott. Praticò e i colleghi hanno ora intenzione di esplorare cosa succede quando l'OEVO viene dato ad animali più vecchi che hanno cominciato a sviluppare depositi tau e segni di declino cognitivo, che rispecchia più fedelmente lo scenario clinico nell'uomo. “Siamo particolarmente interessati a sapere se l'OEVO può invertire i danni alla tau e, in definitiva, trattare la taupatia nei topi più anziani”, ha aggiunto il dott. Praticò.

 

 

 


Fonte: Temple University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Elisabetta Lauretti, Miroslav Nenov, Ozlem Dincer, Luigi Iuliano, Domenico Praticò. Extra virgin olive oil improves synaptic activity, short‐term plasticity, memory, and neuropathology in a tauopathy model. Aging Cell, 24 Nov 2019, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.