Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Cellule cerebrali immunitarie e neurodegenerazione sono diverse tra maschi e femmine

L'attività delle cellule immunitarie del cervello differisce tra maschi e femmine in modi che possono spiegare il motivo per cui alcune malattie neurodegenerative colpiscono i sessi in modo diverso, secondo un nuovo studio condotto alla Weill Cornell Medicine.


Lo studio, pubblicato su Nature Neuroscience, ha confrontato le cellule immunitarie residenti nel cervello chiamate microglia in topi maschio e femmina. Le microglia nel morbo di Alzheimer (MA) e in altre patologie neurodegenerative sembrano aiutare a proteggere il cervello dal processo di malattia, compresi i grumi anomali di proteine ​​che si accumulano in questi disturbi, ma può anche danneggiare i neuroni e peggiorare le malattie attraverso un'attività infiammatoria eccessiva.


Gli scienziati hanno dimostrato che le microglia di topi maschi e femmine differiscono notevolmente nei gruppi di molecole che regolano la loro attività genetica normale, e nelle loro risposte ai depositi di proteina tau, una caratteristica di molte malattie neurodegenerative, compreso il MA.


“Ci auguriamo che studiando queste differenze pronunciate di sesso, possiamo capire meglio i ruoli delle microglia nelle malattie neurodegenerative, così come avere indizi per nuove strategie terapeutiche”, ha detto l'autrice senior dello studio, la Dott.ssa Li Gan, direttrice dell'Alzheimer's Disease Research Institute e professoressa di malattie neurodegenerative alla Weill Cornell Medicine.


Alcuni studi suggeriscono che uomini e donne possono essere diversi nella loro suscettibilità alla neurodegenerazione. Ad esempio, le donne con MA sembrano sperimentare un decorso più veloce della malattia, e uno studio recente ha scoperto che gli aggregati di proteine ​​tau, un ampio indicatore del progresso del MA, si diffondono più rapidamente nel cervello delle donne con MA rispetto a quello degli uomini.


Forse queste differenze sessuali derivano in parte dalle differenze nel modo in cui il cervello lotta contro i processi delle malattie neurodegenerative. Un indizio è che le microglia nei topi maschi e femmine differiscono nella loro attività genetica, in particolare con l'invecchiamento.


La Dott.ssa Gan e i colleghi hanno guardato 'sotto il cofano' delle microglia, esaminando le molecole chiamate micro-RNA (miRNA) che sono coinvolte estensivamente nella regolazione dell'attività di queste cellule. I ricercatori hanno scoperto che, anche nei topi di laboratorio sani e normali, i gruppi di miRNA che sono attivi nelle microglia differiscono molto tra maschi e femmine.


Quando i ricercatori hanno provocato un'alterazione genetica che sostanzialmente rimuoveva tutte le miRNA dalle microglia, eliminando così la loro influenza regolatoria normale sull'attività genetica, le modifiche risultanti nell'attività dei geni erano molto maggiori nelle microglia dei maschi.


La dott.ssa Gan e il suo team hanno scoperto differenze simili tra microglia maschili e femminili in un topo modello di neurodegenerazione tau: le cellule differivano notevolmente nella loro attività genetica al basale e le modifiche sono state di gran lunga maggiori nelle microglia dei maschi dopo che le loro miRNA erano state rimosse. La rimozione delle miRNA ha portato anche allo sviluppo di uno stato più infiammatorio nelle microglia dei maschi così come a un peggioramento della patologia tau nel cervello dei topi maschi.


“Questi risultati mostrano che ci sono differenze specifiche per sesso nelle miRNA microgliali, che possono a loro volta contribuire a provocare le differenze di sesso osservate nelle malattie neurodegenerative”, ha detto la dott.ssa Gan, che è anche professoressa di neuroscienze alla Weill Cornell Medicine e nel Programma di Neuroscienze della Weill Cornell University.


Con i dati di questo studio, lei e i suoi colleghi stanno ora studiando le miRNA microgliali che sono espresse in modo differenziale tra topi maschi e femmine, per determinare come ciascuna di queste miRNA influenza la risposta alla patologia tau: “Si può immaginare che alcune di queste miRNA siano protettive e che possano essere potenziate con trattamenti farmacologici, a beneficio sia di maschi che di femmine”, ha detto la dott.ssa Gan.

 

 

 


Fonte: Weill Cornell Medicine (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Lay Kodama, Elmer Guzman, Jon I. Etchegaray, Yaqiao Li, Faten A. Sayed, Lu Zhou, Yungui Zhou, Lihong Zhan, David Le, Joe C. Udeochu, Claire D. Clelland, Zuolin Cheng, Guoqiang Yu, Qingyun Li, Kenneth S. Kosik & Li Gan. Microglial microRNAs mediate sex-specific responses to tau pathology. Nature Neuroscience, 23 Dec 2019, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.