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Nuovi indizi sulla cause dell'Alzheimer

Ricercatori della Sahlgrenska Academy, dell'Università di Göteborg, hanno identificato una serie di nuove proteine nel liquido cerebrospinale umano. Le proteine, che contengono specifiche molecole di zucchero, si trovano in maggiori concentrazioni nei pazienti con demenza causata da Alzheimer rispetto a quelli con demenza causata da altre malattie.

Questo fa ben sperare per nuove forme di trattamento in futuro.

Göran Larson è professore all'Accademia Sahlgrenska e uno degli autori dell'articolo pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS). "Quando si tratta di connessioni all'Alzheimer, pensiamo in primo luogo alle possibilità di usare queste molecole come marcatori per una diagnosi precoce e affidabile, ma anche, naturalmente, di quale ruolo queste molecole possono svolgere nello sviluppo e nel decorso della malattia".

Queste nuove molecole danno ai ricercatori un altro modo di pensare ai meccanismi alla base della malattia. Larson e il suo team di ricerca stanno già lavorando con altri ricercatori dell'Accademia Sahlgrenska e della Chalmers University of Technology per sviluppare nuove tecniche analitiche che misurano le concentrazioni di queste molecole nel liquido cerebrospinale. L'obiettivo è quello di cercare di rendere l'analisi più sensibile, oltre che più semplice, economica e accessibile, in modo che possano essere utilizzata come test di routine clinica nell'ambito delle indagini sulla demenza.

"La demenza è un problema grave e crescente non solo per l'assistenza sanitaria, ma per la società nel suo insieme poichè più persone vivono alungo, e il singolo fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è proprio questo - la vecchiaia", dice Larson. "Non c'è attualmente alcun trattamento farmacologico efficace per l'Alzheimer, ma se questa scoperta contribuisce a una diagnosi precoce, si possono provare farmaci che rallentano la progressione della malattia prima che la demenza diventi troppo grave. Se siamo in grado di collegare la formazione di queste molecole ai meccanismi di base della malattia, allora c'è anche la speranza che si possano sviluppare nuovi farmaci per influenzarne il corso".

Con più di 100.000 persone colpite in Svezia, l'Alzheimer è una delle malattie più comuni della nostra società.

 


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Fonte: Materiale della Università di Göteborg, via AlphaGalileo.

Riferimento: A. Halim, G. Brinkmalm, U. Ruetschi, A. Westman-Brinkmalm, E. Portelius, H. Zetterberg, K. Blennow, G. Larson, J. Nilsson. Site-specific characterization of threonine, serine, and tyrosine glycosylations of amyloid precursor protein/amyloid -peptides in human cerebrospinal fluid. Proceedings of the National Academy of Sciences, 2011; DOI: 10.1073/pnas.1102664108

Pubblicato in ScienceDaily il 1° luglio 2011 - Traduzione di Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

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