Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Lo stress ostacola la nostra capacità di pianificare, interferendo con la memoria

Una nuova ricerca proveniente dalla Stanford University ha scoperto che lo stress può ostacolare la nostra capacità di sviluppare piani informati [dal nostro passato], impedendoci di riuscire a prendere decisioni basate sulla memoria.


“Attingiamo dalla memoria non solo per proiettarci indietro nel passato, ma anche per proiettarci in avanti, per pianificare”, ha detto Anthony Wagner, psicologo di Stanford e autore senior della ricerca, pubblicata il 2 aprile su Current Biology. “Lo stress può rubare la capacità di attingere ai sistemi cognitivi che sono alla base della memoria e del comportamento rivolto all'obiettivo, che consentono di risolvere i problemi in modo più rapido, più efficiente e più efficace”.


Questi risultati, combinati con il lavoro precedente del Memory Lab di Wagner e di altri, potrebbero avere ampie implicazioni per comprendere come persone diverse pianificano il futuro, e come la mancanza di stress può dare ad alcune persone una maggiore opportunità neurologica di pensare al futuro.


“La possibilità di attingere dalla memoria, che hanno le persone non stressate, è una forma di privilegio neurocognitivo per comportarsi in modo più ottimale”, ha detto Wagner, professore di scienze sociali a Stanford. “E potremmo realmente non capire che alcuni individui non si comportano nel modo più efficace o efficiente, perché hanno a che fare con qualcosa, tipo un fattore di stress o di salute economica, che riduce questo privilegio”.

 

Fare una passeggiata virtuale

I ricercatori hanno condotto esperimenti in cui hanno monitorato il ​​comportamento e l'attività del cervello dei partecipanti - tramite risonanza magnetica funzionale (fMRI) - mentre si muovevano in città virtuali. Dopo che i partecipanti hanno familiarizzato con percorsi tortuosi in una dozzina di città, sono stati messi in uno dei percorsi memorizzati ed è stato loro chiesto di andare verso una determinata località.


Per verificare gli effetti dello stress, i ricercatori hanno messo in guardia alcuni partecipanti che avrebbero potuto ricevere una lieve scossa elettrica, non correlata alle prestazioni, durante le loro passeggiate virtuali. I partecipanti che non si dovevano preoccupare di ricevere la scossa tendevano a immaginare e prendere scorciatoie nuove basate sui ricordi acquisiti dai viaggi precedenti, mentre i partecipanti stressati tendevano a ripiegare sui percorsi sinuosi abituali.


Prima di iniziare il loro viaggio, i partecipanti sono stati praticamente tenuti fermi sulla loro posizione di partenza. Le scansioni cerebrali di questo momento hanno mostrato che gli individui stressati avevano meno probabilità, rispetto alle loro controparti, di attivare l'ippocampo, una struttura cerebrale che si attiva quando si rivedono mentalmente i viaggi precedenti.


Avevano anche una minore attività nelle loro reti del lobo frontale-parietale, che ci permette di portare i processi neurali in linea con i nostri obiettivi attuali. Il lavoro precedente dei ricercatori aveva trovato che lo stress ostacola questo macchinario neurale, rendendo più difficile per noi recuperare e usare i ricordi.


I ricercatori ritengono che il loro nuovo studio sia il primo a mostrare che la distruzione della rete ippocampo-lobo frontale mette fuori linea la ripetizione della memoria durante una sessione di pianificazione, a causa dello stress.


“È un po' come se il nostro cervello venga spinto in uno stato più basso di processo di pensiero, che corrisponde a questo comportamento ridotto di pianificazione”, ha detto Thackery Brown, postdottorato nel Memory Lab durante questa ricerca e primo autore della ricerca.

 

Stress e vecchiaia

Guardando al futuro, i ricercatori sono particolarmente interessati al modo in cui il rapporto tra stress e memoria colpisce le popolazioni più anziane, che spesso sperimentano sia questioni economiche che sanitarie. Gli anziani hanno anche maggiori probabilità di essere preoccupati per la perdita di memoria.


Questi fattori di stress combinati potrebbero contribuire a ridurre la capacità di ricordare, che potrebbe aggravare ulteriormente il loro stress e anche mettere in pericolo la loro capacità di affrontarlo. Brown ha iniziato la condurre studi simili agli esperimenti di navigazione virtuale con partecipanti da 65 a 80 anni di età per cercare di capire meglio come si sviluppa l'associazione tra stress, memoria e pianificazione nelle popolazioni anziane.


“È una cosa potente pensare a come gli eventi stressanti potrebbero influenzare la pianificazione nei nostri nonni”, ha detto Brown, che ora è assistente professore al Georgia Institute of Technology. “Ci influenza nella nostra gioventù e come interagiamo con, e assistiamo, i nostri familiari più anziani, e poi diventa rilevante per noi in un modo diverso, quando noi stessi siamo più anziani”.

 

 

 


Fonte: Taylor Kubota in Stanford University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Thackery I. Brown, Stephanie A. Gagnon, Anthony D. Wagner. Stress Disrupts Human Hippocampal-Prefrontal Function during Prospective Spatial Navigation and Hinders Flexible Behavior. Current Biology, 2 Apr 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)