Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Capire l'Alzheimer con l'analisi delle cellule e la ricerca specifica per sesso

Stephen Strittmatter and Le ZhangIl dott. Stephen Strittmatter e la dott.ssa Le Zhang.

Il cervello umano medio è la struttura più complicata sulla Terra. Con un peso di 1,3 chili, questo incredibile organo controlla tutte le funzioni del corpo, gestisce le interazioni con il mondo esterno, immagazzina e recupera i ricordi, progetta grattacieli e astronavi, dirige i sogni, guida le attività creative e fucina la nostra personalità.


Questi computer organici contengono circa 100 miliardi di singole cellule, un po' più di un quarto dei 37 trilioni stimati di cellule che formano gli elementi di base del corpo umano. Gli scienziati stanno appena cominciando a capire come lavorano le varie strutture cellulari e come interagiscono nel fitto paesaggio interconnesso del cervello umano.


Per i ricercatori che cercano le cause precise del deterioramento provocato dal morbo di Alzheimer (MA) e dalle altre demenze, la complessità del cervello e la diversità delle basi molecolari di queste malattie hanno reso difficile delineare strategie di prevenzione e trattamenti. Come districare tale complessità? Una risposta promettente, grazie alle più recenti tecnologie e tecniche analitiche: partire dalla base.


“Sappiamo così poco su come si sviluppa il MA”, ha detto la dott.ssa Le Zhang, membro di facoltà, responsabile del disegno sperimentale della singola cellula e dell'analisi dei dati alla Yale School of Medicine del Dipartimento di Neurologia. “Per capire cosa sta succedendo alle persone con una malattia così complessa, dobbiamo cominciare a livello cellulare. Ciò deve includere l'esame delle differenze specifiche per sesso, che esistono nelle singole cellule di donne e uomini”.


Facendo un passo importante verso questa comprensione fondamentale, la Women’s Health Research a Yale (WHRY) sta attualmente collaborando con la dott.ssa Zhang e il dott. Stephen Strittmatter, Direttore dell'Alzheimer’s Disease Research Center (ADRC) di Yale, per scoprire, per la prima volta, le differenze specifiche per sesso nelle origini del MA, studiando le singole cellule.


“Comprendendo le sottili differenze tra le popolazioni di cellule nel MA, possiamo sviluppare la nostra conoscenza delle anomalie che causano la morte cellulare e il loro rapporto con i sintomi della malattia, come la disfunzione cognitiva”, ha detto il dott. Strittmatter, professore di neurologia e di Neuroscienze. “Tale conoscenza ha il potenziale per identificare indizi biologici nascosti e produrre nuovi bersagli terapeutici di cui beneficeranno le donne e gli uomini che soffrono, o che sono a rischio, di questa malattia distruttiva”.

 

Che cos'è il MA?

Le unità fondamentali del sistema nervoso, compreso il cervello e il midollo spinale, sono chiamate cellule nervose o neuroni. Con poche eccezioni, queste cellule, che comunicano elettricamente con altre cellule, di norma non si riproducono né si auto-sostituiscono, come le altre cellule del corpo. Quando i neuroni si danneggiano o muoiono a tassi accelerati, abbiamo una neurodegenerazione.


Il MA è la malattia neurodegenerativa più comune, e non c'è attualmente alcun trattamento efficace. I sintomi includono perdita di memoria progressiva e disfunzioni cognitive, con un impatto significativo sul funzionamento quotidiano di coloro che lottano con la malattia, e sulla vita dei loro caregiver.


Più di 5,5 milioni di persone negli Stati Uniti hanno il MA, due terzi dei quali sono donne. Inoltre, le donne hanno un rischio molto più elevato di sviluppare la malattia, imputabile [anche] a un'aspettativa media di vita più lunga degli uomini. Una donna su cinque over-65 è a rischio, rispetto a un uomo ogni 11. Le donne con MA hanno anche sintomi cognitivi e una neurodegenerazione più gravi.


Il MA insorge quando si rompono molti processi cellulari. Ad esempio, accumuli di proteine ​​specifiche (placche di amiloide-beta) intorno alle cellule nervose possono diminuire la loro capacità di comunicare tra loro e di inoltrare efficacemente messaggi all'interno del cervello. Le cellule delle persone con MA sperimentano anche una perturbazione nella loro capacità di trasportare nutrienti a causa della formazione di strutture della malattia chiamati grovigli. Inoltre, gli individui con MA possono avere infiammazione nel sistema nervoso. I ricercatori stanno esplorando come placche, grovigli e infiammazione sono in relazione tra loro e causano la malattia.


Ciò che ha reso il MA così difficile da trattare è che si tratta di molti tipi di cellule, come i neuroni, le glia (cellule che isolano i neuroni) e le cellule del sistema immunitario che combattono le malattie. I malfunzionamenti in ciascuno di questi tipi di cellule non solo contribuiscono individualmente alla malattia, ma questi tipi di cellule interagiscono anche tra di loro, complicando ulteriormente la nostra comprensione della malattia.


Non è attualmente chiaro nemmeno come i meccanismi cellulari alla base del MA contribuiscano in modo diverso ai sintomi nelle donne e negli uomini. Così, una comprensione più precisa di come funzionano le singole cellule di vario tipo  negli stati sani e malati, in donne e uomini, ha il potenziale di aprire le porte a un trattamento del MA specifico per sesso.

 

Sfruttare l'analisi cellula-singola per studiare il MA

Recentemente, i ricercatori hanno sviluppato dei modi per analizzare le sottili differenze tra le singole cellule, producendo enormi quantità di dati genetici che possono rivelare importanti informazioni sui tipi di cellule e le malattie. Le tecniche, chiamate collettivamente 'single-cell analysis' (analisi cellula-singola), offrono un'opportunità unica per scoprire potenzialmente origini della malattia diverse tra donne e uomini.


In collaborazione con la WHRY e con il sostegno della Werth Family Foundation, i dott. Zhang e Strittmatter usano l'analisi cellula-singola per scoprire percorsi molecolari specifici per sesso nel MA, concentrandosi su anomalie e infiammazione del sistema nervoso centrale.


In uno studio precedente, i dott. Zhang e Strittmatter avevano dimostrato che possono usare con successo l'analisi a cellula-singola per profilare il cervello di individui con e senza MA. I loro dati preliminari indicano che le persone con MA hanno più di un tipo di cellule gliali coinvolto nella risposta immunitaria in una regione del cervello fortemente influenzata dal MA, chiamata giro temporale medio.


I ricercatori stanno ora usando ed espandendo questo lavoro per scoprire come delle sotto-popolazioni di tipi di cellule neuronali, gliali e immunitarie contribuiscono in modo diverso al MA in base al sesso:

“Ci deve essere un motivo per cui il MA è più grave nelle donne e il motivo per cui le donne hanno un tale maggiore rischio”, ha detto la Zhang. “Cosa sta accadendo a livello cellulare? Quali sono i diversi percorsi molecolari che portano alla malattia? Questi sono i tipi di domande che ci facciamo e ai quali vogliamo rispondere”.


Attraverso lo studio delle singole cellule cerebrali di soggetti con e senza MA, i ricercatori saranno in grado di identificare le popolazioni di cellule specifiche per sesso, e le vie di segnalazione, alterate durante lo sviluppo del MA. Questi risultati formeranno la base per futuri studi che punteranno queste cellule e cercheranno di aiutare le donne e gli uomini ad evitare o rallentare la progressione della malattia.


In più, i dott. Zhang e Strittmatter studieranno le cellule del liquido cerebrospinale (CSF) di pazienti con MA per identificare i potenziali cambiamenti genetici nel sistema immunitario tra i sessi e gli aiuti nella diagnosi e nel monitoraggio della malattia. Ciò fornirà il primo resoconto completo di tutta l'attività genetica a livello di singola cellula in tutto il sistema nervoso centrale nel MA, facendo potenzialmente luce sul motivo per cui le donne sperimentano sintomi più gravi e contribuendo a individuare obiettivi specifici per sesso per il trattamento.


Questi sforzi hanno cominciato a concentrarsi solo di recente sull'impatto di malattie specifiche, ha detto la Zhang. Lei e i suoi colleghi condivideranno i dati apertamente, generando la prima mappa cellulare di una regione chiave del cervello umano con MA. Ed essi saranno in grado di fornire questo modello e il supporto tecnologico a singola-cellula agli altri ricercatori che lavorano su altri aspetti della biologia e della malattia.


“Per aiutare le persone, dobbiamo prima capire ciò che siamo e ciò che ci accade al livello più fondamentale”, ha detto la Zhang. “Ciò inizia con le nostre cellule”.

 

 

 


Fonte: Rick Harrison in Yale University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Antiossidanti aiutano contro vari problemi di salute, ma è complicato capire q…

3.11.2025 | Esperienze & Opinioni

La descrizione di antiossidante è tutta nel nome: gli antiossidanti contrastano gli ossi...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)