Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Sorprendenti fattori di rischio che incrementano l'Alzheimer

Non c'è modo di prevenire l'invecchiamento, che è il singolo maggiore fattore di rischio di sviluppare l'Alzheimer. Ma un nuovo sorprendente studio suggerisce che impegnarsi in comportamenti sani, come prendersi cura della propria vista e garantire la salute dei denti, potrebbe contribuire a ridurre il rischio de Alzheimer e demenza.

Basandosi su circa 7.000 risposte allo Studio Canadese della Salute e sell'Invecchiamento, i ricercatori hanno cercato di vedere se i problemi di salute ampiamente ritenuti come fattori di rischio per Alzheimer e demenza (come le malattie cardiache e il diabete) prevedono realmente lo sviluppo della malattia.

Hanno inoltre esaminato i fattori di salute non tipicamente legati al declino del cervello, come la qualità della vista, i problemi di controllo della vescica, i problemi dentali e l'idoneità della protesi dentaria. Speravano di discernere quale ruolo - se c'è - potrebbero svolgere questi fattori.

Se considerati singolarmente, i ricercatori hanno scoperto che ogni problema di salute era infatti collegato a un maggiore rischio di esiti negativi, sia pure estremamente piccolo, poco più del 3 per cento. Quando la gente ha risposto che aveva 8 di questi problemi, il rischio è maggiore del 30 per cento, inducendo gli autori a concludere che cumulativamente, i problemi che "prendono un pedaggio" alla salute generale, potrebbero anche essere associati ad un maggiore rischio di demenza e Alzheimer. "I singoli fattori di rischio che abbiamo guardato tendevano ad essere meno importanti dell'insieme nello stato di salute generale", ha detto il ricercatore Dr. Kenneth Rockwood, professore di medicina e di ricerca all'Alzheimer Dalhousie University in Canada. "Condurre una vita sana ed attiva quando sei giovane, dà una maggiore probabilità di avere una migliore salute del cervello quando sarai più anziano", ha aggiunto.

Ma negli anni recenti, c'è stato un dibattito all'interno della comunità scientifica sul ruolo che i fattori modificabili potrebbero svolgere nel rischio di Alzheimer e demenza. Un gruppo con base negli USA ha recentemente trovato poche prove scientifiche di alta qualità che collegano lo stile di vita al rischio. Il che significa, avvertono i ricercatori, che gli studi attuali dovrebbero essere considerati come parte di una continua crescita, corpo di letteratura non definitivo. Nel frattempo, Rockwood incoraggia le persone preoccupate di sviluppare il morbo di Alzheimer e la demenza di adottare un approccio più pragmatico. "Le persone dovrebbero impegnarsi in un sano stile di vita adesso, compresi tutti i fattori specifici che possono contribuire - in particolare l'esercizio fisico", ha detto. "Non c'è bisogno di aspettare 20 anni per aspettare ad agire".

Steven Ferris, direttore del Centro Alzheimer alla NYU, ha detto che lo studio su Neurology apre domande interessanti, sia sul ruolo che i comportamenti modificabili potrebbero svolgere nello sviluppo delle malattie e su come le predisposizioni genetiche e le vulnerabilità potrebbero rendere alcune persone più sensibili di altre. "E' certamente difficile immaginare dei collegamenti diretti tra questi fattori di rischio e la malattia", ha detto Ferris, che non è ha partecipato allo studio. "Ma questo si aggiunge alla crescente evidenza che lo sviluppo dell'Alzheimer è un processo molto lungo, di molti decenni. Se questo è il caso, allora questi fattori potrebbero assolutamente essere parte della sensibilità generale".

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce?
Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica. Non tenerla per te, non farci perdere l'occasione di conoscerla.


Scritto da Catherine Pearson in HuffingtonPost il 13 luglio 2011 - Traduzione di Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:


Notizie da non perdere

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

[Dana Territo] Sii delicato e paziente quando parli ad amici e familiari della…

30.09.2025 | Esperienze & Opinioni

Come parlare alla famiglia della mia diagnosi di Alzheimer?

È difficile discerne...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)