Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Istruzione può proteggere dall'Alzheimer anche chi ha il gene di rischio familiare

Anche per i portatori del gene del morbo di Alzheimer (MA) ad esordio precoce, un numero maggiore di anni di istruzione può rallentare lo sviluppo delle placche di amiloide-beta nel cervello, che sono associate con la malattia, secondo un nuovo studio pubblicato online il 5 Agosto 2020 su Neurology®.


Dall'1% al 6% delle persone con MA hanno geni rari che causano la malattia di tutti coloro che li hanno. Questo si chiama 'MA familiare' e porta ad un esordio precoce della malattia, quando le persone hanno tra i 30 e i 50 anni.


“Poiché si è assunto che gli effetti di questi geni non possono essere modificati, c'è stata pochissima ricerca sulla possibilità di modificare la traiettoria della malattia”, ha detto l'autrice dello studio Sylvia Villeneuve PhD, della McGill University di Montreal in Canada. “È interessante vedere che l'istruzione può avere un ruolo nel ritardare l'inizio di questa malattia devastante, che colpisce le persone nel fiore della vita”.


La maggior parte delle persone con diagnosi di MA ha la forma sporadica della malattia, che si ritiene sia causata da una combinazione di fattori ambientali e genetici, compresa la variante genetica ε4 dell'apolipoproteina E (APOE ε4). Sappiamo che questa variante genetica aumenta lo sviluppo delle placche amiloidi nel cervello, anche se non garantisce che la persona svilupperà sintomi del MA.


Lo studio ha coinvolto due gruppi: uno di 106 persone con un'età media di 67 anni che avevano un genitore con diagnosi della forma sporadica del MA, di cui il 39% aveva la variante ε4 del gene APOE; e un altro gruppo di 117 persone con un'età media di 35 anni che aveva mutazioni genetiche legate al MA familiare ad esordio precoce, di cui il 31% aveva anche l'APOE ε4.


Ogni gruppo aveva in media 15 anni di istruzione. Nessuno dei partecipanti aveva sintomi della malattia all'inizio dello studio. I partecipanti hanno avuto scansioni cerebrali per determinare i livelli di placche amiloidi.


I ricercatori hanno scoperto che nelle persone con MA familiare ad esordio precoce, l'aumento dei livelli di istruzione è associato a livelli più bassi di placche amiloidi nel cervello. La forza dell'associazione tra istruzione e livelli di placca era simile alla forza di questa stessa associazione nelle persone a rischio di MA sporadico.


In entrambi i gruppi, le persone con meno di 10 anni di istruzione avevano circa il doppio della quantità di placche amiloidi, rispetto alle persone con più di 16 anni di istruzione.


“Anche se si crede che le persone con MA familiare, con le sue cause genetiche forti, possono avere pochi modi per rallentare lo sviluppo della malattia, il nostro studio mostra che l'istruzione può essere un po' protettivo, forse promuovendo la resistenza del cervello contro queste placche, proprio come è stato dimostrato che avviene nelle persone con cause sconosciute della malattia“, ha detto Villeneuve.


Un limite dello studio è stato che la maggior parte dei partecipanti erano bianchi, per cui i risultati possono non essere validi per tutta la popolazione. Inoltre, la qualità dell'istruzione può essere influenzata da altri fattori come lo status socio-economico, e perciò studi futuri dovrebbero guardare più da vicino altri fattori oltre agli anni di istruzione per determinare se altri fattori ambientali possono spiegare i risultati di questo studio.

 

 

 


Fonte: American Academy of Neurology via Newswise (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: n/d

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.