Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Spermidina: la molecola che ripulisce gli ingranaggi della memoria

Effects of spermidin on memory[A] neuroni (in Blu) del cervello di soggetti di mezza età, che non presentano difetti di memoria (ricordano fino a 6 oggetti diversi). In questi soggetti ci sono punti verdi (i lisosomi) di piccole dimensioni, e pochi punti gialli (aggregati di alfa-sinucleina). [B] soggetti con difetti di memoria (ricordano solo 2 oggetti diversi), con tanti punti verdi e soprattutto di grandi dimensioni perché riempiti di alfa-sinucleina. [C] neuroni dei soggetti con difetto di memoria in cui i punti gialli sono stati ripuliti dalla Spermidina e la loro memoria è tornata identica (ricordano 6 oggetti diversi) a quella dei soggetti nella foto A.

Ricercatori dell’Istituto di biochimica e biologia cellulare del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ibbc) di Monterotondo, hanno dimostrato che la Spermidina, una sostanza presente naturalmente in molti cibi, è in grado di correggere i difetti di memoria, rimettendo in moto i neuroni, in soggetti di mezza età predisposti al declino cognitivo grazie alla sua azione di “pulizia” degli aggregati proteici tossici accumulati nel cervello.


Un team di ricerca dell’Istituto di Biochimica e Biologia Cellulare del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Ibbc) e del Telethon Institute of Genetics and Medicine (Tigem) coordinato da Elvira De Leonibus, in uno studio pubblicato sulla rivista Aging Cell, descrive uno dei possibili meccanismi attraverso cui la Spermidina, in soggetti di mezza età predisposti al declino cognitivo, ripristina la memoria nell’invecchiamento grazie alla sua azione di “pulizia” degli aggregati proteici tossici accumulati nel cervello.


La Spermidina è una poliammina in grado di favorire la longevità attraverso un’azione protettiva sul sistema cardiaco ed è stata anche testata sulla neurodegenerazione nella drosofila, il moscerino della frutta. La De Leonibus spiega:

“Non tutti gli individui mostrano una riduzione delle capacità mnemoniche con l’avanzare dell’età, ma quelli che la mostrano lo fanno molto precocemente e, in genere, i sintomi di declino mentale si associano all’accumulo, nei neuroni, di aggregati proteici di alfa-sinucleina e di beta amiloide che possono arrivare a formare delle fibrille - o dei filamenti - potenzialmente tossici per le cellule.

“In una cellula giovane questi aggregati, considerati scarti cellulari, sono racchiusi all’interno di una vescicola (autofagosoma) che si occupa di traghettarli nel lisosoma,un organello che li scompone e ne ricicla i costituenti lì dove possibile. Con l’invecchiamento gli aggregati aumentano e la capacità degradativa dei lisosomi si riduce”


Studi recenti hanno messo in evidenza che la Spermidina, presente naturalmente in molti cibi, stimola l’autofagia, il processo di pulizia interna delle cellule, e quindi ne migliora le capacità degradative. La De Leonibus, che ha condotto la ricerca insieme a Giulia Torromino (post-doc Cnr-Ibbc) e Maria De Risi (post-doc Cnr-Ibbc e Tigem), spiega:

“Il nostro laboratorio si occupa di identificare i meccanismi precoci che precedono lo sviluppo della demenza nei modelli animali. Per identificare i soggetti di mezza età con una memoria vulnerabile, abbiamo usato un test di memoria in cui si potesse manipolare la quantità di informazioni da ricordare (il numero di oggetti), in modo da rendere il compito più difficile e sfidante.

"Questo ha permesso di separare soggetti della stessa età in grado di ricordare fino a 6 oggetti diversi da quelli in grado di ricordarne al massimo 2. Nei soggetti di mezza età che falliscono il compito di ricordare 6 oggetti diversi, i lisosomi dei neuroni sono ingrossati e ‘ingolfati’ di aggregati di alfa-sinucleina nell’ippocampo, una particolare regione del cervello che è cruciale per la memoria”. 

“Questo ingolfamento dei lisosomi è accompagnato da un difetto nell’attivare quei processi di comunicazione tra neuroni che sono necessari nei giovani per formare nuove memorie e che sono mediati dalle sinapsi attraverso il recettore del glutammato, AMPA. Questi processi risultano invece inalterati nei soggetti giovani, o in quelli invecchiati ma con memoria intatta.

"Lo studio ha dimostrato che un trattamento di un mese con la Spermidina stimola l’espressione del fattore di trascrizione TFEB (scoperto nel laboratorio di Andrea Ballabio al Tigem) che controlla i geni responsabili della degradazione per autofagia e favorisce in tal modo la pulizia della cellula dagli aggregati di alfa-sinucleina e di beta amiloide. Una volta liberata la cellula da questi aggregati, si osserva che la comunicazione sinaptica, attraverso il recettore AMPA, viene ripristinata in modo che la memoria possa funzionare anche in condizioni di elevato carico di informazioni nei soggetti che presentavano il difetto.

"Continueremo a studiare gli effetti della Spermidina nelle malattie neurodegenerative, da sola e in combinazione con altri trattamenti, e cercheremo di verificare se un arricchimento della dieta possa essere sufficiente per prevenire l’insorgenza della demenza". 


Lo studio è il risultato di un lavoro costruito con un network di collaboratori italiani (Università la Sapienza di Roma, Università di Milano, Fondazione Santa Lucia, oltre al Cnr e al Tigem) e internazionali (Université Paris Descartes-Sorbonne) ed è stato supportato da un finanziamento assegnato a Elvira De Leonibus dall’Associazione Americana per l’Alzheimer e dal progetto “Invecchiamento” (gestito dal Cnr per conto del Miur).

 

 

 


Fonte: CNR - Consiglio Nazionale delle Ricerche

Riferimenti: Maria De Risi, Giulia Torromino, Michele Tufano, Stéphanie Moriceau, Annabella Pignataro, Manon Rivagorda, Nicolò Carrano, Silvia Middei, Carmine Settembre, Martine Ammassari‐Teule, Fabrizio Gardoni, Andrea Mele, Franck Oury, Elvira De Leonibus. Mechanisms by which autophagy regulates memory capacity in ageing. Aging Cell, 30 July 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.