Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Featured

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzheimer

SynapseArtRappresentazione grafica di una sinapsi.

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Research ha rivelato una cascata biochimica finora sconosciuta nel cervello, che porta alla distruzione delle sinapsi, le connessioni tra le cellule nervose responsabili della memoria e della cognizione. I risultati ci danno una nuova visuale per scoprire farmaci che trattano il MA, che riguarda circa 50 milioni di persone in tutto il mondo. Lo studio, guidato dal prof. Stuart Lipton MD/PhD, appare nella rivista Science.


Questa serie appena scoperta di eventi chimici anormali, definiti 'reazioni di transnitrosilazione proteica', contribuiscono alla perdita di sinapsi, il responsabile principale della perdita di memoria e del declino cognitivo di MA.


Lipton, che è anche neurologo clinico, spiega che i tentativi più recenti di sviluppare trattamenti di MA hanno puntato la proteina appiccicosa amiloide-beta, che si accumula nel cervello dei pazienti, interrompendo la comunicazione cellulare e causando infiammazione. Tuttavia, per una serie di motivi, questi tentativi sono falliti negli studi clinici.


"Questo lavoro ci dà nuova speranza con bersagli terapeutici migliori, poiché le reazioni che abbiamo scoperto sono a valle dell'azione dell'amiloide", afferma Lipton. "Abbiamo aperto un percorso completamente nuovo per lo sviluppo di farmaci".


Lipton non è estraneo allo sviluppo dei farmcaci di MA e di Parkinson. I farmaci sviluppati e brevettati dal suo laboratorio hanno portato a quattro medicinali approvati dalla FDA per queste malattie, compreso il farmaco più prescritto, la memantina (Namenda®). "Tuttavia, sono necessari farmaci molto migliori", dice Lipton.

 

Una storia di successo della chimica

Nel nuovo studio, Lipton e il suo team hanno usato tecniche di chimica fisica per quantificare in che modo gli elettroni partecipano alle reazioni chimiche, poiché sospettavano che nel cervello potessero avvenire dei processi sconosciuti. Attraverso questo, hanno scoperto la serie interamente nuova di eventi biochimici nelle cellule nervose colpite dal MA. Hanno scoperto che piccoli gruppi di proteine amiloide-​​beta innescano attività e infiammazione eccessive dei neuroni, portando alla serie distruttiva di reazioni di transnitrosilazione.


Il processo inizia con livelli eccessivi di atomi di azoto (N) e ossigeno (O), che si uniscono come 'gruppo NO', che viene quindi trasferito a un blocco di costruzione di proteine ​​chiamato 'cisteina' per regolare l'attività della proteina. Una serie di queste reazioni proteiche aberranti taglia l'energia alle cellule nervose del cervello, distruggendo i loro mitocondri, gli organelli che generano energia per le reazioni biochimiche della cellula. Alla fine ciò porta alla perdita di sinapsi che collegano le cellule nervose.


"Abbiamo dimostrato che queste reazioni avvengono nel cervello dei pazienti di MA, e quando abbiamo impedito queste reazioni nel cervello di animali modello della malattia, abbiamo protetto le sinapsi", dice Lipton. "I nostri risultati suggeriscono che potrebbe essere possibile intercedere per invertire il danno sinaptico, nonostante le placche e i grovigli", ha aggiunto, riferendosi alle 'placche' di amiloide-beta e ai 'grovigli' di proteine ​​tau mal ripiegate, entrambi caratteristici della patologia di MA.


Egli nota che, mentre i livelli normali di NO incoraggiano la memoria e l'apprendimento, mentre invecchiamo possono accumularsene livelli eccessivi, che diventano dannosi per le sinapsi.


"Con questa nuova conoscenza, potremmo riuscire a ripristinare le connessioni sinaptiche nei pazienti di MA anche dopo che nel loro cervello si sono formate ampie placche e grovigli", aggiunge Tomohiro Nakamura PhD, scienziato senior del gruppo di Lipton e primo autore dello studio.

 

Rivelare connessioni segrete

Lipton dice che uno dei risultati più incredibili della squadra, che i tre enzimi scoperti si passano il NO l'uno con l'altro lungo una catena concertata di eventi, con conseguente carenza energetica, finora non erano ritenuti nemmeno lontanamente legati l'uno all'altro.


Ognuno degli enzimi è importante in sé stesso in un percorso biochimico normale completamente disparato, e tuttavia interagivano in condizioni di malattia, in un modo nuovo che innesca stress neuronale intenso e danni alle sinapsi.
Lipton afferma:

"Questo tipo di percorso nascosto o 'fantasma' può essere evidente solo nelle condizioni di malattia e può rappresentare un importante principio fondamentale del motivo per cui finora non abbiamo capito il processo di malattia. Se non conosciamo un percorso, non possiamo studiare il suo contributo alla malattia o sviluppare farmaci per trattarla.

"Anche se sono stati scoperti molti percorsi biochimici molecolari, una eccessiva dipendenza da questo corpo di prove esistente può in realtà impedire la scoperta dei processi di malattia.

"Quindi, l'aspetto più importante del lavoro è che dobbiamo stare all'erta per cercare nuovi percorsi e nuove relazioni degli enzimi esistenti, per capire e trattare i disturbi neurodegenerativi come l'Alzheimer".

 

 

 


Fonte: Scripps Research Institute (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Tomohiro Nakamura, Chang-ki Oh, Lujian Liao, Xu Zhang, Kevin Lopez, Daniel Gibbs, Amanda Deal, Henry Scott, Brian Spencer, Eliezer Masliah, Robert Rissman, John Yates, Stuart Lipton. Noncanonical transnitrosylation network contributes to synapse loss in Alzheimer’s disease. Science, 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)