Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Olio di pesce associato a cervello + grande e migliore cognizione

Lori DaielloTrovata una significativa associazione positiva tra l'uso di integratore di olio di pesce e il volume del cervello medio in due aree critiche utilizzate nella memoria e il pensiero, la corteccia cerebrale e l'ippocampo.

I ricercatori del Rhode Island Hospital's Alzheimer's Disease and Memory Disorders Center hanno trovato un'associazione positiva tra supplementi di olio di pesce e le funzioni cognitive e le differenze nella struttura del cervello tra utenti e non utenti di supplementi di olio di pesce.

I risultati suggeriscono possibili benefici degli integratori di olio di pesce sulla salute del cervello e sull'invecchiamento. I risultati sono stati riportati nella recente conferenza internazionale sull'Alzheimer a Parigi in Francia.

Lo studio è stato condotto da Lori Daiello, PharmD, ricercatrice del centro del Rhode Island. I dati per le analisi sono state ottenuti dall'Alzheimer Neuroimaging Disease Initiative (ADNI), un grande studio multi-centro, finanziato dai NIH, che ha seguito anziani con funzioni cognitive normali, con lieve deterioramento cognitivo e con Alzheimer per oltre tre anni con test di memoria periodici e risonanza magnetica del cervello.

Lo studio ha coinvolto 819 individui, 117 dei quali segnalavano uso regolare di integratori di olio di pesce prima di entrare e durante il seguito dello studio. I ricercatori hanno confrontato le funzioni cognitive e l'atrofia cerebrale nei pazienti che hanno riferito di usare questi integratori come routine con quelli di coloro che non usavano supplementi di olio di pesce.

La Daiello riferisce che, rispetto ai non utilizzatori, l'uso di supplementi di olio di pesce è stato associato a un migliore funzionamento cognitivo durante lo studio. Tuttavia, questa associazione è risultata significativa solo in quegli individui che avevano una normale funzione cognitiva di base e nei soggetti che sono risultati negativi al fattore di rischio genetico per l'Alzheimer conosciuto come APOE4. Ciò è coerente con la ricerca precedente.

La scoperta unica, tuttavia, è che c'è stata una chiara associazione tra i supplementi di olio di pesce e il volume del cervello. Coerentemente con i risultati cognitivi, queste osservazioni sono state significative solo per coloro negativi all'APOE4. La Daiello dice: "Nelle analisi di scansione per l'intera popolazione in studio, abbiamo trovato una significativa associazione positiva tra l'uso di integratore di olio di pesce e il volume del cervello medio in due aree critiche utilizzate nella memoria e nel pensiero (corteccia cerebrale e ippocampo), così come più piccoli volumi ventricolari del cervello rispetto ai non-utenti in qualsiasi momento allo studio. In altre parole, l'utilizzo di olio di pesce era associato a una minore riduzione del volume cerebrale nei pazienti che assumono questi integratori nel corso dello studio ADNI rispetto a quelli che non hanno rapporto con loro".

E continua: "Queste osservazioni dovrebbero motivare ulteriormente lo studio dei possibili effetti a lungo termine dell'integrazione con olio di pesce sui marcatori importanti del declino cognitivo e la potenziale influenza della genetica su questi risultati".

Il gruppo di ricerca comprende Brian Ott MD, direttore del Rhode Island Hospital and Memory Disorders Center; Assawin Gongvatana Ph.D e Ronald Cohen, Ph.D del The Miriam Hospital and the Brown University Department of Psychiatry and Human Behavior; e Shira Dunsiger Ph.D del Department of Behavior and Social Sciences.

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce?
Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica. Non tenerla per te, non farci perdere l'occasione di conoscerla.


Pubblicato in Alzheimer's Reading Room il 17 agosto 2011 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:

Notizie da non perdere

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.