Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Esperimento dimostra per la prima volta miglioramenti in pazienti di Alzheimer

ReCODE Clinical Trial Results v4 BredesenGli effetti dell'esperimento sulla cognizione dei partecipanti: 84% migliorato, 12% peggiorato e 4% senza cambiamenti.

Gli studi di farmaci per il morbo di Alzheimer (MA) hanno fallito ripetutamente, ma un nuovo studio di Dale Bredesen MD, che ha usato un approccio fondamentalmente diverso basato sulla scienza, ci ha dato il primo successo di una sperimentazione clinica: usando la medicina di precisione per identificare e puntare i fattori causali del MA o di pre-Alzheimer in ogni paziente.


Il dott. Bredesen e il suo team hanno pubblicato i risultati entusiasmanti e positivi su medRxiv, il sito supportato dall'Università di Yale per le scienze sanitarie.


Fino ad ora, lo sviluppo terapeutico per il MA è stato quasi uniformemente infruttuoso, con oltre 400 studi clinici falliti. I pochi 'successi' (es.: la memantina) non hanno offerto un miglioramento sostenuto. Ad esempio, la recente rivendicazione di un esperimento positivo per il farmaco candidato donanemab non ha mostrato un miglioramento cognitivo, nemmeno la stabilizzazione della demenza, ma ha semplicemente ridotto il tasso di progressione di circa un terzo.


Probabilmente, il più grande fallimento dei trattamenti medici registrato fino ad oggi è proprio nelle malattie neurodegenerative come il MA e la SLA; si stima che circa 45 milioni di americani moriranno di MA se non saranno sviluppati un trattamento e una prevenzione efficaci.


Pubblicato in medRxiv, lo studio ha usato immersioni più profonde nella genetica e nei biomarcatori di ciascun paziente per ricavare il protocollo medico di precisione personalizzato, ottimale per ogni individuo. Lo studio è stato guidato da tre medici integrativi, insieme al dott. Bredesen: i dott. Kat Toups, Ann Hathaway e Deborah Gordon.


Il loro esperimento prova-di-concetto includeva 25 partecipanti, da 50 a 76 anni, tutti con MCI (pre-Alzheimer) o demenza in fase precoce. Ogni paziente è stato valutato per diversi contributori potenziali (infiammazione, resistenza all'insulina, carenze nutritive e ormonali, agenti patogeni specifici, tossici e biotossine), nonché nella genetica, e quindi trattati con un protocollo personalizzato che è durato nove mesi.


Questo è lo stesso approccio usato alla Apollo Health, che ha sviluppato software e programmi per ottimizzare il protocollo di medicina di precisione per il declino cognitivo. Affrontare le cause presuntive alla radice del declino cognitivo con questo tipo di approccio di medicina funzionale aveva portato in precedenza alla pubblicazione di miglioramenti di 'casi di studio' aneddotici, compresa Reversal of Cognitive Decline: 100 Patients (Inversione del declino cognitivo: 100 pazienti), ma questo è il primo esperimento clinico prospettico.


I test cognitivi hanno rivelato che tra i partecipanti allo studio, 21 sono migliorati (84%), uno non ha mostrato alcun cambiamento (4%) e 3 hanno avuto un declino (12%). Le valutazioni cognitive includevano i test MOCA (Montreal Cognitive Assessment), CNS Vital Signs (una batteria neuropsicologica on-line, quantitativa, multi-dominio), BrainHQ (formazione e valutazione computerizzata del cervello), AQ-21 (questionario di valutazione del caregiver di MA) e AQ- 20 (scala di misurazione del cambiamento del caregiver).


Le scansioni MRI del cervello hanno integrato i test cognitivi e hanno dimostrato che non si è verificato il restringimento del cervello che avviene di solito con MCI e demenza.


Questi risultati fortemente positivi sostengono la visione che identificare e trattare i contributori del declino cognitivo per ciascun paziente, con un protocollo personalizzato, rappresenta un approccio di trattamento efficace per i pazienti con MCI o demenza.


La relazione ha concluso che è giustificata una sperimentazione controllata più ampia e randomizzata, e questo studio ulteriore è già in lavoro. I risultati riferiti dal gruppo offrono una speranza genuina a milioni di persone con demenza o con lieve deterioramento cognitivo, così come a quelli a rischio a causa di storie familiari di demenza.

 

 

 


Fonte: Apollo Health (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Kat Toups, Ann Hathaway, Deborah Gordon, Henrianna Chung, Cyrus Raji, Alan Boyd, Benjamin Hill, Sharon Hausman-Cohen, Mouna Attarha, Won Jong Chwa, Michael Jarrett, Dale Bredesen. Precision Medicine Approach to Alzheimer’s Disease: Successful Proof-of-Concept Trial. medRxiv, 11 May 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.