Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Nuovo farmaco impedisce la demenza dopo varie lesioni alla testa

inflamed brain area after concussionArea infiammata dopo una commozioone cerebrale.

Un studio internazionale, primo al mondo, guidato dall'Università del Sud Australia, ha identificato un nuovo farmaco che impedisce agli atleti di sviluppare la demenza dopo aver subito ripetute lesioni alla testa in carriera.


Il legame tra commozioni cerebrali e malattie neurodegenerative è ben assodato, ma nuove scoperte della ricerca potrebbero fermare la progressione dell'encefalopatia traumatica cronica (CTE) negli sportivi che hanno avuto colpi ripetuti alla testa. La CTE è una malattia progressiva e fatale del cervello associata all'accumulo della proteina tau iperfosforilata che danneggia la cognizione e il comportamento.


In un documento pubblicato su Scientific Reports, il professore emerito Bob Vink della UniSA e i colleghi dimostrano che le commozioni ripetute possono causare la CTE e come si può bloccare con un farmaco appositamente sviluppato. I risultati avranno implicazioni potenziali significative per gli atleti degli sport di contatto (come pugili e calciatori) così come per i veterani militari che hanno subito ferite della testa in conflitto.


Il team di ricercatori di Adelaide, Melbourne e Stati Uniti afferma che il cervello rilascia un neurotrasmettitore chiamato 'sostanza P' in caso di infortunio alla testa, inducendo il raggruppamento di quantità anomali della proteina tau all'interno dei neuroni.


"I grovigli di proteina tau sono una caratteristica della CTE, che, secondo quanto riferito, porta a problemi di memoria, confusione, cambiamenti di personalità, aggressività, depressione e pensieri di suicidio", dice il prof. Vink. "La nostra ricerca mostra che bloccando la 'sostanza P' con un farmaco specifico, possiamo impedire che si sviluppino grovigli di proteine ​​tau nel cervello, causando problemi neurologici".


Il trattamento è stato testato con successo su modelli animali, facendo nascere la speranza che la CTE possa essere impedita anche nell'uomo. Il prof. Vink dice che il prossimo passo è la sperimentazione clinica umana, ma ciò potrebbe richiedere diversi anni, dato che attualmente la CTE può essere diagnosticata solo post-mortem.


Uno studio su 14.000 americani su un periodo di 25 anni, pubblicato in marzo su Alzheimer’s and Dementia, ha dimostrato che le persone che avevano subito anche un solo infortunio alla testa avevano più probabilità di sviluppare la demenza più tardi nella vita. Questo rischio aumentava con il numero di infortuni cerebrali traumatici.


Il Guardian ha anche riferito in aprile che un'analisi del cervello della compianta Jacinta Barclay, giocatrice dell'AFLW, ha scoperto un danno neurologico all'età di 29 anni, evidenziando i rischi delle commozioni cerebrali ripetute in entrambi i sessi. La ricerca precedente si era concentrata sull'impatto delle lesioni cerebrali negli atleti maschi, ma le femmine hanno maggiori probabilità di subire commozioni cerebrali.

 

 

 


Fonte: University of South Australia (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Frances Corrigan, Ibolja Cernak, Kelly McAteer, Sarah Hellewell, Jeffrey Rosenfeld, Renée Turner, Robert Vink. NK1 antagonists attenuate tau phosphorylation after blast and repeated concussive injury. Scientific Reports, 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.