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Capire come si trasformano le staminali per curare le neurodegenerazioni

Come fanno gli esseri umani e gli altri mammiferi a diventare così intelligenti?Wange Lu (Phd), ricercatore della University of Southern California (USC), ed i suoi colleghi, hanno fatto luce su questa questione in un articolo pubblicato il 24 ottobre su...

Meno sono gli zuccheri nel sangue, meglio è per il cervello

Anche per le persone che non hanno il diabete o la glicemia alta, avere livelli più elevati di zucchero nel sangue implica una probabilità maggiore di avere problemi di memoria, secondo un nuovo studio pubblicato il 23 ottobre 2013 online su Neurology®, la...

Le tracce della memoria

Un team di neurobiologi, guidati da Simon Rumpel dell'Istituto di Ricerca di Patologia Molecolare (IMP) di Vienna, é riuscito a monitorare singoli neuroni nel cervello di topi, per lunghi periodi di tempo.Tecniche di scansione avanzate hanno permesso...

Svelato come il diabete predispone all'Alzheimer

Il diabete e la demenza stanno aumentando drammaticamente negli Stati Uniti e nel mondo.Negli ultimi anni, si sono accumulati dati epidemiologici che mostrano che gli anziani con diabete hanno una probabilità significativamente pià alta di sviluppare il...

Altra conquista nel rilevamento precoce dell'Alzheimer

Se l'Alzheimer potrà essere curato in futuro, questo richiederà una diagnosi precoce, che non è ancora possibile. Ora ricercatori della Linköping University in Svezia, hanno identificato sei proteine nel liquido spinale che possono diventare marcatori della...

Protezione del cervello inizia dalle sinapsi

Una nuova ricerca di scienziati della University of California San Francisco dimostra che uno dei meccanismi di auto-protezione fondamentali del cervello dipende da un lavoro di squadra coordinato, finemente calibrato, tra i neuroni e le cellule...

Resistere alle tentazioni: quando la ricompensa è sotto i nostri occhi

Perché alcune persone resistono al fascino dei piaceri immediati e perseguono obiettivi a lungo termine, mentre altri soccombono facilmente e compromettono le loro aspettative finali?Uno studio recente, condotto da ricercatori del Brain and Spine...

Luce come medicina?

La sclerosi multipla (SM) provoca paralisi progressiva, distruggendo le cellule nervose e il midollo spinale. Essa interrompe la visione, l'equilibrio e persino la possibilità di pensare.Su suggerimento di un collega, Jeri-Anne Lyons ha deciso di testare...

Scoperti effetti di una proteina che rigenera tessuti

Il processo di invecchiamento del corpo umano è fortemente influenzato dall'azione dei radicali liberi (sottoprodotti del nostro metabolismo), ma può essere rallentato senza la necessità di consumare integratori alimentari particolari, se viene aumentata la...

Stimoli fisici aiutano cellule mature a ritornare staminali embrionali

Bioingegneri dell'Università di Berkeley hanno dimostrato che stimoli fisici possono sostituire alcune sostanze chimiche quando si spingono cellule mature a ritornare alla fase pluripotente, e riuscire a diventare qualsiasi tipo di cellula del corpo. I...

Sonno scarso e scadente collegato ai biomarcatori dell'Alzheimer

Un sonno di scarsa qualità può influire sull'insorgenza e la progressione dell'Alzheimer.Questo è il risultato di un nuovo studio condotto da ricercatori della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health, che ha esaminato l'associazione tra le...

Nuovo passo verso il controllo della memoria

Attraverso l'analisi del genoma umano, scienziati di Basilea hanno identificato molecole e composti che sono legati alla memoria umana.Nello studio farmacologico successivo con uno dei composti identificati, gli scienziati hanno trovato una riduzione...

Orologio biologico misura l'età della maggior parte dei tessuti umani

Tutti noi invecchiamo, ma gli scienziati non capiscono perché. Ora uno studio dell'UCLA ha scoperto un orologio biologico incorporato nel nostro genoma che potrebbe far luce sul motivo per cui il nostro corpo invecchia e come possiamo rallentare il...

Apprendere nuove competenze mantiene acuta la mente che invecchia

Gli anziani sono spesso incoraggiati a rimanere attivi ed impegnati per mantenere la mente acuta, perchè devono "usarla o la perderanno".Ma una nuova ricerca indica che solo certe attività (imparare un mestiere impegnativo mentalmente come la fotografia...

'Ce l'ho sulla punta della lingua': può essere benigno

Nonostante la paura comune che quei fastidiosi momenti 'ce l'ho sulla punta della lingua' siano segnali del declino della memoria derivante dall'età, i due fenomeni sembrano essere indipendenti, secondo uno studio pubblicato in Psychological Science, una...

Infiammazione: controllo degli scatenanti potrebbe estendere 'longevità sana'

L'infiammazione è il denominatore comune di molte malattie croniche legate all'età come l'artrite, la gotta, l'Alzheimer e il diabete.Ma secondo uno studio della Yale School of Medicine, anche in assenza di una malattia, l'infiammazione può portare a...

Il maggiore fattore di rischio dell'Alzheimer e il vino rosso

Il principale fattore di rischio genetico per l'Alzheimer (AD), presente in circa i due terzi delle persone che sviluppano la malattia, è l'ApoE4, la proteina che trasporta il colesterolo, con la quale nasce circa un quarto delle persone.Ma uno dei...

Aspettativa di vita maggiore per i caregiver familiari?

Contraddicendo quanto si pensa da molto tempo, i risultati di una analisi guidata dalla Johns Hopkins dei dati raccolti in precedenza su più di 3.000 caregiver familiari, suggeriscono che coloro che assistono un familiare malato cronico o disabile...

Svelate le connessioni che determinano l'introspezione accurata

Le connessioni che determinano una introspezione accurataA. Regioni dei semi. B. Risultati fMRI. Coppia figure superiori: l’accuratezza metacognitiva per le decisioni percettive è associata ad una maggiore connettività tra la regione di seme laterale anteriore della corteccia prefrontale (aPFC) e il corteccia...

Indurimento delle arterie degli anziani collegato a placche nel cervello

Gli anziani con arterie indurite, anche quelli senza segni di demenza, hanno più probabilità di avere placche di amiloide-beta nel cervello, uno dei segni distintivi dell'Alzheimer, secondo uno studio pubblicato il 16 ottobre 2013 on line su Neurology®, la...

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Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

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Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

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Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

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Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

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Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

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Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

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Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

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Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

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Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

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Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

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Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

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