Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Dan Gibbs: Uso eccessivo di lassativi e demenza

microbiome

Mia madre era un'appassionata collezionista di libri. Da adolescente, esploravo gli scaffali di libri nella nostra casa alla ricerca di pepite interessanti. Una delle mie scoperte preferite è stata The Importance of Living (l'importanza di vivere) del filosofo cinese Lin Yutang. Il libro è stato originariamente pubblicato nel 1937, ma non sono sicuro quando è stata pubblicata la nostra copia.


Nella mia piccola scuola superiore negli anni '60, si teneva un incontro ogni mattina per gli avvisi della direzione e le letture ispiratrici degli studenti del comitato 'Chapel'. Quando veniva il mio turno di leggere, era spesso un estratto da The Importance of Living. L'unica massima che ricordo ora è "Se le viscere si muovono, uno è felice, e se non si muovono, uno è infelice. Questo è tutto ciò che c'è".


All'epoca in cui ho condiviso questa saggezza con la scuola, probabilmente stavo cercando di essere impertinente, se non addirittura scatologico, ma nel corso degli anni ho capito che c'è un po' di verità in quella citazione. Sul lato oscuro, un'ossessione per i movimenti intestinali regolari può incoraggiare un eccesso di lassativi che porta a conseguenze indesiderate.


Il 'microbiota (o microbioma) intestinale' è l'insieme degli organismi che vivono normalmente nel nostro intestino. Questi batteri, virus, funghi, lieviti e batteriofagi iniziano a colonizzare l'intestino alla nascita e raggiungono una popolazione stabile a circa tre anni. Nel corso di tutta la vita, un uso eccessivo di alcuni antibiotici e lassativi può interrompere la composizione del microbiota intestinale che porta a problemi non solo nell'intestino ma anche in tutto il corpo, incluso il cervello.


Uno studio recente pubblicato su Neurology fornisce i migliori dati dell'effetto dell'uso cronico di lassativi a lungo termine sulla possibilità di ottenere la demenza. In questo studio di 10 anni su 502.229 partecipanti alla UK Biobank, l'uso regolare dei lassativi era associato a un rischio più elevato di demenza per tutte le cause e in particolare di demenza vascolare. All'inizio dello studio, l'età media era di 57 anni e nessuno dei partecipanti aveva demenza.


Nei successivi 10 anni, l'1,3% di coloro che usavano regolarmente lassativi hanno sviluppato la demenza (L'uso regolare è stato definito come prendere il farmaco quasi ogni giorno). Solo lo 0,4% di quelli che non usavano regolarmente i lassativi hanno sviluppato la demenza.


Dopo avere corretto i dati per fattori come età, sesso, istruzione, altre malattie e uso di farmaci, i partecipanti che usavano regolarmente lassativi avevano un probabilità 1,51 volte maggiore di sviluppare la demenza rispetto alle persone che non usavano regolarmente lassativi.


Il rischio di demenza è aumentato anche con il numero di tipi di lassativi usati contemporaneamente. Per le persone che usavano un tipo di lassativo, l'indice di rischio (hazard ratio) era 1,28 rispetto a 1,90 per le persone che assumevano due o più tipi di lassativi. I lassativi osmotici (ad es. polietilenglicole, latte di magnesia o lattulosio) erano i peggiori colpevoli se usati regolarmente, anche se presi da soli.


Gli autori concludono che "invece di usare regolarmente i lassativi, la costipazione può essere mitigata nella maggior parte dei casi da cambiamenti nello stile di vita, come aumentare l'assunzione di liquidi, fibre alimentari e i livelli di attività, che possono anche dare benefici alla salute cerebrale". Lin Yutang avrebbe potuto approvare tale consiglio.

 

 

 


Fonte: Daniel Gibbs in A Tattoo On My Brain (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)