Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Linee-guida etiche per la diagnosi e la cura della demenza (dalla AAN)

L'American Academy of Neurology (AAN), la più grande associazione mondiale dei neurologi con oltre 36.000 membri, ha emesso gli orientamenti etici per neurologi e professionisti delle neuroscienze che si prendono cura di persone con morbo di Alzheimer (MA) e altri tipi di demenza. La nuova «dichiarazione di posizione» [position statement] è pubblicata online dal 12 luglio 2021 su Neurology.


Questo aggiornamento alla dichiarazione di posizione AAN del 1996 è stata sviluppata dal Comitato Etica, Legislazione e Umanità, formato da membri dell'American Academy of Neurology, dell'American Neurological Association e della Child Neurology Society.


"L'assistenza e la comprensione scientifica della demenza hanno fatto notevoli passi in avanti, incluso un maggiore riconoscimento delle demenze non-MA e i progressi nella genetica, nelle scansioni cerebrali e negli esami dei biomarcatori", ha detto Winston Chiong MD/PhD dell'Università della California di San Francisco, uno degli autori. "Questa dichiarazione di posizione dell'AAN si concentra sui problemi etici quotidiani affrontati da medici, pazienti e famiglie nel corso della cura alla demenza".


La dichiarazione di posizione, sviluppata prima dell'approvazione della FDA del nuovo farmaco aducanumab e che quindi non affronta i problemi di quel farmaco, rileva che comunicare una diagnosi di demenza può essere eticamente impegnativo. Alcune famiglie possono chiedere di nascondere la diagnosi al loro caro, ma ciò potrebbe privare la persona di importanti opportunità di pianificare le esigenze future. Nella maggior parte dei casi, dice la dichiarazione, i timori dei familiari sul potenziale danno emotivo possono essere diminuiti mediante una divulgazione compassionevole e perciò raccomanda di dare informazioni sincere.


"Prendersi cura delle persone con demenza richiede il rispetto della loro autonomia e di coinvolgerli nelle loro preferenze di cura il più presto possibile in modo che i loro desideri possono essere noti, pur riconoscendo il declino della loro capacità di prendere decisioni", ha detto Orly Avitzur MD/MBA/FAAN, presidente dell'AAN. "Questa dichiarazione di posizione offre orientamenti in conformità con i principi etici principali, supportando la missione dell'AAN di promuovere al massimo la cura neurologica centrata sul paziente".


La dichiarazione di posizione rileva che il MA è solo una delle forme di demenza e i sintomi possono variare a seconda della forma di demenza che ha la persona. Alcune forme iniziano con disturbi del comportamento che possono essere erroneamente interpretati come disturbo psichiatrico, piuttosto che neurologico.


La dichiarazione distingue tra test genetici o di biomarcatori nelle persone con sintomi di demenza e test nelle persone che non hanno sintomi ma si ritiene che siano a rischio di demenza futura. I test genetici e sui biomarcatori nelle persone senza sintomi di demenza non sono raccomandati, tranne che in un contesto di ricerca. La dichiarazione raccomanda che chiunque chieda un test genetico riceva una consulenza genetica prima e dopo la comunicazione dei risultati.


Nella demenza e nella sua cura persistono disparità etniche e razziali. La dichiarazione osserva che le persone nere e latine hanno un rischio maggiore di demenza rispetto a quelle bianche e asiatiche, probabilmente a causa delle differenze sociali ed economiche subite in precedenza nella vita, e spesso sperimentano ritardi nel ricevere una diagnosi di demenza a causa di accesso più scarso, cura disuguale dal sistema medico e dalla conseguente sfiducia che generano queste cure disuguali.


Dice che i medici dovrebbero essere consapevoli che quelli con origine etnica o culturale diversa dalla loro possono avere percezioni e priorità per la cura della malattia diverse da quelle che hanno loro.


Per il processo decisionale, la pianificazione nelle prime fasi della demenza è cruciale. La dichiarazione afferma che le persone con demenza dovrebbero essere incoraggiate a discutere i loro obiettivi generali con le famiglie e i medici, creare direttive anticipate di assistenza sanitaria e impegnarsi in altre pianificazioni finanziarie e legali come guida per quando non saranno più in grado di prendere decisioni.


Nelle fasi moderate, le persone possono ancora essere in grado di partecipare al processo decisionale, trasmettendo i loro valori come guida per le decisioni. Quando una persona non può più prendere decisioni, i suoi rappresentanti dovrebbero dare priorità alle preferenze della persona espresse in precedenza.


Per le attività quotidiane come la guida di auto, la cucina e la gestione delle finanze, la dichiarazione di posizione raccomanda che i medici e i familiari rimangano attenti ai modi di monitorare le attività di una persona, per ridurre i rischi mentre si preserva la loro indipendenza e dignità quando possibile.


L'AAN riconosce anche il potenziale di abusi e afferma che i medici dovrebbero cercare e documentare segni fisici di abuso, di isolamento della persona dalla famiglia o dagli amici fidati, il mancato pagamento dei bisogni di cura e la malnutrizione.


La dichiarazione di posizione riconosce che, per alcuni pazienti nelle fasi avanzate, ci sono modi per mantenere a casa l'assistenza della persona. Ma suggerisce anche che i medici raccomandino di riesaminare se la cura in casa rimane fattibile quando i caregiver hanno burnout (esaurimento psico-fisico).


Anche se taluni possono richiedere la morte affrettata dal medico, che è legale in alcuni stati, la dichiarazione sottolinea che tali leggi generalmente non si applicano alle persone con demenza. Queste leggi richiedono che la persona abbia una sopravvivenza stimata di sei mesi o meno, e comunque sia ancora in grado di prendere decisioni da solo. Le persone con una demenza così avanzata in genere non sono in grado di prendere queste decisioni.


Infine, la dichiarazione di posizione rileva che le famiglie sostengono spesso un significativo sforzo finanziario associato alle cure della demenza e afferma che sono necessari nuovi modi di fornire e finanziare le cure a lungo termine.

 

 

 


Fonte: American Academy of Neurology (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Winston Chiong, Amy Tsou, Zachary Simmons, Richard Bonnie, James Russell. Ethical Considerations in Dementia Diagnosis and Care. AAN Position Statement. Neurology, 12 Jul 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)