Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Farmaci Alzheimer: Roche registra un altro flop per la teoria amiloide

La 'teoria amiloide', che ha consumato miliardi di dollari nella ricerca fallita di Alzheimer, ha subito un altro duro colpo.


La Roche, e in particolare la sua grande controllata Genentech, ha ammesso improvvisamente la sconfitta del suo atteso esperimento di Fase II del crenezumab, per la prevenzione del morbo di Alzheimer (MA).


Ciò segue i fallimenti di due esperimenti di Fase III (Cread 1 e Cread 2) del 2019, e potrebbe segnare realmente la fine della corsa per un farmaco ottenuto in licenza 16 anni fa dall'azienda svizzera Immune AC.


Non vedremo i dati reali [dello studio] per alcune settimane, ma la Roche afferma che i ricercatori hanno trovato solo un 'piccolo' vantaggio nell'esperimento, ma nulla che si possa considerare statisticamente significativo per prevenire o rallentare il declino cognitivo. Gli investigatori hanno monitorato le "abilità cognitive o la funzione della memoria episodica, misurate dal punteggio cognitivo composito ADAD API e dal Free and Cued Selective Reminding Test (FCSRT) Cueing Index".


La grande idea qui è che potrebbero rintracciare dei risultati preventivi positivi in ​​una famiglia colombiana in cui la mutazione E280A della presenilina 1 spesso innesca la compromissione cognitiva dovuta al MA intorno ai 45 anni.


La Roche è una delle grandi organizzazioni farmaceutiche che hanno continuato a investire in farmaci falliti contro il MA. E la società è ancora gasata dalle prospettive del gantenerumab, che ha già fallito anch'esso.


Più di recente, il successo effimero di Biogen con l'Aduhelm ha fatto nascere grandi speranze che un farmaco che taglia efficacemente i livelli della amiloide-beta tossica potrebbe continuare a guadagnare miliardi. Ma dopo che Medicare ha estinto ogni speranza che possa farlo senza solidi dati sull'efficacia umana e sulla sicurezza, il sentimento ha iniziato a tornare negativo.


L'intero campo ha visto solo distruzione e disastri per più di un decennio. Lo studio del crenezumab è stato finanziato dalla Genentech, dal National Institute on Aging e dalla Banner Alzheimer's Foundation.

[...]
Le azioni di AC Immune sono scese dell'82% da quando è quotata e il 45% da inizio anno, prima della notizia. Prima dell'inizio delle contrattazioni di giovedì, le azioni sono crollate del 26%.


Eric Reiman, direttore esecutivo del Banner Alzheimer's Institute e uno dei leader dello studio, rimane ottimista, concludendo che questo fallimento contribuisce a indicare la strada a successi futuri, qualcosa che si è dimostrato notoriamente sfuggente. Ha osservato:

"Questo esperimento, i dati, i campioni e i risultati che condivideremo con la comunità di ricerca, e il lavoro correlato che noi e altri stiamo facendo, promette di accelerare ulteriormente la valutazione e l'approvazione delle future terapie di prevenzione".


Un'altro punto di controllo della fase III del gantenerumab, nel frattempo, è prevista nel quarto trimestre di quest'anno.

 

 

 


Fonte: John Carroll in Endpoints News (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

[Greg O'Brien] Scoprire la grazia dell'imperfezione: apprezzare la l…

11.11.2025 | Voci della malattia

"Scrivi in ​​modo forte e chiaro ciò che fa male" (attribuito a Ernest Hemingway)

<...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)