Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


RSA e rette: la Corte di Milano conferma il rimborso totale per i malati cronici

doctor taking care senior woman in care homeImage by freepik

Dopo pochi mesi dalla sentenza n. 1644/2025, che aveva già riconosciuto il diritto dei malati ricoverati in RSA al rimborso delle rette di degenza, la Corte di Appello di Milano è tornata a pronunciarsi sul tema. La decisione si inserisce nel solco del consolidato orientamento della giurisprudenza di legittimità, che conferma la copertura integrale da parte del Servizio Sanitario Nazionale per i pazienti affetti da patologie neurodegenerative croniche.

 

Dalla condanna al rimborso integrale: due casi a confronto

Nel precedente richiamato, la Corte meneghina aveva accolto il ricorso di un cittadino contro la sentenza che lo condannava al pagamento di oltre 26.000 euro per le rette di un familiare ricoverato in RSA. I giudici avevano ribaltato completamente la decisione, riaffermando la gratuità della degenza per i malati cronici non autosufficienti, il cui costo deve essere interamente a carico del SSN.

Nel nuovo caso, la vicenda nasce dall’iniziativa giudiziaria del coniuge e amministratore di sostegno di una degente, che aveva chiesto al Tribunale di Monza di dichiarare la nullità parziale del contratto con la RSA. L’uomo sosteneva che l’assistenza prestata alla moglie rientrasse nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e dovesse quindi essere totalmente gratuita.

Il Tribunale di Monza, con sentenza n. 1814/2024, aveva accolto il ricorso, dichiarando nullo il contratto e condannando la struttura a restituire 108.020 euro, oltre interessi legali, somma corrispondente alle rette versate nel periodo di ricovero.

 

Le ragioni della Corte: assistenza integrata e diritto alla salute

La società che gestiva la RSA ha impugnato la decisione, sostenendo che il giudice di primo grado avesse qualificato erroneamente le prestazioni come “socioassistenziali ad elevata integrazione sanitaria”, e che la gratuità totale fosse limitata ai trattamenti estensivi di breve durata, non oltre i 60 giorni.

Nel rispondere a queste critiche, entrambe respinte, la Corte meneghina ha preliminarmente rievocato il pensiero, ormai consolidato (Cass. n. 2038\2023; Cass. n. 4752\2024, Cass. n. 33394\2024), della Suprema Corte secondo cui “le prestazioni socio-assistenziali di rilievo sanitario sono incluse in quelle a carico del S.S.N. laddove risulti, in base ad una valutazione in concreto, che per il singolo paziente - in relazione alla patologia dalla quale è affetto, allo stato di evoluzione al momento del ricovero e alla prevedibile evoluzione successiva della suddetta malattia - siano necessarie, per assicurargli la tutela del suo diritto soggettivo alla salute e alle cure, prestazioni di natura sanitaria che non possono essere eseguite se non congiuntamente alla attività di natura socio-assistenziale, la quale è pertanto avvinta alle prime da un nesso di strumentalità necessaria, a nulla rilevando la prevalenza o meno delle prestazioni di natura sanitaria rispetto a quelle assistenziali“.

 

Il ruolo della CTU: cure continue e prestazioni inscindibili

Dall’esame della consulenza medico-legale svolta in primo grado, la Corte ha rilevato un quadro clinico di grave deficit cognitivo multifattoriale. Le prestazioni sanitarie (trattamenti fisioterapici, terapie farmacologiche, assistenza infermieristica) risultavano strettamente integrate con quelle socioassistenziali, finalizzate al mantenimento delle capacità residue della paziente.

La Corte ha quindi accertato, al pari del giudice di primo grado, che la degente fosse affetta “da plurime e gravi patologie invalidanti, a causa delle quali necessitava di cure sanitarie continue anche da parte di personale specializzato infermieristico e medico, senza le quali non avrebbe potuto sopravvivere”, che non sarebbero potute eseguirsi se non congiuntamente all’attività di natura socioassistenziale, con conseguente unitarietà ed inscindibilità dei due aspetti della prestazione, da cui l’integrale assunzione dei relativi oneri economici sul Servizio Sanitario Nazionale.

 

Il limite dei 60 giorni: chiarimenti della giurisprudenza amministrativa

La società appellante aveva invocato il limite temporale di 60 giorni previsto dal D.P.C.M. 12 gennaio 2017 per i trattamenti estensivi. Anche questo motivo è stato respinto. La Corte ha ricordato che il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 1858/2019, ha già chiarito che “la previsione di un limite temporale di durata del trattamento estensivo, fissata in 60 giorni e legata evidentemente alle condizioni di appropriatezza del trattamento, non è cogente, come è fatto palese dalla indicazione “di norma”, dovendo, dunque, escludersi ogni paventato automatismo nella definizione della durata del trattamento che, pertanto, andrà stimata sulla scorta delle effettive condizioni dell’assistito e sulla scorta di una specifica valutazione multidimensionale. Ove permangano le esigenze di un trattamento estensivo – per esempio in tutte le degenze in Casa di cura, deospedalizzazione protetta, continuità assistenziale a valenza sanitaria (Cavs)… – gli oneri resteranno, dunque, a carico del Servizio sanitario nazionale”.

 

La decisione finale: confermato il diritto al rimborso totale

Respinti tutti i motivi di appello, la Corte di Appello di Milano, con la sentenza n. 2709/2025 del 17 ottobre, ha quindi confermato la decisione del Tribunale per cui viene ribadito il diritto del congiunto ed amministratore di sostegno del malato al rimborso della somma di 108.020 euro, a suo tempo erogata per il soggiorno della assistita, oltre interessi legali nella misura di cui all’art. 1284, comma quarto, c.c., dalla data della domanda giudiziale al saldo.

 

Vuoi sapere se hai diritto a un rimborso? Verifica subito il tuo caso (indirizza al sito esterno, può essere a pagamento)

 

 

 


Fonte: Soluzione RSA

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Antiossidanti aiutano contro vari problemi di salute, ma è complicato capire q…

3.11.2025 | Esperienze & Opinioni

La descrizione di antiossidante è tutta nel nome: gli antiossidanti contrastano gli ossi...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)