Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Monitorare agitazione e aggressività nella demenza

Il rapido invecchiamento della popolazione implica una maggiore probabilità che le malattie della vecchiaia diventino sempre più diffuse e più problematiche per coloro che soffrono di tali malattie, per i loro familiari e caregiver, e per i servizi sanitari sovraccarichi.


In particolare, la demenza, di cui l'Alzheimer è forse la forma più nota, richiede un'assistenza a lungo termine per gestire i sintomi comportamentali negativi, che sono notoriamente l'agitazione e l'aggressività.


La prevalenza della demenza negli under 70 è relativamente bassa, ma l'incidenza raddoppia approssimativamente appena dopo i 70 fino a 80 anni; tra 80 e 90 l'incidenza è del 41 per cento. Quasi la metà delle persone vicino ai 100 anni hanno la demenza, in una forma o l'altra.


Ora, Philip Moore della Birmingham City University in Gran Bretagna, e i colleghi di altre parti del paese, del Giappone e della Spagna, hanno studiato come si potrebbero usare i dati elaborati dal monitoraggio dei pazienti per identificare quando i pazienti di nuova diagnosi entreranno nella fase della malattia in cui agitazione e aggressività cominceranno a causare problemi.


Gli strumenti che stanno sviluppando, e la discussione che sperano di provocare, si concentrano sul potenziale di un monitoraggio e valutazione sicuri. Questo potrebbe consentire a coloro che sono nei primi stadi della malattia, o che sono relativamente senza sintomi, di continuare a rimanere in un ambiente di vita assistita indipendente (IAL) senza che ci sia un aumento del rischio dei malati di danneggiare se stessi o gli altri.


Il team sottolinea che i moderni telefoni "intelligenti", che hanno sensori di movimento e console di gioco (come ad esempio il sistema di Microsoft Kinect, con le sue telecamere e microfoni), potrebbero essere usati in modo non invasivo per monitorare i movimenti del paziente e gli schemi vocali. Si potrebbe teoricamente distinguere tra i movimenti e i suoni di tutti i giorni, e i movimenti violenti o le urla anomali.


I risultati preliminari del team suggeriscono che le principali sfide risiedono nell'effettiva realizzazione nelle IAL. Tuttavia, il raggiungimento di questo obiettivo è primario nella ricerca multidisciplinare che coinvolge sia i medici che gli scienziati informatici che stanno sviluppando il software e le tecnologie di sensori non invasivi da implementare nei sistemi mobili.


Il team sottolinea che, indipendentemente dal fatto che i sensori specializzati o una console di gioco con la sua macchina fotografica e microfono siano coinvolti nel monitoraggio, per chi cerca il contesto e la conoscenza contenuta è importante il problema dell'elaborazione e della contrassegnatura di grandi quantità di dati generati da ogni paziente monitorato.

 

 

 

 

 


Fonte: Inderscience, via AlphaGalileo.

Riferimenti: Philip Moore et al. Detection of the onset of agitation in patients with dementia: real-time monitoring and the application of big-data solutions. Int. J. Space-Based and Situated Computing, 2013

Pubblicato in Science Daily (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

[Dana Territo] Sii delicato e paziente quando parli ad amici e familiari della…

30.09.2025 | Esperienze & Opinioni

Come parlare alla famiglia della mia diagnosi di Alzheimer?

È difficile discerne...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)