Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


3 persone su 4 con demenza si sentono sole e respinte

Il primo sondaggio nazionale sulla demenza fatto a Singapore ha riscontrato che la maggioranza delle persone con questa condizione sperimenta il rifiuto, la solitudine e la vergogna, e si sente meno capace.


Tre persone su quattro con la condizione si sentono sole e respinte, secondo il sondaggio condotto dalla Singapore Management University (SMU) e dall'Alzheimer's Disease Association (ADA). Circa il 56% degli intervistati ritiene che gli altri trattino le persone con demenza come meno competenti, sulla base dei risultati rilasciati ieri, lunedì 29 aprile.


Quasi il 30% dei caregiver si sente imbarazzato in pubblico mentre si prende cura dei propri cari con demenza. Ma il 90% di loro non pensa che le persone con la condizione siano meno capaci.


Più di 5.600 persone in tutta Singapore, tra chi ha una demenza, caregiver e pubblico, hanno partecipato allo studio. Degli intervistati, 32 avevano una demenza, 1.156 erano caregiver e 4.491 non erano legati a pazienti con demenza. Lo studio è stato condotto a gennaio di quest'anno per 5 settimane.


In termini di livelli di stigma, i risultati mostrano che, non sorprendentemente, coloro che non hanno alcun legame con la demenza hanno lo stigma più alto, secondo ADA. Sono seguiti da vicino dalle persone con demenza: uno su due si vergogna della sua condizione, citando lo stigma come la ragione principale.


Tra il pubblico, gli uomini hanno significativamente più stigma delle donne. I baby boomer (70 anni e oltre) sono i più prevenuti, seguiti dai millennial (dai 21 ai 39 anni) e poi dalla generazione X (dai 40 ai 69 anni).


L'amministratore delegato di ADA, sig. Jason Foo, afferma:

"Lo stigma colpisce non solo la qualità della vita delle persone con demenza e delle loro famiglie, ma enfatizza che dovremmo usare il giusto tipo di linguaggio, mostrare più empatia per le persone con demenza e quelle che si prendono cura di loro, e puntare a integrare le persone con demenza nella società costruendo comunità amiche della demenza per sostenerle".


Demenza è un termine generico che descrive una vasta gamma di sintomi associati al declino mentale, come la perdita di memoria e il declino nel ragionamento e nel giudizio. L'Alzheimer è il tipo più comune di demenza.


Una persona su 10 oltre i 60 anni a Singapore ha la demenza, secondo l'Institute of Mental Health (IMH), e la condizione colpisce la metà di quelli sopra gli 85 anni. Ciò si traduce nei circa 82.000 casi locali del 2018, secondo IMH, un numero che si prevede aumenterà a 130.000/140.000 entro il 2030.


Lo studio ha rafforzato la necessità di una maggiore informazione e consapevolezza della demenza. Più della metà (57%) della popolazione pubblica si considera carente nella conoscenza della demenza e si sente a disagio a interagire con le persone con demenza, e quasi il 44% si sente frustrato per non sapere come aiutarle.


Tuttavia, quasi 8 intervistati su 10 vogliono fare di più per migliorare la vita delle persone con demenza. Il 73% pensa che questo gruppo possa ancora godersi la vita e che si possa fare di più per migliorarne la qualità.


"Dobbiamo sforzarci di cambiare la mentalità della società e rompere gli stereotipi, tutti noi dobbiamo evitare di concentrarci sui loro deficit, ma su cosa possono ancora fare con le loro abilità rimanenti. È importante riconoscere che possono ancora condurre una vita significativa e con uno scopo", ha detto il Sig. Foo.


Lavorando a stretto contatto con ADA per sviluppare il sondaggio, la docente senior di statistica della SMU, Rosie Ching e i suoi 99 laureandi hanno raccolto 5.699 risposte a Singapore nell'ambito di un modulo di statistica. La Ching ha detto:

"[La ricerca] ha evidenziato a tutti un problema in gran parte non discusso apertamente, né ben compreso, ma che impone uno degli oneri più alti alla società. I miei studenti ed io abbiamo il privilegio di aver lavorato con ADA per generare statistiche che faranno sorgere più comprensione, cambiamento e miglioramento".

 

 

 


Fonte:  Rahimah Rashith in The Straits Times (Singapore) (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.