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Studiare malattie cardiache e ictus per trovare cura dell'Alzheimer


Un numero crescente di ricerche suggerisce che la causa più comune di demenza nelle persone anziane è un mix di anomalie cerebrali vascolari e di anomalie di tipo Alzheimer, e che circa la metà delle persone che muoiono con Alzheimer hanno anche prove di ictus nel loro cervello.


Inoltre, quando sono combinati ictus e placche/grovigli caratteristici dell'Alzheimer, aumenta la probabilità di una persona di sperimentare la demenza. L'ictus o malattia cerebrovascolare, come è chiamata di solito, capita con l'invecchiamento ed è aggravato da condizioni come il fumo, l'ipertensione o il diabete.


Sono disponibili da ieri on-line sulla rivista Alzheimer's & Dementia: The Journal of the Alzheimer's Association le raccomandazioni di un gruppo di scienziati a potenziare la ricerca sul modo in cui l'Alzheimer e le condizioni vascolari progrediscono insieme e si influenzano a vicenda. Gli autori sperano che questo programma di ricerca, se eseguito, scoprirà nuovi indizi per curare efficacemente o prevenire la demenza.


"Siamo incoraggiati dal potenziale che ha lo studio dell'incrocio dei fattori vascolari con la progressione dell'Alzheimer di generare nuove strategie per trattare la demenza", dice Heather M. Snyder, PhD, direttore delle operazioni mediche e scientifiche dell'Alzheimer's Association, e primo autore del nuovo articolo. "Per quanto riguarda le fasi successive, abbiamo bisogno di sviluppare gli strumenti di ricerca e le collaborazioni necessarie per eseguire ulteriori indagini scientifiche in questo settore di studio promettente".


La malattia cerebrovascolare può essere prevenuta con vari interventi di farmaci e stile di vita; tuttavia, questo non è ancora stata assodato per la demenza. Snyder dice: "Non sappiamo se un migliore controllo dei fattori di rischio vascolare si può tradurre in una diminuzione del rischio di demenza, ma i risultati di una serie di studi suggeriscono che è possibile, e questo potenziale non sfruttato merita sicuramente maggiore attenzione dalla ricerca".


In dicembre 2013 l'Alzheimer's Association, con il contributo scientifico del National Institute of Neurological Disorders and Stroke (NINDS) e del National Heart, Lung and Blood Institute (NHLBI), ha convocato un gruppo di esperti scientifici per discutere i risultati scientifici disponibili a quel momento e le lacune nella ricerca sui contributi vascolari nell'Alzheimer e le forme collegate di demenza. L'articolo appena pubblicato riassume l'incontro e il dibattito, compresa una descrizione dei passi successivi.


"I vasi sanguigni che forniscono sostanze nutritive al cervello e portano via i rifiuti sono di vitale importanza per la normale funzione cognitiva", dice il co-autore Roderick Corriveau, PhD, direttore del programma NINDS che sovrintende alla ricerca sulla demenza. "Capire i contributi vascolari al deterioramento cognitivo e alla demenza, comprese le modifiche causate da ictus, malattie cardiache e diabete, sono di fondamentale importanza per guidare lo sviluppo di prevenzione e trattamento per la demenza".


"Un flusso sanguigno inadeguato può danneggiare ed eventualmente uccidere le cellule di qualsiasi parte del corpo", dice Donna M. Wilcock, Ph.D., ricercatrice neurovascolare e professore assistente nel Dipartimento di Fisiologia dell'Università del Kentucky di Lexington e co-autrice del documento. "Dal momento che il cervello ha una delle reti più ricche di vasi sanguigni del corpo, è particolarmente vulnerabile. Considerando questo e il successo dimostrato nel ridurre il rischio di malattie cardiache, ictus e altre malattie vascolari collegate attraverso modifiche dello stile di vita e l'uso di farmaci, ha proprio senso capire meglio il ruolo dei fattori vascolari nell'Alzheimer e nella demenza".


Gli autori dell'articolo raccomandano di colmare le lacune in diversi settori chiave della ricerca, tra cui:

  • La relazione tra diabete/insulino-resistenza e il rischio di malattie vascolari, Alzheimer e demenze correlate.
  • I fattori genetici che possono influenzare i processi vascolari e gli altri cambiamenti nel cervello.
  • L'effetto della risposta del sistema immunitario sul flusso sanguigno nel cervello nella progressione dell'Alzheimer.
  • Il ruolo della scomposizione del grasso nel cervello nella rimozione dell'accumulo di amiloide che conduce alle placche cerebrali caratteristiche dell'Alzheimer.
  • Controllare l'impatto dei fattori di rischio vascolare sulla memoria e sulle abilità di pensiero.


Gli autori concludono che sono necessari anche marcatori biologici (che vengono usati per rilevare e misurare la progressione della malattia) dei processi vascolari chiave legati alla compromissione della funzione cerebrale, memoria e capacità di pensiero per far avanzare ulteriormente e più velocemente questa ricerca.


"La disponibilità dei metodi per rilevare i primi segni di danno cerebrale vascolare o di malattia con il maggiore impatto su Alzheimer e demenza potrebbe migliorare notevolmentei i nostri sforzi per sviluppare terapie efficaci", afferma David Knopman, MD, professore di neurologia della Mayo Clinic di Rochester/Minnesota, e co-autore del documento. "Sono necessari soprattutto strumenti altamente precisi e che non richiedono procedure invasive per acquisire e misurare i dati". Il Dr. Knopman è vice presidente del Comitato Scientifico e Medico dell'Alzheimer's Association.


Alcuni marcatori biologici ritenuti necessari dagli autori sono:

  • Capacità di rilevare l'amiloide nei vasi sanguigni nel cervello.
  • Tecnologia di scansione capace di rilevare i cambiamenti nel tessuto cerebrale morente.
  • Indicatori di rischio dell'Alzheimer nei soggetti pre-diabetici.
  • Miglioramento dei metodi per misurare l'impatto del flusso di sangue nel cervello sulla memoria e sulle abilità di pensiero.


"L'investimento futuro in queste aree di scoperte scientifiche sarà essenziale per stimolare la comunità scientifica e fornire flussi di comunicazione tra i settori della demenza e quelli vascolari", dichiarano gli autori nel documento.


Come ulteriore passo successivo, sono in programma per le prossime grandi conferenze scientifiche e mediche sessioni di ricerca e presentazioni scientifiche incentrate sul rapporto tra fattori vascolari, l'Alzheimer e le demenze correlate, compresi incontri ospitati o sponsorizzati dall'Alzheimer's Association, dall'American Heart Association, e dai National Institutes of Health.

 

 

 

 

 


FonteAlzheimer's Association  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Heather M. Snyder, Roderick A. Corriveau, Suzanne Craft, James E. Faber, Steven M. Greenberg, David Knopman, Bruce T. Lamb, Thomas J. Montine, Maiken Nedergaard, Chris B. Schaffer, Julie A. Schneider, Cheryl Wellington, Donna M. Wilcock, Gregory J. Zipfel, Berislav Zlokovic, Lisa J. Bain, Francesca Bosetti, Zorina S. Galis, Walter Koroshetz, Maria C. Carrillo. Vascular contributions to cognitive impairment and dementia including Alzheimer's disease.Alzheimer's & Dementia, Published Online: December 12, 2014, DOI: http://dx.doi.org/10.1016/j.jalz.2014.10.008

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