Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il metodo MEND del dr Bredesen: è imperativo approfondirlo e applicarlo

Il metodo MEND del dr Bredesen: è imperativo approfondirlo e applicarloKintsugi, l'arte delle riparazioni artistiche come icona della riparazione dall'Alzheimer (Mend significa anche riparare, rammendare). Fonte: Sogru.com
L'Alzheimer è una malattia degenerativa del cervello che si pensa interessi attualmente quasi 44 milioni di persone nel mondo.


Nei soli Stati Uniti, più di 5 milioni di persone soffrono della malattia, con la stima che, ai tassi attuali, il numero crescerà a oltre 17 milioni entro il 2050.


Si tratta di una malattia costosa; l'Alzheimer's Association prevede che la malattia avrà un costo per il nostro paese di 236 miliardi di dollari nel 2016.


E tuttavia il costo umano della malattia è incalcolabile. Nonostante gli sforzi di molti, non c'è alcuna cura per la malattia. Allo stato attuale, nessun farmaco funziona, sia per impedirla che per alterarne in modo sostanziale il decorso.


Molti autori, me compreso, hanno concluso che l'Alzheimer non è una certezza per gli individui che invecchiano. Infatti, anche per quelli che hanno un familiare con la malattia (genitori, nonni, zii e zie), l'Alzheimer non è inevitabile. Abbiamo avvertito che si possono adottare misure per aiutare la maggior parte degli individui ad evitare il morbo.


Nel numero del 27 settembre 2014 della rivista Aging, il Dr. Dale Bredesen ha descritto il metodo MEND per trattare e anche per invertire i sintomi dell'Alzheimer. L 'acronimo MEND, sta per Metabolic Enhancement for Neurodegeneration (Miglioramento Metabolico della Neurodegenerazione), e il metodo di trattamento si è dimostrato in grado di migliorare sostanzialmente la funzione cognitiva entro 3/6 mesi per soggetti con decadimento cognitivo lieve o Alzheimer più grave.


Il protocollo MEND prevede trattamenti progettati su misura per ogni paziente, per affrontare i problemi specifici individuati nella persona dopo la valutazione clinica e attraverso studi di laboratorio. In generale, le misure adottate sono le seguenti:

  1. trattare il diabete, e ridurre la richiesta di zucchero e insulina nel sangue;
  2. ridurre lo stress;
  3. migliorare il sonno;
  4. aumentare gli stimoli intellettuali;
  5. aumentare l'esercizio fisico;
  6. ridurre l'infiammazione;
  7. iniziare l'integrazione di vitamine, in particolare B12 e D;
  8. ottimizzare i livelli ormonali, ad esempio l'ormone tiroideo, il testosterone, gli estrogeni, e il cortisolo;
  9. migliorare la salute intestinale;
  10. assumere antiossidanti;
  11. trattare l'apnea del sonno;
  12. iniziare l'integrazione per ottimizzare i fattori di crescita nervosi e la funzione mitocondriale.
  13. ottimizzare la sintesi di acetilcolina;
  14. assumere erbe per ridurre l'accumulo di amiloide.


In generale, le misure di cui sopra sono la maggior parte degli stessi problemi e deficit che molti di noi hanno evidenziato in precedenza, ma Bredesen l'ha fatto con rigore scientifico e con la precisione di un laser. È un lavoro impressionante.


Il Dr. Bredesen ha pubblicato uno studio di follow-up del suo lavoro del 2014, dove documenta ulteriormente i miglioramenti continui del metodo MEND. I risultati continuano ad essere strabilianti!


Tutti i pazienti di Bredesen mostrano un marcato miglioramento sia nella percezione personale della funzione cognitiva, che nei test oggettivi neuropsicologici delle prestazioni cognitive. Alcuni individui con deficit cognitivi significativi sono tornati a lavorare. In un caso, le scansioni cerebrali hanno mostrato l'aumento delle dimensioni dell'ippocampo, la zona del cervello responsabile della memoria.


Va osservato che i pazienti descritti dal Dr. Bredesen erano 'difficili'. Un certo numero di soggetti erano portatori dell'allele E4 dell'apoliproteina, che si ritiene aumenti drasticamente il rischio di Alzheimer. Almeno uno era sotto i 60 anni di età e, quindi, è probabile che esibisse la cosiddetta variante precoce dell'Alzheimer, che è generalmente più rapida nella progressione e più devastante negli effetti.


Ancora, il Dr. Bredesen ha osservato nella sua discussione che il grado e la durata del miglioramento visto nel suo gruppo di pazienti è stato senza precedenti.


Anche se io e altri abbiamo sostenuto che l'Alzheimer nella maggior parte dei casi può essere evitato, il Dr. Bredesen ha fatto un passo ulteriore. Egli ha dimostrato che concentrandosi su dieta, esercizio fisico, sonno, riduzione dello stress, e stimoli intellettuali, in combinazione con il trattamento medico competente delle malattie degenerative croniche, i sintomi del morbo possono non solo essere impediti, ma invertiti effettivamente.


La ricerca di Bredesen ha bisogno di essere perseguita per verificare pienamente i suoi benefici. Ma dobbiamo farlo senza indugio.

 

 

 


Fonte: Scott Mendelson MD in Huffington Post (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.