Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Forma fisica migliore e meno rigidità aortica rallentano l'invecchiamento cerebrale

Forma fisica migliore e meno rigidità aortica rallentano l'invecchiamento cerebraleLe grandi arterie centrali contengono fibre elastiche che aiutano a diffondere e ridurre le alte pressioni generate dal cuore. Col passare del tempo tendono a irrigidirsi, causando una maggiore pressione su altre parti del corpo, e causando danni ai capillari più piccoli. Poiché ha enormi esigenze di flusso sanguigno, il cervello è particolarmente vulnerabile a questo tipo di danno. (Schema da www.goiheart.com)Il tasso di declino in alcuni aspetti della memoria può essere spiegato da una combinazione di forma fisica generale e rigidità delle arterie centrali, secondo le scoperte di ricercatori della Swinburne University of Technology (Australia).


Uno studio pubblicato sul Journal of Alzheimer's Disease ha considerato i meccanismi alla base delle prestazioni cognitive degli anziani che vivono in modo indipendente. Lo studio ha esaminato se la forma fisica è associata a una migliore cognizione attraverso un'aorta più sana.


L'autore principale, il dottorando Greg Kennedy, afferma che la memoria e altri aspetti della cognizione diminuiscono lentamente fin dalla prima età adulta, con un crescente rischio di diventare demenza più tardi nella vita. "Non è chiaro perché esattamente questo avviene, ma la ricerca indica che l'esercizio fisico e la forma fisica sono protettivi", afferma Kennedy. "Si teorizza che un'aorta più sana e più elastica protegge anche la funzione cognitiva, riducendo gli effetti negativi dell'eccessiva pressione sanguigna sul cervello".

 

Valutazione fisica e rigidità arteriosa

Sono state reclutate a Melbourne, in Australia, 102 persone (73 femmine e 29 maschi), di età compresa tra 60 e 90 anni, che vivevano in modo indipendente in comunità di anziani.


La loro forma fisica è stata valutata con il test Six-Minute Walk che richiede ai partecipanti di camminare avanti e indietro tra due indicatori posti a 10 metri di distanza, per sei minuti. Solo i partecipanti che hanno completato i sei minuti sono stati inclusi nell'analisi, che ha valutato la rigidità delle loro arterie e le prestazioni cognitive.


I ricercatori hanno scoperto che (insieme all'Indice di Massa Corporea e al sesso) la combinazione di forma fisica e rigidità aortica spiegava un terzo della variazione delle prestazioni nella memoria di lavoro delle persone anziane: "Le persone quando invecchiano in genere sono meno in forma e hanno arterie più rigide, il che sembra spiegare la differenza nella capacità di memoria che viene solitamente attribuita al «diventare vecchi»", afferma Kennedy.


È interessante notare che la forma fisica non sembra influenzare la rigidità arteriosa centrale, tuttavia Kennedy sottolinea che è stata valutata solo la forma fisica attuale; quella a lungo termine può essere un predittore migliore di rigidità arteriosa centrale, tuttavia questo deve ancora essere studiato.


"Sfortunatamente, al momento non esiste un intervento farmacologico efficace nel lungo termine per ridurre questo declino o per scongiurare la demenza", afferma Kennedy. "I risultati di questo studio indicano che rimanere fisicamente in forma il più possibile, e monitorare la salute arteriosa centrale, potrebbe essere un modo importante e conveniente per mantenere la memoria e altre funzioni cerebrali in età avanzata".

 

 

 


Fonte: Swinburne University of Technology (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Greg Kennedy, Denny Meyer, Roy J. Hardman, Helen Macpherson, Andrew B. Scholey, Andrew Pipingas. Physical Fitness and Aortic Stiffness Explain the Reduced Cognitive Performance Associated with Increasing Age in Older People. Journal of Alzheimer’s Disease, Volume 63, Number 4, 2018 pp. 1307-1316, DOI: 10.3233/JAD-171107

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.