Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Quanto spingere per far mangiare un anziano con demenza?

Cara Carol: mia madre ha la demenza e problemi legati allo stomaco, ma anche così, deve mangiare. Preparo i suoi tre pasti nutrienti ogni giorno e cerco di tentarla con snack sani come frutta fresca. Tuttavia, sembra che ciò che vuole davvero sia gelato e budino, il resto lo pizzica solo. La demenza non dovrebbe far odiare il cibo nutriente, o si? Odio passare alle bevande che sostituiscono i pasti perché non sono tanto sane. Qualche consiglio? - SO

 

Cara SO: questa è una frustrazione comune per i caregiver e molto dipende dal motivo per cui tua madre non può/vuole mangiare. Verifica con il suo medico primario i suoi problemi di stomaco nel caso in cui ci sia qualcosa che può essere fatto per aiutare. Anche il medico che tratta la sua demenza può avere suggerimenti.


Nemmeno i professionisti medici hanno soluzioni che funzionano per tutti in questa situazione, ma ne elencherò alcune da sperimentare.

  • Offri pasti e snack più piccoli e più frequenti.

  • Ricorda che sia i farmaci che la demenza possono influenzare le papille gustative. Potrebbe essere necessario aumentare i condimenti nel cibo di tua madre per amplificarne il sapore.

  • Per alcuni, un programma di tempi aiuta il corpo ad aspettare un pasto, ma altri potrebbero aver bisogno di mangiare quando hanno fame, indipendentemente dal tempo.

  • I cibi da prendere con le mani possono essere fantastici. Molti alimenti possono essere tagliati in porzioni gestibili in questo modo.

  • Concentrati su cibi più leggeri per lo stomaco e fai esperimenti: lei mangia meglio cibo fresco come la frutta e persino la carne fredda? Quello ha funzionato con mia madre.

  • Altri possono preferire cibi caldi come zuppa e porridge (pappa d'avena).

  • Il cibo ricco di nutrienti è il migliore, ovviamente, ma a seconda della fase della demenza di tua madre, potresti doverle darle ciò che mangerà, al contrario di ciò che tu vorresti che mangi. Sì, questo include gelato o budino.

  • Frullati! Possono essere resi nutrienti, ma deliziosi, e sono facili da bere anche con poco appetito. Mantieni piccole le porzioni. Puoi offrire di ricaricare il bicchiere se lo desidera o farlo in seguito.

  • Non esiste un modo più sicuro per spegnere l'appetito che cercare di costringere una persona a mangiare.

  • Anche questo crea tensione durante i pasti: un altro killer sicuro. Invece, offrile qualcosa e, se non la vuole, lasciala perdere e offri qualcos'altro. Il suo rifiuto non è personale.

  • Presenta le scelte in modo che abbia un certo controllo. È terribile che qualcuno ti forzi a mangiare e nessuno vince.


Non hai specificato la fase di demenza di tua madre, ma tutti i caregiver dovrebbero capire che una volta che una persona raggiunge una fase di fine vita, il corpo inizia a spegnersi. Ciò significa che il cibo può causare nausea e disagio perché non viene digerito.


Prima che tua madre raggiunga questa fase, potresti considerare le cure di hospice. Possono supportare te e tua madre mentre ti aiutano a gestire i tuoi sentimenti che lei ha bisogno di mangiare anche quando non può farlo. Un abbraccio 'caregiver'. È difficile, lo so.

 

 

 


Fonte: Carol Bradley Bursack in Inforum (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è q…

10.09.2025 | Ricerche

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ricrescere in...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)